Dal 2023, i dipendenti pubblici riceveranno un bonus direttamente in busta paga. L’indennità una tantum è prevista dalla Legge di Bilancio 2023 ed è pari all’1,5% dello stipendio. Il bonus verrà corrisposto complessivamente per tredici mensilità.
Questo nuovo bonus, previsto per il prossimo anno, si andrà ad aggiungere all’indennità di vacanza contrattuale, che è già in corso di erogazione per quest’anno. L’indennità vacanza verrà erogata per l’intervallo temporale, che intercorre tra la scadenza del contratto collettivo ed il suo rinnovo. Essendo formato da una percentuale dell’importo ricevuto direttamente in busta paga, questo bonus agevolerà maggiormente i dipendenti pubblici con uno stipendio più alto.
Bonus dipendenti pubblici, come funziona
A prevedere questo nuovo bonus riservato ai dipendenti pubblici, ci ha pensato direttamente la Legge di Bilancio. L’obiettivo è quello di rendere maggiormente sostenibili i redditi degli addetti della pubblica amministrazione, in un periodo contrassegnato pesantemente dall’inflazione. Per coprire questa misura è stato stanziato complessivamente un miliardo di euro.
Questa particolare indennità viene erogata solo e soltanto nel 2013. L’importo è pari all’1,5% dello stipendio e verrà erogato per un totale di tredici mensilità. Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia, nel corso dell’audizione sul disegno della Manovra, che si è tenuto lo scorso 2 dicembre 2022 presso le Commissioni bilancio di Camera e Senato, ha confermato che la cifra si andrà ad aggiungere all’indennità contrattuale di vacanza, che per il 2022 è già in corso di erogazione. Giorgetti ha infatti spiegato che il bonus “si aggiunge all’indennità di vacanza contrattuale già in erogazione. Tale emolumento accessorio corrisponde a circa 3 volte l’indennità di vacanza contrattuale”.
Ricordiamo che l’indennità contrattuale di vacanza è una somma che viene corrisposta nel periodo di tempo che intercorre tra la scadenza del contratto nazionale di lavoro ed il suo rinnovo. L’importo viene erogato in aggiunta allo stipendio.
Questo significa, in estrema sintesi, che solo e soltanto per il prossimo anno il bonus riservato ai lavoratori dipendenti verrà erogato direttamente da parte delle amministrazioni pubbliche. La soma, che verrà percepita, non dovrà essere calcolata ai fini del trattamento di fine servizio, dell’indennità sostitutiva di preavviso, del trattamento di fine servizio e nemmeno per le eventuali indennità in caso morte.
Indennità di vacanza: non viene rivalutata all’inflazione
Il disegno di Legge di Bilancio 2023 ha previsto che il bonus per i dipendenti pubblici comprenda anche gli oneri riflessi a carico delle amministrazioni: questi comprendono i contributi previdenziali e l’Irap. Questa somma, inoltre, concorre anche alla formazione dell’importo complessivo, che viene destinato al rinnovo dei contratti del pubblico impiego.
L’importo, però, non si andrà ad aggiungere all’indennità di vacanza contrattuale, che nel corso del 2023 non verrà rivalutata secondo il tasso di inflazione: non ci sono sufficienti risorse per farlo.
Difficilmente, però, il nuovo bonus sarà in grado di compensare il caro vita, perché non è in grado di recuperare il tasso di inflazione. Inoltre, per via del fatto che viene determinata in base allo stipendio, chi ha uno stipendio più alto riceverà un’indennità maggiore rispetto a chi guadagna di meno.