Economia

Bollette più leggere per le aziende energivore. Arriva il prezzo calmierato

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Boccata d’ossigeno sulle bollette per le aziende ad alto consumo di energia – le cosiddette energivore – che potrebbero aggiudicarsi una quota importante dei 18 TWh che saranno messi a disposizione dal Gse (Gestore dei servizi energetici ) per tagliare i costi energetici.

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, lo scorso 17 settembre ha firmato il decreto attuativo sull'”Energy Release”, che va verso il disaccoppiamento del prezzo della luce da quello del gas e prevede la cessione dell’energia elettrica prodotta da rinnovabili a un prezzo controllato di 210 euro a MWh, la metà circa rispetto al prezzo attuale, che si aggira intorno ai 450 euro a Mwh. In questo modo, saranno contenuti i prezzi delle bollette.

“Ho firmato il decreto ministeriale Energy Release – ha detto il ministro durante la conferenza stampa al termine del Cdm – che dedica 18 TWh, con la mediazione del Gse, alle categorie industriali interrompibili energivori e isole a un prezzo controllato che, anticipo, sarà di 210 euro a MWh quando ad oggi il prezzo, che varia, è circa sui 450 euro a Mwh, quindi è meno della metà. Questo sarà assegnato con aste in collaborazione col Gse e speriamo possa alleviare il costo della bolletta degli energivori. La commissione Ue – ha aggiunto – si è pronunciata su un costo di 180 euro a MWh per le rinnovabili e saremo pronti ad adeguarci ad un prezzo più basso: noi abbiamo fatto il possibile, ma il percorso mi sembra già intrapreso”.

Tra i clienti finali prioritari, ci sono quelli industriali, le pmi, quelli localizzati in Sicilia e Sardegna e appunto le imprese a forte consumo di energia, inserite nel decreto del Ministero dello Sviluppo economico (Mise). I contratti avranno una durata fino al 31 dicembre 2025. Entro 20 giorni saranno definite tutte le procedure per l’assegnazione e il ritiro dell’energia.

Il provvedimento fa il paio con la proroga del riconoscimento, per le imprese energivore a forte consumo di gas, di un credito d’imposta pari al 40% (dal 25%) delle spese sostenute per la componente energetica acquistata e utilizzata a ottobre e novembre 2022. Nel frattempo, come ha ammesso lo stesso Cingolani, “la commissione Ue si è pronunciata su un costo di 180 euro a MWh per le rinnovabili. Saremo pronti ad adeguarci ad un prezzo più basso”.