La frode sui bonus rappresenta un fenomeno sempre più diffuso in Italia. Secondo un recente studio, fino a oggi sarebbero state intercettate frodi per un ammontare totale di 9 miliardi di euro, di cui 3,7 sequestrati. La maggior parte delle frodi riguarderebbero il bonus facciate (58%), seguito dall’Ecobonus (23%), dal sismabonus (8%) e dal Superbonus e bonus locazioni (5%).
Il problema delle frodi sui crediti edilizi ha portato alla decisione del governo di sospendere la cedibilità delle detrazioni, suscitando non poche preoccupazioni tra i cittadini e gli operatori del settore. Tuttavia, le cifre diffuse dalla premier Giorgia Meloni sembrano confermare l’entità del fenomeno e la necessità di adottare misure più rigorose per contrastarlo.
Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha sottolineato che la possibilità di comportamenti fraudolenti era agevolata dall’assenza di limitazioni legate al numero delle cessioni e alla tipologia dei cessionari, dalla possibilità di cessioni parziali del credito originario e dalla mancanza di un codice univoco di identificazione di ciascun credito oggetto di successiva cessione.
Per contrastare le frodi, a partire dalla fine del 2021 sono state introdotte diverse contromisure, tra cui limitazioni al numero delle cessioni, visto di conformità e asseverazione per gli altri bonus, meccanismi di sospensione della fruizione dei crediti ceduti in presenza di determinati profili di rischio, divieto di acquisizione del credito in caso di sussistenza dei presupposti per l’invio delle segnalazioni di operazioni sospette o di impossibilità oggettiva di effettuare l’adeguata verifica della clientela, divieto di cessioni parziali e tracciabilità delle cessioni con l’attribuzione di un codice identificativo.
Tuttavia, queste contromisure hanno congelato il mercato, causando un rallentamento delle attività edilizie e un aumento dei costi. Inoltre, molti operatori del settore hanno espresso preoccupazione per la complessità delle procedure e la difficoltà di ottenere i crediti.