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Bonus sociali, quanto hanno risparmiato davvero le famiglie italiane

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Quanto sono riuscite a risparmiare, grazie ai bonus sociali, le famiglie italiane? A fare il punto della situazione ci ha pensato la relazione annuale 2023 presentata dall’Arera, che ha focalizzato l’attenzione sui servizi e sull’attività che è stata svolta nel corso del 2022.

È necessario ricordare che lo scorso anno è risultato essere particolarmente condizionato dalla crisi energetica innescata direttamente dall’invasione russa in Ucraina. I prezzi dei prodotti energetici sono stati condizionati in maniera diretta dagli interventi pubblici che sono stati realizzati dai vari paesi europei: i vari governi europei, anche quello italiano, hanno voluto tutelare i consumatori dalle oscillazioni dei prezzi nei vari settori energetici.

Bonus sociali in Italia

Soffermandosi al caso italiano, sono stati molti i bonus sociali messi in campo direttamente dal governo, che hanno avuto lo scopo di tutelare le famiglie e i consumatori. Sono state impiegate ingenti risorse che hanno permesso di contenere i prezzi, anche a valle della loro formazione. Lo strumento dei bonus sociali si è dimostrato particolarmente utile a proteggere dagli aumenti della fase di crisi, andando a tutelare i consumatori in difficoltà economica. Ma vediamo quali sono stati i bonus sociali più importanti.

Bonus sociali per il disagio economico

Nel corso del 2022 sono stati stanziati qualcosa come 6.207.263 di bonus per contrastare il disagio economico. Entrando un po’ più nel dettaglio sono stati spesi i seguenti importi:

  • 3.766.105 per i bonus elettrici, che corrispondono ad un +51,4% rispetto al 2021;
  • 2.441.158 per i bonus gas (+58,7%).

Dal 1° ottobre 2021 sono state introdotte una serie di previsioni legislative attraverso le quali è stato disposto il rafforzamento del bonus sociale elettrico e gas su base trimestrale. La misura è stata finanziata con dei fondi derivanti dal bilancio dello Stato e trasferiti direttamente alla Cassa per i servizi energetici e ambientali.

Sportello per il consumatore

Nel corso del 2022 il call center si è occupato di qualcosa come 1.254.318 chiamate in orario di servizio. È stato registrato un incremento del 99% rispetto al 2021.

Rimanendo comunque in linea con quanto avveniva nel corso degli anni precedenti, almeno il 96% delle chiamate ha interessato direttamente il settore dell’energia elettrica e quello del gas. Sicuramente il bonus sociale rimane una delle tematiche che ricorrono maggiormente con il 68% dei contatti.

Avvio dei contenziosi

L’Arera ha approvato qualcosa come 12.524 delibere, delle quali ne sono state impugnate 1.363 (che corrispondono al 10,9%) e ne sono state annullate in via definitiva 320, che corrispondono al 23,5% di quelle impugnate. Nel corso del 2022 sono aumentati i contenziosi in termini di numero, rispetto al 2021.

Gli interventi pubblici

Nel corso del 2022 sono stati molteplici gli interventi pubblici che hanno portato ad una riduzione delle bollette e sono riusciti a contrastare i prezzi finali. In Italia la maggior parte degli interventi ha permesso un contenimento dei prezzi a valle della loro formazione, grazie a dei veri e propri bonus, che hanno protetto in modo selettivo fasce sempre più ampie di consumatori in difficoltà economica. Secondo quando spiega direttamente Arera:

I prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici nel 2022 (senza quindi considerare gli effetti dei bonus per il nostro Paese) fanno registrare aumenti del +40% in Italia e del +13% nell’Area euro (con prezzi medi finali pari a 36,43 c€/kWh in Italia e a 27,94 c€/kWh nell’Area euro), mentre nel 2021 gli aumenti in Italia e nell’Area euro si erano mantenuti nell’intorno del +5%. In entrambi i casi l’aumento dei prezzi lordi è dovuto alle sensibili variazioni dei prezzi netti (prezzi di energia e vendita e costi di rete), superiori in Italia (+72%) rispetto all’Area euro (+43%) e in parte compensate dagli effetti delle pur significative misure di riduzione della componente oneri e imposte adottate (-35% in Italia e -40% nell’Area euro).

Interventi pubblici nel gas

Gli interventi pubblici sono riusciti anche a ridurre la bolletta del gas, andando a contrastare i prezzi troppo alti nella fase di crisi. Anche in questo caso i costi sono stati mantenuti a valle della loro formazione, grazie principalmente a dei bonus sociali che hanno protetto in maniera selettiva. Fasce sempre più ampie di popolazione.

Nel corso del 2022 i prezzi del gas naturale per i consumatori domestici italiani (senza quindi considerare gli effetti dei bonus per il nostro Paese), comprensivi di oneri e imposte, sono stati più alti della media dei prezzi dell’Area euro per tutte le classi di consumo anche a fronte dei prezzi più elevati mai registrati. Per la prima classe di consumo (< 520 m3/anno), in particolare, si è registrato un lieve aumento dei prezzi lordi, +6% rispetto all’Area euro (era +11% nel 2021).

Chi può richiedere ancora il bonus sociale

Grazie al provvedimento approvato nel corso dei giorni scorsi, il governo ha provveduto a confermare i bonus sociali anche per il prossimo trimestre. La misura consiste in uno sconto in fattura per le famiglie che stanno attraversando un periodo di disagio economico. L’Esecutivo ha stanziato qualcosa come 110 milioni di fondi per rassicurare una misura rafforzata nel corso del 2023.

Il nuovo bonus sociale elettrico è condizionato direttamente dal numero di componenti del nucleo familiare e dall’ultimo Isee aggiornato. Per il periodo compreso tra il 1° luglio ed il 30 settembre 2023 il valore del bonus sociale ordinario – compreso della compensazione integrativa temporanea – è pari a:

  • famiglie composte da 1-2 componenti, il bonus sociale è pari a 120,45 euro;
  • famiglie composte da 3-4 componenti, il bonus sociale è pari a 149,65 euro;
  • famiglie composte da più di 4 componenti, il bonus sociale è pari a 167,90 euro;

Per quanto riguarda il bonus sociale per il gas, il contributo è riconosciuto ai nuclei familiari con un Isee inferiore a 9.530 euro o con almeno 4 figli a carico e un Isee non superiore a 30.000 euro. Per le famiglie fino a quattro componenti, per l’acqua calda sanitaria e/o uso cottura, l’assegno ha un valore complessivo pari a 39,32 euro a prescindere dalla zona climatica; se si passa, invece, al riscaldamento si va 43,8 euro per la zona A/B a 98,55 euro per la zona F; mentre, se i due utilizzi sono associati, l’importo va da 73 euro per la zona A/B a 127,75 euro per la zona F.