Economia

Boeri: “Vitalizi non è battaglia simbolica, 150 milioni l’anno di risparmi”

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I vitalizi non sono una battaglia “solo simbolica“, ma si tratta di “risparmi importanti, nell’ordine dei 150 milioni l’anno“. Ed è “scandaloso” che la Camera della vecchia legislatura “non ci abbia fornito i dati sui contributi versati dai singoli parlamentari”. Così Tito Boeri, presidente dell’Inps, ospite di Lucia Annunziata a In mezz’ora in più su Rai 3 che aggiunge:

“Mi auguro che l’impegno della nuova legislatura sia vero, un primo segnale sarebbe darci queste informazioni per poter fare calcoli trasparenti”.

Boeri sottolinea come i vitalizi non siano l’unico privilegio: gli oneri figurativi pagati dall’Inps a molti parlamentari, circa il 24% della retribuzione “versato per 20 o 30 anni” in alcuni casi, costa nel giro di una legislatura “qualche decina di milioni di euro”. “Un privilegio” segnalato alla precedente legislatura, ma senza esito, dal presidente dell’Inps, che ha “scritto una lettera all’ufficio di Presidenza della Camera, sin qui non ho avuto alcuna risposta al riguardo”.

Sempre sui vitalizi, Riccardo Fraccaro (M5S), in un’intervista al Tempo, sottolinea l’impegno del suo partito di cancellare (o tagliare) i vitalizi in due settimane.

“Già nella scorsa legislatura come M5S abbiamo esaminato a fondo la questione dei vitalizi, ora il Collegio dei questori procede a ritmi serrati per preparare un’istruttoria accurata e risolutiva. Quando c’è la volontà politica si lavora in maniera celere ed efficiente, l’eliminazione dei privilegi non può attendere oltre ed è nostro dovere dare immediate risposte al Paese” ha spiegato.

Tornando a Boeri, il numero uno dell’Inps è tornato poi sulla legge Fornero, la cui abolizione era diventata un cavallo di battaglia della Lega durante la campagna elettorale. Boeri ha avvertito che mandare in soffitta la riforma del sistema previdenziale voluta dal governo Monti verrebbe a costare nell’immediato “almeno 11 miliardi“, ma questo costo potrebbe salire “anche a 15 miliardi”.

Boeri non è convinto nemmeno dalle proposte prevalenti sul reddito di cittadinanza, come quella del Movimento 5 stelle: questa forma di sostegno “è qualcosa di cui si discute a livello accademico e non esiste in alcuna parte del mondo: si dà un reddito a tutti a prescindere dal proprio patrimonio”.

Secondo il presidente dell’istituto di previdenza, in Italia

“c’è bisogno di assistenza di base, a livello nazionale, raggiungendo le persone che hanno veramente bisogno di aiuto”. Questo sarebbe “un messaggio importante perché al Sud le persone che hanno bisogno di aiuto si rivolgono sempre al politico locale, quello è assistenzialismo ed è un approccio sbagliato”, ha concluso Boeri.