MILANO (WSI) – Ftse Mib azzera tutti i guadagni e dopo una performance solida che lo ha riportato attorno ai 19.500 punti, vira in territorio negativo, condizionato anche dal trend di Wall Street. L’indice di Piazza Affari recupera poi lievemente terreno e chiude in rialzo +0,16% a a 19.830 punti. Brutta seduta in particolare per FCA, -3,55% circa, titolo torna sotto quota 10 euro.
Altri titoli bancari: Mps -1,75%, BPM +1% circa così come Banco Popolare +1,59%; Intesa, Unicredit e Ubi Banca avanzano pure di un punto percentuale circa. Sotto pressione Saipem -2,7% circa. Male anche Tenaris oltre -3%.
In generale, gli investitori sono in fervente attesa di conoscere, alle 20 italiane, le minute della riunione di politica monetaria di ottobre della Federal Reserve, evento che ha segnato la fine del programma straordinario di allentamento.
Il braccio di politica monetaria ha annunciato che le decisioni future si baseranno sui dati e non è sembrato troppo allarmato per il calo dell’inflazione. Un altro elemento interessante è stata la sparizione della parola “notevole” in riferimento alla sotto-utilizzazione delle risorse nel mercato del lavoro.
L’azionario europeo ritraccia dal massimo in sette settimane, complici i cali che colpiscono in particolare le società attive nel settore minerario. Incide il forte ribasso dei prezzi del minerale di ferro, che sono scesi al minimo in più di cinque anni.
Da segnalare invece le buone performance di alcuni titoli greci e spagnoli, come Piraeus Bank, in crescita fin oltre +7%, Eurobank Ergasias +6,6% e Abengoa, che è salita per il terzo giorno consecutivo, con +5,6% circa.
I volumi di scambio sull’indice azionario di riferimento Stoxx 600 sono – stando ai dati di Bloomberg – inferiori -23% rispetto alla media degli ultimi trenta giorni.
A Milano occhi puntati anche su Enel, sul gruppo Generali e su Telecom Italia, +1% dopo le indiscrezioni stampa circa un’eventuale offerta per Metroweb.
Enel cede nel finale -1% circa dopo le notizie di stampa che parlano del collocamento della quota del 5-6% del governo nelle prime due settimane di dicembre.
In ambito societario, il gruppo Generali +1% ha annunciato di essere in anticipo sui target finanziari previsti per il 2015, in gran parte già realizzati o in fase di completamento. Il nuovo piano sarà presentato a maggio 2015. Il titolo è in progresso di oltre l’8% negli ultimi tre mesi.
Secondo gli organi di stampa, Finmeccanica -0,54% potrebbe ricevere da Hitachi, che ha presentato un’offerta per AnsaldoBreda, anche un’offerta per Ansaldo Sts. Sul piatto, il gruppo giapponese potrebbe mettere una cifra dell’ordine di 1,45-1,7 miliardi di euro.
Sul mercato valutario, lo yen ha testato il record in sette anni sul dollaro Euro +0,07% a $1,2545; dollaro/yen +0,67% a JPY 117,64; Euro/yen +0,77% a JPY 147,61. Da segnalare che il Bloomberg Dollar Spot Index è in rialzo +7,6% da inizio anno, sulla scia delle speculazioni secondo cui la Fed è vicina ad alzare i tassi sui fed funds.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,17% a $74,49, il prezzo dell’oro accelera al ribasso con -1,77% a quota $1.175,90 l’oncia.
In Europa, tracollo della francese Areva. Il titolo è capitolato -17% circa, dopo che la società ha precisato di non essere in grado di raggiungere gli obiettivi finanziari per il 2015 e il 2016, a causa dei ritardi nel completamento di un reattore in Finlandia e nel programma di riavvio delle centrali in Giappone.
Dal lato giapponese, chiude in ribasso la borsa di Tokyo, con il Nikkei che ha ceduto lo 0,32%, a 17.288 punti. Abe ha annunciato che il Parlamento sarà sciolto il 21 novembre e che l’aumento dell’Iva verrà rimandato per 18 mesi. Con l’economia giapponese finita di nuovo in recessione, sale la pressione sulla Bank of Japan. Secondo il banchiere centrale Kuroda, che ha confermato il Quantitative Easing, l’inflazione ‘core’ potrebbe scendere sotto l’1%.
Nello specifico, la banca centrale giapponese ha tagliato le sue previsioni sull’inflazione, ma non ha dato indicazioni di alcuna sorta su un’eventuale nuova azione di politica monetaria espansiva per rispondere alla recessione in atto nel paese. Nel resto dell’Asia, l’indice Hang Seng di Hong Kong ha esteso la fase ribassista, iniziata per i problemi di collegamenti con la Borsa di Shanghai. Grazie al nuovo sistema, gli investitori stranieri possono finalmente avere accesso al solitamente difficilmente accessibile mercato azionario cinese.
(DaC-Lna)