Economia

Bolletta, ad agosto torna ad aumentare. E dal primo ottobre potrebbero salire ancora di più

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Dopo le precedenti riduzioni registrate nei mesi di giugno e luglio, la bolletta del gas per la famiglia tipo in regime di tutela ha subito un aumento significativo. Lo ha affermato in una nota l’autorità per l’energia Arera, che ha aggiornato le tariffe portando ad un incremento del 2,3% nella bolletta gas per i consumi di agosto 2023 rispetto a luglio.

Nel mese di agosto, il prezzo della materia prima del gas per i clienti con contratti in condizioni di tutela è stato fissato a 33,21 €/MWh, poiché la quotazione media all’ingrosso è stata superiore a quella di luglio. L’intero aumento complessivo nella bolletta dell’utente tipo, per i consumi del mese di agosto rispetto al mese precedente, è stato causato da questo aumento della spesa per il gas naturale, che ammonta al 2,3%. Gli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura rimangono invariati.

In termini di impatto globale, la spesa annuale per il gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (settembre 2022 – agosto 2023) è stata di circa 1.472 euro, al netto delle imposte, e ha registrato una diminuzione del 12,1% rispetto ai dodici mesi equivalenti dell’anno precedente (settembre 2021 – agosto 2022). È importante notare che il Decreto Legge n. 79 del 28 giugno 2023 ha confermato una riduzione dell’IVA al 5% e l’azzeramento degli oneri generali di sistema per il III trimestre 2023, incluso quindi nei consumi di agosto.

Lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori: 28 euro in più all’anno in bolletta

Secondo uno studio condotto dall’Unione Nazionale Consumatori, un aumento del 2,3% nella bolletta del gas per una famiglia tipo in regime di tutela comporterebbe una spesa aggiuntiva di 28 euro all’anno. Quindi, considerando un periodo di dodici mesi, dalla data del 1° agosto 2023 al 31 luglio 2024, e assumendo che i prezzi rimangano costanti nel periodo, la spesa totale per il gas ammonterebbe a 1.267 euro. Questo importo, sommato ai 644 euro previsti per la bolletta della luce, porterebbe a una spesa totale complessiva di 1.911 euro per una famiglia tipo.

Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, in una nota afferma:

Il fatto che il gas salga in agosto, nonostante i consumi siano ridotti all’osso e a fine luglio gli stoccaggi fossero già all’87%, anche se ora non produce effetti concreti per le tasche dei consumatori, non può che preoccuparci in vista dell’imminente avvio della prossima stagione termica. Il rischio che a ottobre, con la riaccensione dei caloriferi e la ripresa della domanda, arrivi una stangata per le famiglie è oramai un’amara realtà. Per questo il Governo non solo deve subito rinnovare anche per il quarto trimestre la riduzione dell’Iva sul gas al 5%, ma farebbe bene anche rimettere almeno parte degli sconti sugli oneri di sistema tolti da aprile

Inoltre, se consideriamo l’aumento del prezzo del gas del 2,3% rispetto al momento precedente alla crisi, cioè confrontandolo con agosto 2020, possiamo notare un incremento significativo del 50,2%. Rispetto alla spesa totale del 2020, che era di 975 euro, attualmente si stanno pagando ben 292 euro in più, il che rappresenta un aumento del 29,9%. Questo aumento sottolinea l’impatto significativo della crescita dei prezzi del gas sulle finanze delle famiglie rispetto ai livelli precedenti alla crisi.

Scadono gli aiuti in bolletta, come fare

Come avverte Vignola, oltre agli aumenti di agosto si avvicina anche la scadenza degli aiuti governativi approvati a fine giugno per mitigare il caro energia, un fatto che solleva preoccupazioni per i consumatori italiani. Fissate al 30 settembre, se queste misure, stabilite con il decreto Bollette bis, non verranno estese, a partire da ottobre potrebbero verificarsi aumenti significativi nelle bollette, ben più di quelle di agosto, aggiungendo ulteriori preoccupazioni a un momento già difficile per gli italiani, con rincari in vari settori come l’alimentare, l’istruzione e le assicurazioni.

Le agevolazioni includono l’azzeramento degli oneri generali nelle bollette del gas, una riduzione dell’IVA al 5% per usi civili e industriali del gas, e il bonus sociale, che offre uno sconto sulle bollette alle famiglie in difficoltà finanziaria. Il potenziamento del bonus sociale e lo sconto per le famiglie in condizioni di disagio economico e fisico, con Isee fino a 15mila euro o fino a 30mila euro per le famiglie con più di quattro figli, erano stati estesi fino al 30 settembre con la legge approvata a fine giugno. Tuttavia, a partire da ottobre, senza ulteriori interventi governativi, molte famiglie potrebbero vedersi addebitare bollette più elevate.

Al momento, non è chiaro cosa deciderà il governo riguardo al rinnovo di queste misure dopo il 30 settembre. La recente diminuzione delle quotazioni del gas ha ridotto l’urgenza di interventi immediati. Tuttavia, se i prezzi dovessero aumentare nuovamente ad ottobre, il governo potrebbe essere spinto a introdurre un bonus riscaldamento, destinato alle famiglie in base a criteri definiti in collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

La fine del mercato tutelato

Se il Governo non prevede un’ulteriore proroga, il 10 gennaio 2024 termina effettivamente il mercato tutelato di gas e luce. A partire da quella data le utenze domestiche che attualmente sono in regime di maggior tutela passeranno al mercato libero dell’energia e del gas.

Ciò avrà un impatto significativo sulle famiglie italiane; la fine del mercato tutelato significa infatti che i consumatori che attualmente beneficiano di condizioni tariffarie fisse e regolate potrebbero dover affrontare una maggiore variazione dei prezzi in base all’offerta del mercato libero. Saranno chiamati a selezionare un fornitore e un piano tariffario che ritengono più adatto alle loro esigenze, ma ciò richiede una maggiore responsabilità e ricerca da parte dei consumatori per trovare l’offerta migliore in termini di prezzo e servizi.

Sempre più fornitori di energia stanno offrendo ai loro clienti l’opportunità di rivedere e modificare i termini del contratto al fine di allineare i prezzi al mercato corrente. Comprendere appieno il contratto energetico stipulato con il proprio fornitore è cruciale per evitare costi aggiuntivi eccessivi, ma per ridurre in modo significativo la spesa energetica, è necessario tenere in considerazione ulteriori aspetti.