Nuovo lunedì nero per i mercati europei, che alla reazione per i cupi aggiornamenti del fine settimana sulla guerra in Iraq, aggiungono il malumore per alcuni dati macro-economici Usa decisamente deludenti, con un avvio in forte perdita a Wall Street ad improntare definitivamente al ribasso la giornata europea.
Il timore dei mercati, in calo ormai da quattro sedute, resta soprattutto quello di un conflitto ben più lungo del previsto, con conseguenze imprevedibili a questo punto anche sulla congiuntura economica. A complicare la situazione si è aggiunto quindi il nuovo apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro, appesantito a sua volta dai dubbi sui tempi necessari alle truppe anglo-americane per ingaggiare battaglia su Baghdad. Mentre non ha aiutato l’ennesimo rialzo del petrolio, sostenuto anche dalle violenze in atto nel maggior esportatore africano, la Nigeria. A riportare l’attenzione sul pericolo di una nuova frenata dell’economia americana, infine, è intervenuto l’indice Pmi di Chicago, sceso sorprendentemente a quota 48,4 a marzo rispetto ai 54,9 punti segnati a febbraio.
Alla fine l’indice paneuropeo Dj Stoxx 50 ha ceduto più del 3,9% (in corso), mentre Londra ha chiuso con un ribasso del 2,57%. Giù del 4,19% Parigi, con Francoforte in calo del 4,03% (in corso). Finale in ribasso del 2,63% per Madrid e del 2,98% per Milano, mentre Amsterdam ha segnato una frenata del 5,18%. Giù del 3,70% Stoccolma e del 2,90% Zurigo.
Gli assicurativi sono stati ancora una volta tra i più pesanti in tutto il continente, con un nuovo scivolone della tedesca Munich Re, già fortemente penalizzata la scorsa settimana dall’annuncio del bilancio di esercizio. Il titolo ha perso oggi più del 12% sui timori che la compagnia debba cercare liquidità per rafforzare la propria base patrimoniale. Allianz, azionista al 22,4% di Munich Re, ha perso invece quasi il 9%. A Zurigo, Swiss Life si è portata in calo del 4,3%, appesantita anche dai giudizio negativi sul titolo diffusi da una banca d’affari. A Parigi Axa ha ceduto l’8,15%, mentre nella City Prudential si è portata in ribasso del 7,36%. Non è andata meglio agli altri principali titoli finanziari del Vecchio Continente, con perdite del 10,07% per Aegon e una frenata dell’8,3% per Ing. Aviva ha ceduto il 7,19% e Cs Group il 7,11%. Seduta pesante anche per i tecnologici, con una frenata del 7,05% per Nokia e una del 6,19% per Philips. Tra i big della telefonia, la peggiore è stata Bt Group (-5,42%), mentre nella distribuzione la maglia nera va a Carrefour (-4,43%). DaimlerChrysler ha guidato invece i cali del comparto auto (-4,04%). Tra i petroliferi, Royal Dutch ha ceduto il 4,01%, mentre TotalFinaElf il 3,25%. Giù del 3,02% Bp e del 2,98% Shell. Tra i media, tonfo dell’8,8% per la francese Vivendi Universal, sui timori per una causa intentata dall’americana Liberty Media, che Vivendi ha definito domenica “priva di merito”, e quelli relativi alle voci secondo le quali le autorità Usa avrebbero chiesto informazioni sulle modalità contabili della società.
A Milano, in evidenza Capitalia (+9,20%), con acquisti scatenati dagli ultimi dati di bilancio. In deciso ribasso gli altri bancari, con Mediobanca in calo del 5,05%, Intesa del 4,86%, San Paolo Imi del 4,42% e Unicredit del 2,44%. Generali ha perso il 3,81%, Ras il 4,53%, Fondiaria Sai l’1,89%. Bene Autostrade (+1,65%), i cui vertici hanno presentato oggi il progetto di fusione con Newco 28, “viene riscoperta e le riflessioni sono piaciute agli analisti”. Pesanti Benetton (-6,68%) e Autogrill (-4,26%). Seat Pagine Gialle, spinta dalle attese per il progetto di scissione, ingaggia un rally sul finale di seduta e chiude in rialzo del 2,52%. Il titolo si è mosso in decisa controtendenza rispetto alle altre società del gruppo e agli stessi media. Telecom ha perso il 2,44%, Tim il 3,75%, Olivetti lo 0,77%. Pirelli ha lasciato il 4,89%, Pirellina lo 0,81%. Tra gli editoriali Hdp ha archiviato un calo del 3,24%, L’Espresso il 2,98% e Mediaset il 4,18%. Tra i tecnologici Stm ha ceduto il 6,66% a 17,32 euro e Finmeccanica il 4,18% a 0,46 euro. Nel comparto energia, Eni ha perso il 2,94%, Enel l’1,53%, Edison il 2,02% a 0,78 euro. Fiat ha perso il 3,14%. Nella tabella la chiusura degli indici guida delle principali piazze finanziarie europee: – Londra -2,57% – Parigi -4,19% – Francoforte (in corso) -4,03% – Milano -2,98% – Madrid -2,63% – Amsterdam -5,18% – Stoccolma -3,70% – Zurigo -2,90%.