Dei pericoli per il mercato obbligazionario della Cina si è già parlato a lungo su queste pagine. Ora che il governo guidato dal leader Xi Jinping intende imporre non solo una stretta contro la corruzione, ma anche una battaglia per ridurre i livelli indebitamento della popolazione, gonfiatisi alle stelle, il rischio è che la liquidità possa finire e l’inflazione risalire. Con i prezzi al consumo che stanno già tornando a crescere in Cina, i rendimenti dei Bond decennali stanno seguendo a ruota, mettendo in allarme gli analisti.
Secondo gli esperti di Phoenix Capital le banche centrali sono focalizzate su una cosa su tutte: mantenere la fase rialzista dei mercato dei Bond a tutti i costi. Innanzitutto perché i titoli a reddito fisso servono per finanziare i programmi di spese pubbliche allegre dei governi e in secondo luogo perché avendo in pancia $15 mila miliardi di dollari di asset comprati nell’ambito dei piani di Quantitative Easing, le banche centrali sarebbero troppo esposte nel caso di un eventuale collasso dei prezzi dei Bond.
Un incremento dell’inflazione globale improvviso potrebbe portare a uno choc nel mercato dei Bond, innescando un rialzo dei rendimenti. Se i prezzi dei Bond iniziano improvvisamente a scendere per molte banche centrali sarebbero guai e le finanze di diversi Stati rischierebbero di fare crac un po’ come avvenuto con la Grecia nel 2010 e come rischiava di avvenire in Italia a fine 2011.
Con la Cina che sta assistendo, come gli Stati Uniti prima di lei, a un incremento dei rendimenti obbligazionari di riferimento, ormai tutti e cinque i principali mercati obbligazionari al mondo stanno facendo suonare un campanello di allarme: Usa, Germania, Giappone, Regno Unito e Cina stanno assistendo al ritorno dell’inflazione e alla rottura al rialzo dei tassi decennali dei Bond governativi di riferimento.
Il grafico sotto riportato dice chiaramente come il mercato obbligazionario sia estremamente preoccupato da un possibile rinfocolarsi dell’inflazione. Se le banche centrali non arginano questo fenomeno il prima possibile, mettendo fine ai programmi di allentamento monetario straordinari e imponendo una serie di strette monetarie, il rischio è di uno scossone nell’universo dei Bond. L’inflazione è il dato macro più importante da tenere d’occhio a fine 2017.
Come ha osservato il professore di Finanza dell’Università di Pechino, Michael Pettis, la Cina ha bisogno di un leader forte per mettere a posto il caos dei debiti. Il fatto che il congresso comunista abbia rafforzato i poteri del presidente Xi dovrebbe aiutare la realizzazione del piano di crescita che sta mettendo a punto il governo.
Ma i problemi del mercato obbligazionario rischiano di compromettere i piani. La curva dei rendimenti dei Bond in Cina è rimasta invertita ormai da dieci giorni. Lo spread tra tassi a 10 anni e rendimenti dei titoli quinquennali si è ristretta in territorio negativo.
Qin Han, chief fixed-income analyst di Guotai Junan Securities, ha detto secondo quanto riportato da Bloomberg che la pioggia di vendite nel mercato obbligazionario cinese, “tenuto conto del ritmo dei cali, che è molto sostenuto, significa che probabilmente stiamo assistendo a un disastro“.