MILANO (WSI) – Piazza Affari fa dietrofront dopo una mattinata che sembrava promettente, anche per la maggiore convinzione tra gli investitori sull’arrivo di un piano di quantitative Easing simile al programma di sostegno visto in Usa. Ftse Mib cede -0,36% circa e buca la soglia dei 20.000 punti, chiudendo a quota 19.938 punti.
Miste le banche: Mps -1,57%, Bper -0,62%, bene invece BPM +0,51%, BP invariata, Intesa -1,07%, Ubi Banca -1,39%, Unicredit +0,17%. Vendite su Cnh Industrial -4,20%, Eni -1,87%, FCA -0,40%, Saipem -2,07%. Balzo di Yoox +6,63%.
Una forte indicazione in tal senso è arrivata dal vice presidente dell’istituto Vitor Constancio, che ha affermato che il bazooka della Bce arriverà nel primo trimestre del 2015. Focus tra i vari listini azionari sulla Borsa di Francoforte, che si avvia a terminare la sessione al massimo dallo scorso luglio. Da segnalare che l’azionario tedesco, in particolare l’indice Dax, ha segnato una ripresa +15% dal minimo testato a ottobre, grazie all’ottimismo sulle esportazioni – che dovrebbero beneficiare dal calo dell’euro – e sugli aiuti della Bce.
“Girano ancora molti soldi che potrebbero essere investiti nell’azionario – ha commentato in una intervista a Bloomberg Benno Galliker, trader presso Luzerner Kantonalbank AG a Lucerna, Svizzera – Fino a quando le banche centrali stimoleranno l’azionario, ci sarà davvero un grande sostegno”.
Rimangono però sotto pressione i titoli petroliferi, in attesa di capire se i paesi membri dell’Opec opteranno per un taglio dell’output al fine di risollevare i prezzi.
Sul versante macro, pubblicati i prezzi all’import in Germania, che in ottobre sono scesi dello 0,3% sul mese precedente. La frenata su base annuale (-1,2%) è meno accentuata rispetto al calo dell’anno prima (-1,6%).
In Italia gli occhi erano puntati sulla fiducia dei consumatori, che a novembre è calata a 100,2 da 101,3 di ottobre. In Francia l’indice è invece salito di 2 punti attestandosi in area 87, il livello più alto da marzo.
Buone notizie dal mercato dei titoli di stato, con i tassi ai minimi da settembre.
Sul secondario, rialza la testa lo Spread tra il Btp decennale e il bund, sopra i 144 punti base.
Tra i singoli titoli azionari a Milano, focus sempre puntato su Telecom Italia; il piano di acquisto dell’operatore di reti di fibra ottica Metroweb sarebbe possibile solo con il rispetto di vincoli antitrust molto rigidi, secondo le autorità dell’Agcom. Titolo Telecom -0,79%.
In Asia azionario in rialzo per il quarto giorno di fila. Bene materiali di base e health-care. Fa eccezione il Giappione dove gli indici Topix e Nikkei hanno pagato il rafforzamento dello yen, che penalizza i grandi gruppi esportatori nipponici.
Sul valutario, Euro +0,22% a 1,2503 dollari. Dollaro -0,36% a $117,54. Euro/yen -0,11% a JPY 146,96.
Tra le commodities, i futures sul petrolio tornano a ridurre le perdite a 73,88 dollari al barile sul mercato West Texas Intermediate americano. I contratti hanno raggiunto i livelli più bassi in oltre 4 anni. Brent -0,34% a $78,06. Oro +0,07% a $1.198,60.
(DaC-Lna)