MILANO (WSI) – Borsa Milano ha vissuto una seduta positiva, complice anche il continuo calo dello spread, che è sceso anche sotto la soglia dei 240 punti, ai minimi di oltre due anni, dando una mano al settore finanziario. Balzo di Mps, Pop Emilia e Ubi Banca. Un aiuto giunge anche dalla pubblicazione dell’indice Zew, risultato superiore alle attese. Ftse Mib +0,68% a quota 17.380,07.
I trader contattati da Reuters hanno parlato di un “rally di Ferragosto“, attribuendo un significato relativo, alla luce dei volumi, ai progressi messi a segno in questa fase.
Estate sicuramente positiva nel suo complesso sin qui per Piazza Affari, con il Ftse Mib che è salito oltre +15% dalla fine di giugno, sulla scia dei forti guadagni messi a segno soprattutto dalle banche. Nel periodo compreso tra luglio e la prima metà di agosto, Intesa Sanpaolo ha recuperato +21% e Mediobanca più del 31%, Unicredit +30%. Molto bene anche Bpm +26% e Ubi Banca +23%.
L’indice Zew tedesco – che misura la fiducia degli investitori -, batte le attese. Nel mese di agosto, l’indicatore è salito a 42 punti rispetto ai 36,3 punti di luglio, ben al di sopra delle attese, che erano per un valore a 39,9 punti.
Migliorano i mercati europei in generale, con lo Stoxx Europe 600 Index che testa il valore più alto dallo scorso 28 maggio. L’indice è in crescita +10% dall’inizio del 2013, sulla scia dei guadagni dei titoli automobilistici e dei servizi finanziari.
Dal fronte economico, diffuso anche il dato relativo alla produzione industriale dell’Eurozona, +0,7% a giugno, appena al di sotto del +0,8% atteso, ma in deciso rialzo rispetto al calo -0,2% di maggio.
Tra i titoli in Europa, acquisti su EON, fino a oltre 3%, maggior rialzo dallo scorso 3 maggio. La società ha riportato nel primo semestre dell’anno utili netti per 1,91 miliardi di euro, superando le attese di profitti per 1,79 miliardi.
Quarta giornata consecutiva di rialzi per l’azionario asiatico, che assiste alla buona performance della Borsa di Tokyo, alimentata dall’indebolimento dello yen. Gli investitori guardano con favore al dato relativo agli ordinativi dei macchinari in Giappone, che si sono confermati migliori delle attese. Indiscrezioni citano inoltre un piano del premier Shinzo Abe per considerare un eventuale taglio alle tasse sulle aziende.
“Uno yen che torna ai livelli di 97 sul dollaro è un fattore positivo, così come un eventuale taglio alle tasse corporate si rifletterebbe direttamente sugli utili delle società, con un impatto sul mercato che sarebbe enorme – ha commentato in una intervista a Bloomberg Toshihiko Matsuno, strategist presso SMBC Friend Securities, divisione della seconda banca commerciale nipponica per valore di mercato – L’economia americana non sta facendo male, mentre c’è stato un sell off eccessivo sul dollaro”.
Abe avrebbe intenzione di abbassare le tasse sulle aziende per compensare il piano per aumentare la tassa sui consumi, stando a quanto riporta il Nikkei (e il rialzo della tassa sui consumi potrebbe essere l’anno prossimo di tre punti percentuali, per frenare il debito monstre del paese, due volte tanto il pil giapponese).
Tornando al dato sugli ordini dei macchinari, la componente core è balzata a giugno +4,9% su base annua, contro il +2,6% atteso dal consensus.
Sugli indici azionari asiatici: balzo Nikkei 225 +2,57%, Hong Kong +1,12%, indice australiano S&P/ASX 200 +0,95% al massimo in quasi tre mesi; il sudcoreano Kospi +1,50% al record in una settimana, mentre lo Shanghai Composite Index in lieve rialzo +0,15%.
PIAZZA AFFARI – Occhio ai titoli Fondiaria-SAI e Unipol, dopo il sequestro preventivo di 251 milioni dei beni riconducibili alla famiglia Ligresti. Ci si chiede se il conto sarà pagato da Unipol e se 12.000 risparmiatori saranno mai indennizzati. Tra i bancari Mps in vetta, seguita da Bper e Ubi Banca; tra gli altri titoli corrono Finmeccanica (circa +4%) e Saipem, male FonSai e Azimut, con entrambe che cedono oltre due punti percentuali.
BTP ITALIA – Lo spread tra Btp e Bund a dieci anni, dopo aver sfondato al ribasso anche la soglia psicologica dei 240 punti, ai minimi da luglio 2011, fa -2,58% a 243,85, a fronte di un rendimento decennale in calo -1,18% al 4,21%.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, euro +0,05% a $1,3305, dollaro/yen +1,04% a JPY 97,90; euro/franco svizzero +0,28% a CHF 1,2344. Euro/yen +1,08% a JPY 130,25.
Sui mercati delle commodities, i futures sul petrolio +0,88% a $107,04 al barile, oro +0,10% a $1.336 l’oncia.
ANALISI MERCATI DI MPS CAPITAL SERVICES
Tassi & Congiuntura: chiusura in calo per gli spread dell’area Euro. L’asta Bot italiana ha visto collocare l’intero importo di 7,5 Mld€ con tassi in lieve calo e bid-to-cover pressoché invariato rispetto alla precedenza emissione.
In rialzo invece i tassi per i titoli tedeschi a 6 mesi collocati sempre ieri, passati in territorio positivo. Sul mercato obbligazionario ieri dopo una prima parte di seduta caratterizzata da acquisti sui titoli periferici e vendite dei titoli core, nel finire di seduta si è assistito ad un ritorno degli acquisti sul future tedesco, con il tasso decennale che ha chiuso all’1,7% dopo aver toccato il massimo di 1,719%. Il tutto in un contesto sempre di bassi volumi.
Apertura in calo per il differenziale italiano, sceso ai minimi da luglio 2011. Secondo quanto riportato da Bloomberg News che a sua volta cita una bozza del ministero delle finanze tedesco, la Germania starebbe ipotizzando una riduzione delle emissioni per il 2014 , portandole da 240 a 217Mld€. Sul fronte macro il dato finale sui prezzi al consumo tedeschi di luglio ha confermato l’incremento della prima lettura che ha portato il tendenziale nazionale all’1,9% dall’1,8%, rimanendo comunque sotto il target del 2%. Il rialzo è da imputare principalmente all’incremento dei prezzi di alcool e tabacco, energia e trasporti. Resta invece fermo all’1,9% a/a il dato sui prezzi al consumo armonizzati.
Oggi invece è atteso il dato sullo Zew tedesco di agosto visto in rialzo dal consensus di Bloomberg. In programma anche la produzione industriale relativa all’area Euro attesa in aumento su base mensile.
Negli Usa tassi a lungo termine in rialzo, con il decennale nuovamente sopra la soglia del 2,60%, in una giornata caratterizzata da volumi in lieve recupero rispetto a quelli molto contenuti di venerdì scorso. L’andamento di ieri va probabilmente letto in chiave preparatoria al dato di oggi sulle vendite al dettaglio di luglio, attese confermare la buona tenuta dei consumi anche agli inizi del terzo trimestre. Complessivamente, osservando l’andamento delle ultime due settimane, il tasso decennale Usa sta seguendo una fase laterale compresa nel range 2,50-2,70% dopo il forte rialzo del mese di giugno in vista della riduzione del piano Fed.
Al di là dei movimenti di breve termine, diversi analisti tendono a sottolineare la stagionalità particolarmente favorevole delle ultime settimane di agosto che nell’ultimo decennio sono state caratterizzate mediamente da tassi in calo.
Valute: euro in apprezzamento verso dollaro in attesa dei dati sulle vendite al dettaglio Usa, dopo essersi spinto ieri fino al livello di 1,3280. In giornata saranno importanti anche le indicazioni in arrivo dall’indice Zew per quanto concerne la zona Euro e più in particolare in Germania, alla vigilia della pubblicazione dei dati preliminari sul Pil tedesco di domani. Nel breve il primo supporto è in area 1,3250.
Yen in deprezzamento generalizzato dopo la notizia riportata dal quotidiano Nikkei secondo cui il primo ministro Abe starebbe valutando l’ipotesi di un taqlio delle imposte societarie. Verso euro il cambio trova il supporto di breve presso 128, con le resistenze che oggi passano da 130 e 131.
Lieve deprezzamento per il dollaro australiano dopo che la fiducia degli imprenditori locali si è deteriorata nel mese di luglio. Notte di debolezza anche per il peso messicano dopo l’accoglienza fredda tra gli investitori della proposta del presidente Enrique Pena Nieto di aumentare la partecipazione privata nelle società petrolifere pubbliche.
Il presidente ha annunciato un piano di condivisione dei profitti con società private mentre probabilmente gli operatori speravano nella vendita di parte delle quote delle società agli investitori. Debolezza anche per il real brasiliano in America Latina. In Asia segnaliamo il deprezzamento del ringgit malese, ai minimi da 3 anni verso dollaro Usa.
INFORMAZIONI DI STAMPA SUI TITOLI
CAMPARI – Secondo quanto riportato da Milano Finanza, la società avrebbe contenziosi fiscali in Brasile per un valore complessivo di 117MlnR$ relativi all’imposta di fabbricazione e 54MlnR$ relativi all’imposta di circolazione merci. Il gruppo non avrebbe provveduto ad effettuare i dovuti accantonamenti.
FINMECCANICA – Secondo quanto riportato dalla stampa, la controllata Augusta Westland potrebbe entrare a far parte del gruppo Russian Helicopters dopo che il gruppo russo ha abbandonato la strada dell’IPO. Intanto, Fmr riduce la partecipazione detenuta nel capitale della società a 1,887% da 2,014% dello scorso 7 maggio.
FONDIARIA-SAI – La Guardia di Finanza ha sequestrato beni per un valore di 250Mln€ circa riferibili alla famiglia Ligresti.
TELECOM ITALIA – L’agenzia di rating Standard&Poor’s rivede il giudizio del gruppo (pur confermando il rating BBB-) da stabile a negativo. La revisione dell’outlook riflette i conti trimestrali e la revisione al ribasso per la guidance dell’anno in corso della società. La settimana scorsa Moody’s aveva messo sotto osservazione il rating del gruppo per un eventuale downgrade.
TENARIS – La società potrebbe far parte del nuovo mercato dell’industria petrolifera aperto ieri in Messico per la prima volta dopo 75 anni. Il neoletto presidente messicano Pena Nieto ha infatti ufficializzato l’attesa riforma del settore energetico; l’intenzione è quella di aprire a privati il capitale della società statale Pamex.
FINCANTIERI – La società si è aggiudicata, attraverso la controllata norvegese Vard, un ordine complessivo pari a 1,1Mld€ per la realizzazione di quattro navi posatubi e di supporto alle costruzioni offshore.
BLACKBERRY – La società dichiara di valutare alternative strategiche per il futuro, che includono possibili joint venture, alleanze e, in modo da aumentare il valore del gruppo, anche la vendita della società. Il gruppo ha comunque sottolineato come non ci sia nessuna garanzia che questo processo venga poi messo in atto.
CISCO –La società chiude il secondo trimestre con ricavi in crescita del 5% a 11,6Mld$ rispetto agli 11Mld$ di un anno prima. Al contrario, i profitti sono di 283Mln$, in calo dell’8,5% rispetto a quelli dello stesso periodo del 2012.