MILANO (ADVISE ONLY) –
La settimana è stata contraddistinta da un comunicato della Fed piuttosto ambiguo che ha spinto gli analisti a posticipare la propria previsione sull’ inizio del “Tapering”. Così facendo hanno ridato un po’ di fiducia ai mercati azionari ad eccezione del listino milanese, che ha risentito delle tensioni politiche e del rischio d’ingovernabilità del Paese. In aggiunta, a sostenere le quotazioni delle Borse asiatiche anche le dichiarazioni ottimistiche del governatore della BoJ sul futuro dell’economia nipponica. Tuttavia, non sono venuti meno i timori verso l’economia cinese, in rallentamento, a causa delle intenzioni del governo di voler procedere con una stretta creditizia verso le imprese caratterizzate da sovra-capacità produttiva.
In settimana e nel weekend non sono mancate le notizie incisive, di seguito riassunte.
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1)Â Â Â Â Â il Fondo Monetario Internazionale ha abbassato le stime di crescita per la maggior parte dei Paesi sia sviluppati che in via di sviluppo ad eccezione del Giappone e UK;
2)     Standard & Poor’s abbassato il rating dell’Italia  da BBB+ a BBB (a due notch dall’ high yield) ma ha rivisto al rialzo l’outlook dell’Irlanda da neutrale a positivo;
3)     Fitch ha effettuato un “downgrade” della Francia che è passato da AAA a AA+
4)     Intanto, in Europa la commissione Europea ha approvato un altro pilastro dell’unione bancaria, il Single Resolution Mechanism, che permetterà alla BCE di fare da supervisore alle banche della zona euro. I Paesi membri si sono impegnati a trovare un accordo in modo che il Parlamento possa ratificare la proposta entro il 2014 e rendere effettiva la supervisione della BCE a partire dal 2015.
Mentre negli Stati Uniti i risultati delle prime trimestrali (Alcoa, JP Morgan, Wells Fargo) hanno sorpreso in positivo gli analisti, in Europa le tensioni politiche in Portogallo ed in Italia hanno spinto i rendimenti dei Paesi periferici in alto. In particolare, il decennale Portoghese è schizzato verso il 7,5%.
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Che sia la Fed o altro, il mercato continuerĂ probabilmente ad essere volatile.
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Economia
- Europa: I dati sulla produzione industriale (PI) di maggio e sull’inflazione (finale e prima stima) di giugno non modificano lo scenario attuale, una graduale diminuzione d’intensità della contrazione economica;
- USA: sebbene l’indice di fiducia dei consumatori si è inaspettatamente ridotto, i progressi ottenuti fin’ora sul mercato del lavoro dovrebbero sostenere la crescita economica;
- Giappone: migliorano le condizioni del settore terziario, positivo il dato degli ordini dei macchinari che anticipa l’aumento della spesa in beni capitali in futuro;
- BRIC: la produzione industriale in India si è contratta inaspettatamente, ciò contribuisce ad aumentare le pressioni verso il governo per il rilancio di un’economia che registra un alto livello dei prezzi al consumo ed un tasso di cambio rispetto al dollaro deprezzato, con rischi di ulteriore inflazione. In Cina, l’indice dei prezzi al consumo rimane sostanzialmente stabile.
Mercati
- Borse del mondo: Germania (+5,2%), Francia (+2,7%), Italia (-0,7%), Spagna (-0,3%), UK (+2,7%),USA (+2,5%), Giappone (+1,4%), Cina (+1,6%);Â
- Obbligazioni governative e corporate: nel complesso l’allontanamento del “taperging” ha dato un po’ di fiato sia al comparto corporate che a quello dei titoli di Stato.. Mentre in Germania, Francia e Belgio i rendimenti hanno subito una flessione in linea con quelli USA, mentre nei Paesi periferici della zona euro i rendimenti delle obbligazioni governative sono aumentati;
- Commodities e valute: dopo tre settimane di apprezzamento, il cambio euro/dollaro è tornato al valore di inizio mese a 1,30. Il prezzo del petrolio (Wti) ha toccato questa settimana i massimi da maggio 2002 sui mercati asiatici. Migliore è stata la performance del metallo giallo.
Da tenere d’occhio questa settimana
I dati macroeconomici che verranno pubblicati nel corso della settimana (scarica il Bollettino per sapere il giorno e l’ora):
- Europa: verrà pubblicato l’indice ZEW (sentiment degli operatori finanziari) in Germania e gli ordinativi alle imprese in Italia;
- USA: le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione, le richieste di mutui, l’indice manifatturiero (Empire), le vendite al dettaglio ed il livello degli indicatori macroeconomici avanzati;
- Giappone: l’andamento dell’attività industriale e il livello degli indicatori macroeconomici avanzati;
- BRIC: il PIL della Cina e la produzione industriale su base annua.
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