Economia

Bonifico lampo: il tempo è denaro!

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Bonifico lampo: il tempo è denaro!

A cominciare da Banca Intesa Sanpaolo che ha già concluso con successo i primi test per la nuova infrastruttura dei pagamenti utilizzando le ultime tecnologie che l’informatica mette a disposizione, sono numerosi gli istituti di credito che si stanno cimentando a trovare una soluzione per la nuova applicazione, destinata a soppiantare la storia dei pagamenti online che siamo abituati a utilizzare.

La sfida, oltre alla efficienza del sistema, sarà sui costi di commissione per l’operazione.

Quello che è certo che dal 21 novembre prossimo basteranno 10 secondi se non meno per trasferire somme non superiori alla soglia dei 15 mila euro a livello  Europeo.

Il bonifico così concepito è irrevocabile e, una volta a regime, permetterà il trasferimento di fondi in modo istantaneo fra 34 Paesi dell’area euro, coinvolgendo 4.400 banche e 500 milioni di potenziali utenti.

Questa novità, abbastanza usuale per una tecnologia in continua evoluzione, ancora di più evidenzia la necessità di fare squadra nel mondo bancario, onde ridurre i costi di ammortamento.

Tramontato il tempo delle banche “uni sportello”, per sostenere e sopportare investimenti  di questa portata bisogna unirsi, fondersi per meglio competere.

Le tante riforme in atto nel mondo bancario, ivi compreso quello delle Banche di credito cooperativo, sembrano andare in questa direzione.

Instant payment

I bonifici superveloci rappresenteranno lo strumento per annullare i tempi morti, le scartoffie e sconfiggere la burocrazia che è dura a morire.

Ridurre i tempi in una economia globalizzata significa per definizione guadagnare, essendo questa la migliore risposta ad una vecchia metafora di vita vissuta che tutti conosciamo: “Il tempo è denaro”.

Ecco, se la Pubblica amministrazione studiasse meccanismi analoghi per facilitare la vita dei cittadini e delle imprese, potrebbe essere al migliore risposta per farci comprendere che siamo nel terzo millennio.

Ma qui ahimè, siamo impantanati dalla risposta al referendum del 4 dicembre 2016 dove l’accozzaglia ha deciso: zero riforme e ritorno alla palude, al Medioevo.

Qui la strada è ancora lunga!