Le tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina hanno colpito i fondi azionari globali, con un deflusso netto di 20,5 miliardi di dollari nel corso della scorsa settimana. Lo rivelano i dati pubblicati da Bank of America Merrill Lynch, secondo la quale tali movimenti sarebbero stati determinati da “un trauma sull’accordo commerciale” fra Usa e Cina.
I fondi azionari americani sono stati i più colpiti, con deflussi di 14 miliardi di dollari (il dato peggiore da fine gennaio), mentre 2,5 miliardi netti sono usciti dai fondi europei e 1,3 miliardi dagli emergenti.
La tendenza negativa per i fondi azionari, nonostante il rally del 2019, è fotografata anche dai dati complessivi da inizio anno, che vedono i riscatti a quota 119 miliardi di dollari.
Mercato più posizionato sulla difensiva
La scorsa settimana, di converso, i bond hanno realizzato afflussi netti di 7,3 miliardi, segno che il mercato si è maggiormente posizionato sulla difensiva – in particolare i maggiori afflussi sarebbero arrivati verso debito dei Paesi emergenti e obbligazioni high yield. Si tratta delle 18esima settimana consecutiva di afflussi netti verso i bond.
I negoziati fra le due maggiori potenze economiche al mondo proseguono, mentre la minaccia di una nuova serie di dazi in caso di mancato accordo rafforza scenario di una guerra commerciale su ampia scala. Domenica scorsa il presidente americano Donald Trump ha annunciato l’innalzamento del dazio dal 10 al 25% su importazioni per un controvalore di 200 miliardi di dollari.
Secondo stime citate dall’Economist, il nuovo pacchetto di dazi costerà alla crescita cinese mezzo punto percentuale nel 2019. Le contromisure che Pechino sta mettendo a punto, contribuiranno all’aumento dei prezzi negli Stati Uniti, gravando sui consumiconsumi.