ROMA (WSI) – La benzina è più cara del 2008, anche se il prezzo del petrolio, oggi, è al di sotto dei 41 dollari al barile di sette anni fa (oggi il costo è di circa 36-37 dollari). Infatti, nel 2008 un litro di benzina costava mediamente 1,115 euro al litro, mentre, al momento, il prezzo alla pompa e di circa 1,451 euro al litro, ovvero il 30% in più. Un studio della Cgia di Mestre ha spiegato quali sono le componenti che giustificano questa evoluzione dei prezzi alla pompa: accise e imposte sono aumentate, da allora, del +32%.
Così il coordinatore dell’Ufficio studi Cgia, Paolo Zabeo:
“Ancora una volta a spingere all’insù il prezzo del carburante è stata, in particolar modo, la componente fiscale. Se verso la fine del 2008 il peso dell’Iva e delle accise su un litro di benzina sfiorava i 75 centesimi, attualmente è pari a 0,99 euro al litro. In termini percentuali l’aumento della tassazione è stato del 32%. Fra i paesi che utilizzano la moneta unica solo i Paesi Bassi, con il 70,3%, hanno un’incidenza percentuale della tassazione sul prezzo alla pompa superiore alla nostra che ha raggiunto il 68,2%. Rispetto ai paesi che confinano con noi, invece, paghiamo la benzina il 14,4% più dei francesi, il 18,9% più degli sloveni e addirittura il 30,7% più degli austriaci”
Il carico fiscale sui carburanti in Italia resta, vista una crescita dei prezzi industriali tutto sommato in linea con quella degli altri Paesi dell’Eurozona, il fattore decisivo sull’andamento dei prezzi. Il prezzo industriale della benzina è solo superiore del 3% rispetto alla media dei paesi dell’Area euro, mentre Iva e le accise, invece, superano la media del 14,2%.
La Cgia ha calcolato, inoltre, un aumento dei prezzi industriali della benzina, rispetto al 2008, del 26,4%; aggiungiamo noi che rispetto a 7 anni fa sono molto diverse anche le condizioni del cambio, con un euro che sul dollaro vale, sulla media annua, quasi il 24,5% in meno.