Malgrado il ritorno all’utile, la situazione continua a essere ancora delicata per Deutsche Bank. La banca tedesca, che già deve fare i conti con una situazione finanziaria delicata, ha visto salire ulteriormente gli interessi da sborsare per chiedere finanziamenti.
Questo non dovrebbe complicare il piano di ristrutturazione della banca, tuttavia, e per questo chi ha comprato debito dell’istituto ha fatto la cosa giusta. Tanto è vero che la domanda per i Bond rimane buona. Quando quest’anno Deutsche Bank emetterà 6 miliardi di euro di covered bond, e fino a 8 miliardi di senior preferred bond e 11 miliardi di senior non-preferred bond, i fari dei mercati saranno puntati sui rendimenti.
Secondo il Financial Times la prima banca di Germania dispone di condizioni di finanziamento tra le meno favorevoli del mercato dell’area euro. Per quanto riguarda i bond in euro, in effetti, il rendimento è particolarmente alto. Il tasso di interesse riflette la fiducia del mercato nella qualità creditizia. Che a sua volta è mostrata anche dai Cds ancora alti (vedi grafico sotto).
La settimana scorsa Deutsche Bank, che tra i suoi principali azionisti conta il ricco paese del Golfo del Qatar, a ha collocato 3,6 miliardi di euro di bond a due anni denominati in euro. Secondo il Financial Times il rendimento è di 180 punti base superiore alla media del settore bancario europeo.
Interessi più alti di CaixaBank, più bassi di Unicredit
Un discorso analogo si può fare anche per le scadenze a più lungo o più breve termine. La banca di Francoforte ha emesso debito senior a sette anni con un premio di rischio di 230 punti base. Si tratta di un titolo che può assorbire perdite in caso di crisi.
Persino una banca spagnola, CaixaBank, ha pagato meno (225 punti base). Tra le big, in confronto BNP Paribas ha sborsato 50 punti base in meno per lo stesso tipo di bond, ma con una scadenza di un anno inferiore. Una banca che ha pagato un prezzo più salato è invece stata Unicredit.
A novembre, all’apice della crisi sulla legge di bilancio italiana, l’italiana ha sborsato 420 punti base in più del benchmark in euro benchmark per un’asta privata. Allora l’emissione ha lasciato i trader a bocca aperta.
Bond: premio di rischio superiore alla concorrenza
A parte il caso di Unicreidt, Deutsche Bank deve pagare un premio di rischio molto più elevato della concorrenza per via dei suoi problemi recenti. Corinna Dröse, analista dell’obbligazionario per DZ Bank, dice che il rendimento più elevato di quanto ci si aspetterebbe “dipende dal rischio idiosincratico elevato, che è radicato nella debolezza cronica degli utili”.
In realtà a febbraio la banca ha annunciato di essere tornata in utile a fine 2018 dopo quattro anni di perdita. Ma sui titoli in Borsa hanno iniziato a pesare anche le indiscrezioni sul fatto che una possibile fusione con Commerzbank nel 2019 sia l’unica soluzione.
L’operazione piacerebbe a Berlino ma non alla Bce. Mario Draghi preferirebbe infatti un matrimonio con un’entità europea ma non connazionale, come UBS o una banca francese.
In tutti i casi il management ha smentito categoricamente. Una fonte di Deutsche Bank raggiunta da Reuters ha infatti fatto sapere che la banca è concentrata sul raggiungimento di una redditività sostenibile. E che quindi l’idea di una fusione con Commerzbank è “totalmente falsa” e non fa parte del piano di ristrutturazione voluto dal CEO Christian Sewing.
Resta il fatto che lo scarto di rendimento rispetto alle altre grandi banche d’Europa è evidente, segnala un gestore al Financial Times. Lo spread di rendimento “rispecchia l’inquietudine dei mercati, soprattutto sul fronte dei ricavi”, secondo il money manager. I CDS a cinque anni sono di 20 punti base più alti di quelli di Unicredit (vedi grafico).
Deutsche Bank, prova deludente in Borsa
La situazione è in netto contrasto con gli anni precedenti e potrebbe creare un ghiotto punto di ingresso per un investitore obbligazionario disposto a prendere qualche rischio. Le banche tedesche, beneficiando della reputazione dello stato, hanno solitamente ottenuto finanziamenti a interessi vantaggiosi rispetto alla media.
È anche grazie a questo contesto favorevole che in passato Deutsche Bank era riuscita a imporsi come una delle banche d’affari più robuste e redditizie del globo. Le ultime difficoltà, dovute in particolare a una serie di multe a ripetizione e ai dubbi sullo stato patrimoniale, hanno messo i titoli in difficoltà in Borsa.
A Francoforte, la capitalizzazione di 17 miliardi di dollari della banca è inferiore di tre quarti rispetto al 2015. Lunedì 11 febbraio le azioni scambiano intorno ai 7 euro, non lontano dal minimo storico toccato nel 2018 a 6,75 euro.
Anche se c’è chi ha messo in discussione la decisione della banca di continuare a chiedere finanziamenti esterni anche in un momento in cui non ne ha bisogno, una persona vicina al Consiglio di Sorveglianza di Deutsche Bank ha precisato che l’istituto vuole dimostrare di poter aver accesso senza problemi ai mercati.
A guadagnarci potrebbero essere gli investitori che hanno puntato sui bond societari di quella che rimane in ogni modo la prima e la più storica banca di Germania. La settimana scorsa, Deutsche Bank ha voluto rassicurare i mercati in questo senso. Il management si aspetta che un contratto sui nuovi preferred bond sarà disponibile presto. Si tratta di un titolo che non può essere usato in caso di crisi e conseguente bail-in. Per questo l’emissione dovrebbe essere più economica per la banca.