MILANO (WSI) – Dopo che Draghi ha fornito nuovi dettagli sul programma QE, che si è saputo prenderà il via lunedì, le Borse europee hanno premuto sull’acceleratore. Piazza Affari è avanzata dell’1,22% sopra 22.400 punti, mentre l’euro ha esteso i ribassi toccando nuovi minimi pluriennali. Il lisinto Ftse MIB ora mette nel mirino quota 22.500 punti come prossima resistenza. Positive anche Francoforte e Parigi, che guadagnano quasi un punto percentuale.
Il numero uno della Bce ha rivisto al rialzo all’1,5% le stime sulla crescita dell’Eurozona nel 2015, precisando che le cifre sono condizionali al piano di acquisto di bond. Draghi ha inoltre confermato che il programma potrebbe estere esteso oltre settembre del prossimo anno.
Se da un lato punisce la moneta unica, scivolata ai minimi di 11 anni e mezzo di 1,1007, al contempo la notizia favorisce l’allentamento della tensione sul mercato dei titoli di stato. Lo spread dei tassi tra Italia e Germania a 10 anni scende -4% circa appena al di sopra di 98 punti base, a fronte di rendimenti decennali in flessione all’1,38%.
Il Financial Times mette in guardia sul fatto che l’Eurotower è ormai a corto di munizioni, mentre JP Morgan arriva a prevedere nel 2015 un apprezzamento del dollaro +20% e una situazione di parità nel cambio eur/usd già quest’anno. Secondo il numero uno della divisione di reddito fisso, Mario Draghi potrebbe far scendere ulteriormente i tassi sui depositi (già negativi), fino a -3%.
Scambi intensi nel valutario dopo che Draghi ha detto che la Bce non comprerà titoli che hanno un rendimento inferiore ai tassi sui depositi e ha ribadito che gli acquisti di bond potrebbero continuare oltre settembre 2016. L’euro accusa il colpo nei confronti del biglietto verde e scambia in area 1,10. Scende anche il franco svizzero appesantito dalle notizie relative alla Svizzera, secondo cui il ministro delle Finanze del paese vorrebbe lanciare un nuovo tasso minimo di cambio, dopo che il peg è stato eliminato lo scorso 15 gennaio.
Il franco svizzero ha subìto accusato il colpo, sbandando e puntando verso il basso nei confronti del dollaro dopo la pubblicazione delle indiscrezioni. La tensione è rientrata, complice anche un comunicato in cui il governo ha smentito i rumor.
Prevale ancora la debolezza dell’euro. Pesano le informazioni emerse dalla riunione della Bce, con la moneta unica che capitola al minimo in 11 anni e che ora rischia anche di bucare la soglia a $1,10. Euro/franco svizzero piatto a CHF 1,0671. Dollaro/yen +0,38% a JPY 120,13. Nei confronti della sterlina, l’euro ha toccato i 72,27 penny, il livello più basso da dicembre 2007.
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Sul Ftse Mib seduta nervosa per Mps, che ha oscillato tra i rialzi e i ribassi. Positive le altre banche, in particolare Ubi Banca.
Tra i titoli di altri settori balzano Buzzi Unicem e Autogrill. Buy scatenati su Moncler, +10,83% dopo la trimestrale. GiĂą Telecom, Cnh Industrial, Finmeccanica e Exor.
Tra le materie prime, i futures sul petrolio +1,22% a $52,16, recuperano dai ribassi successivi all’attacco dell’Isis contro un oleodotto in un centro nevralgico dell’Iraq. Brent +1,26% a $61,31. Oro -0,17% a $1.198,80. Argento +0,07% a $16,17.
Occhio al calo dello Shanghai Composite Index, il miglior listino azionario nel 2014, sotto pressione dopo che le stime sulla crescita del Pil cinese sono state riviste al ribasso. Hong Kong sotto pressione, estende le flessioni degli ultimi tre giorni a -4,9%.
(DaC-Lna)