Discoteche, piscine, palestre: tutto pronto per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sui nuovi Bonus Covid a fondo perduto, sostegni economici senza obbligo di restituzione a quelle attività che siano state chiuse per almeno 100 giorni a causa della pandemia di Covid-19.
Un decreto a firma del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’economia e delle finanze individua i soggetti beneficiari e le modalità di erogazione del contributo.
Bonus Covid a fondo perduto: di cosa si tratta e i beneficiari
Il contributo sarà erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate sul conto corrente che ciascuna attività indicherà nell’istanza di accesso al Fondo. L’istanza dovrà essere presentata seguendo le indicazioni che l’Agenzia delle Entrate adotterà entro e non oltre 60 giorni dalla pubblicazione del decreto e dopo che la Commissione Ue avrà notificato l’approvazione della misura di aiuto
Per poter accedere al beneficio occorre:
- chiusura dell’attività per almeno 100 giorni dal 1° gennaio al 25 luglio
- possesso della partita Iva
- svolgimento, alla data del 26 maggio scorso, come attività prevalente, una delle attività contraddistinte dai 27 codici Ateco riportati in allegato al decreto, termine che si estende al 23 luglio per la sola attività individuata dal codice «93.29.10 – Discoteche, sale da ballo, night club e simili».
Il contributo a fondo perduto verrà erogato prioritariamente (e fino alla dotazione complessiva di 20 milioni) ai soggetti con quest’ultimo codice, in pari misura, con un limite di 25.000 euro a soggetto. Le rimanenti risorse sono ripartite tra gli altri codici di attività.
L’importo del contributo è così ripartito:
- 000 euro ciascuno a quelle attività con ricavi (articolo 85, comma 1, lettera a e b, del Tuir) e compensi (articolo 54, comma 1, del Tuir) del periodo d’imposta 2019 fino a 400mila euro (compresa l’ipotesi del soggetto di nuova costituzione con ricavi/compensi pari a zero),
- 500 euro alle attività nello scaglione superiore fino a 1.000.000 di euro,
- 12mila euro a quelle nello scaglione ancora successivo
Se dovessero avanzare delle risorse, saranno distribuite con un contributo minino di 3.000 euro a soggetto.
Sono esclusi dalla richiesta del contributo:
- gli enti pubblici,
- i soggetti di cui all’articolo 162-bis del Testo unico delle imposte sul reddito (Tuir)
- i soggettinon residenti o non stabiliti nello Stato,
- imprese – diverse dalle micro e piccole – già in difficoltà al 31 dicembre 2019.