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Borsa Milano -0,5%. Prova di forza per l’euro, supera $1,09

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MILANO (WSI) – Chiusura in calo per Piazza Affari, con l’indice di riferimento Ftse Mib che ha accusato una perdita del -0,52% a 23.057,12 punti. In generale, l’azionario europeo fa dietrofront dopo aver riportato guadagni per la settima settimana consecutiva.

L’indice di riferimento Stoxx Europe 600 Index è poco lontano dalla chiusura record archiviata nel marzo del 2000 e ha superato le previsioni di 12 strategist che erano stati intervistati da Bloomberg a gennaio. Il listino ha segnato un rally +17% dall’inizio del 2015. Ma l’incognita Grexit torna a farsi sentire nel giorno in cui Merkel vede Tsipras a Berlino.

Sul valutario l’euro è tornato anche a superare quota $1,09, fino a portarsi sui massimi di giornata a $1,0942. Al momento il cambio euro/dollaro fa +1,03% a $1,0894; rapporto fra dollaro e yen -0,31% a JPY 119,67. Euro/franco svizzero +0,13% a CHF 1,0565. Euro/yen +0,73% a JPY 130,85.

Sotto pressione nella seduta odierna sono soprattutto i titoli del settore auto. Tra le singole storie societarie, focus su Deutsche Bank, il cui titolo riduce i guadagni dopo essere salito fino a +4% circa. Stando ad alcune indiscrezioni riportate da Reuters e Sueddeutsche Zeitung, la banca numero uno della Germania starebbe valutando tre opzioni per migliorare la propria strategia. Standard Chartered corre dopo che JP Morgan Chase ha rivisto al rialzo il rating all’equivalente buy.

Attenzione all’incontro tra il premier greco e la cancelliera tedesca in serata. È una giornata cruciale per il destino di Atene: i soldi stanno per finire e lo stesso Tsipras ha lanciato un avvertimento, sottolineando che la Grecia non riuscirà a rispettare le imminenti scadenze per il rimborso dei debiti: senza l’aiuto urgente dai suoi creditori sarà default.

In una lettera che è stata riportata dal Financial Times, il premier ha scritto: “Dal momento che la Grecia non ha accesso ai mercati monetari, e considerato anche l’incremento dei nostri obblighi riguardo al rimborso dei debiti nella primavera e nell’estate del 2015, dovrebbe essere chiaro che…sarebbe impossibile per qualsiasi governo riuscire ad adempiere ai propri obblighi di ripagamento”.

Riflettori puntati anche su Mario Draghi che, in un discorso proferito alla Commissione di Affari economici e monetari del Parlamento Ue, si è detto fiducioso che un accordo sulla Grecia, alla fine, si trovi, rigettando al contempo le critiche secondo cui la Bce starebbe ricattando Atene.

Sul mercato dei titoli di stato italiani, spread BTP-Bund a 10 anni accelera al rialzo atttestandosi intorno a 101,77 punti base, a fronte di rendimenti decennali sui BTP che balzano oltre +7% tornando all’1,29%.

Sul Ftse Mib, bancari contrastati. Bene le poplari come Banco Popolare e Pop Emilia (oltre +2%) Tra i rialzi spiccano Mediolanum con +3%, mentre Pirelli mette il freno, con il titolo che rimane comunque ancora a un valore intorno ai 15 euro, superiore al prezzo dell’Opa. Peggio del mercato fanno Stm (-2,23%), Tods’, Enel, Mediaset e FCA (-1,84%).

L’azionario mondiale è reduce da un guadagno del +3,2% (riferimento all’MSCI All-Country World Index-, su base settimanale, maggiore dal luglio del 2013, salendo al valore record di $68,4 trilioni ($68.400 miliardi) lo scorso venerdì, 20 marzo, complici la probabile decisione della Fed di rimandare il rialzo dei tassi sui fed funds e le politiche monetarie espansive in Giappone ed Eurozona.

In Asia l’indice di riferimento MSCI Asia Pacific Index al nuovo record in sei mesi, grazie ai buy sul listino di Shanghai Composite Index, che ha riportato la fase rialzista più lunga dal 2007, con un balzo oggi +1,95% a 3.587,81 punti, al record dal maggio del 2008; Nikkei 225 +0,99%, la borsa di Tokyo testa il nuovo record in 15 anni; Sidney -0,32%, Seul -0,03%. Hong Kong +0,41%.

Sul fronte delle materie prime, i future sul petrolio recuperano terreno, +0,68% a $46,88 al barile, Brent +0,42% a $55,55. Oro +0,44% a $1.187,78, argento +1,02% a $16,92.

(Lna-DaC)