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Borsa Milano +14% da inizio anno. Boom di flussi dagli Usa

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MILANO (WSI) – Borsa Milano in solido rialzo, sostenuta anche dagli acquisti che stanno facendo sull’azionario europeo gli investitori Usa. Ftse Mib +1,03% a quota 21.915.

Un articolo di Bloomberg riporta come gli investitori d’Oltreoceano stiano scommettendo su mercati europei come quelli dell’Italia, della Grecia, del Portogallo. Il risultato è che gli indici azionari di questi paesi hanno incamerato guadagni +14% quest’anno, confermandosi tra i migliori delle economie avanzate.

Basti pensare che l’ETF quotato a Wall Street che ha per oggetto il Ftse Portugal 20 Index ha visto i propri asset salire a $21 milioni da appena $1,6 milioni nel corso del primo trimestre. Meno attraenti vengono reputati invece i mercati tedesco e francese.

Stando agli economisti intervistati da Bloomberg, la Grecia uscirĂ  nel 2014 da una recessione che dura da sei anni, mentre le economie di Italia e Portogallo si espanderanno per la prima volta in almeno tre anni.

Secondo Sreekala Kochugovindan, strategist dell’allocazione dell’azionario presso Barclays a Londra, i titoli delle borse sudeuropee continueranno a salire, spinti dalle previsioni ottimistiche sull’economia e dunque sul rimbalzo degli utili societari. “Gli utili della periferia (dell’Eurozona) stanno attraversando una fase di ripresa più lenta rispetto a quella della Germania, ma il miglioramento c’è – ha detto – E con gli utili relativi che recupereranno terreno, le borse dei paesi periferici saranno favorite”.

Secondo Pierre Mouton, gestore presso Notz, Stucki & Cie a Ginevra, le banche – che incidono in misura consistente sugli indici azionari del Sud Europa – beneficeranno della flessione dei rendimenti dei titoli di stato. Da segnalare che i bancari incidono sulla borsa portoghese per il 29%, su quella italiana per il 28% e su quella greca per il 15%, rispetto alla percentuale del 13% nello Stoxx Europe 600 Index.

Sempre secondo il sondaggio di Bloomberg, gli utili delle società scambiate sul Ftse Mib saliranno +0,4% quest’anno, per poi balzare +23% nel 2015.

Tornando alla sessione odierna, sul Ftse Mib ennesimo balzo di MPS, +5,81%, con gli operatori che scommettono sulla banca dopo l’uscita della Fondazione. Tra gli altri bancari, BPM -0,41%, Banco Popolare -1,39%, Bper in crescita con +3,8% circa, Intesa SanPaolo +2,52%, Ubi Banca quasi +5%, Unicredit +1,43%. Tra i titoli di altri settori Fiat +3,49%, Ferragamo +3%, Snam -0,42%, piatta Telecom Italia.

Sul fronte del mercato dei titoli di stato, spread Italia-Germania a 10 anni -0,98% a 170,52 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali -0,15% al 3,29%.

Dal fronte economico reso noto il dato sull’attività manifatturiera dell’Eurozona, vicino ai massimi di quasi tre anni. In marzo la ripresa continua dunque nella giusta rotta, stando ai dati di Markit. Numeri che sono stati ritoccati a quota 53 dai 53,2 punti di febbraio.

Markit Economics ha reso noto inoltre che l’Indice PMI manifatturiero italiano è salito a 52,4 punti nel mese di marzo dai 52,3 punti di febbraio. Il risultato è superiore alle previsioni degli analisti, che si aspettavano un indice pari a 52,1.

Nuovo record negativo, invece, per la disoccupazione in Italia, con il numero dei senza lavoro che per la prima volta è salito sopra i 3,3 milioni.

Chiusura in calo invece per la Borsa di Tokyo. A pesare è il rialzo all’8% dell’Iva. La Banca del Giappone ha espresso preoccupazioni per la decisione delle autorità. L’indice Nikkei ha terminato le contrattazioni in flessione dello 0,24% chiudendo a 14.791,99 punti, 35,84 punti in meno rispetto alla chiusura di ieri.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,26% a $1,3806; dollaro/yen +0,30% a JPY 103,50; euro/franco svizzero +0,07% a CHF 1,2187; euro/yen +0,55% a JPY 142,91.

Euro osservato speciale, in vista della riunione della Bce di giovedì 3 aprile. C’è chi scommette su nuove manovre da parte della Bce per rilanciare la ripresa. Ma Draghi dovrà fare i conti, come sempre, con l’ostruzione dei falchi della Bundesbank.

In ambito di materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -0,81% a $100,76 al barile, quotazioni oro -0,12% a $1.282,20, viaggia ai minimi di sette settimane.