MILANO (WSI) – Borsa Milano vede indice Ftse Mib chiudere in rialzo +0,96% a 19.692 punti.
Nessun impatto negativo dal rapporto sull’occupazione Usa, che ha messo in evidenza una creazione di nuovi posti di lavoro inferiore alle attese, alimentando dubbi sul graduale ritiro delle misure di quantitative easing da parte della Fed.
Spread Italia-Germania -1,35% a 202,33, tassi sui BTP a 10 anni -1,60% al 3,69% dopo che la Corte Costituzionale tedesca ha chiesto alla Corte europea una verifica sulla legittimità del programma Omt della Bce. Il tasso a 10 anni è sceso fino al livello minimo dal febbraio del 2006, dunque in 8 anni.
Focus sul trend dell’euro a seguito della decisione della Bce di lasciare invariati i tassi di interesse allo 0,25%.
Filippo Diodovich, strategist di IG Italia, scrive che “il nulla di fatto della BCE ha portato il cambio euro/dollaro a salire al di sopra di 1,36”.
Detto questo, “il rialzo è stato indubbiamente significativo ma non è riuscito ancora a superare la trendline ribassista partita dai top del 27 dicembre. Solamente il superamento di tale resistenza dinamica ora in transito a 1,3670 darebbe conferma del momento positivo del cross, creando i presupposti per un allungo in direzione degli obiettivi situati a 1,3740 e 1,3820. Discorso ben diverso, invece, in caso di cedimento dello strategico supporto di brevissimo periodo situato a 1,3475, bottom di febbraio, preludio a un possibile ribasso verso 1,34 e 1,33”.
Di conseguenza: strategia long sopra 1,3670 per obiettivi a 1,3740 e 1,3840 e strategia short sotto 1,3475 per target fissati a 1,34 e 1,33. Aumentare sotto 1,33 per 1,3190.
Successivamente alla comunicazione del rapporto sull’occupazione Usa, Diodovich nota che “osservando il cambio euro/dollaro, possiamo verificare immediatamente che dopo uno spike rialzista a 1,3644 (+65 pips) il cross è sceso fino sui valori pre-dato”.
Sul Ftse Mib Mps -1,48%, Bper +0,72%, BPM +1%, Banco Popolare +0,63%, Intesa invariata, Unicredit +3,46%, Ubi Banca +0,35%. Tra altri titoli Azimut +2%, Buzzi +4,38%, Mediolanum +4,39%, Mediaset +2,60%, Telecom +2,43%.
Chiusura in forte rialzo per la Borsa di Tokyo. Nessun impatto dal calo del settore dei servizi cinese. L’indice PMI è sceso appena lo 0,1% sopra il suo minimo storico raggiunto nell’agosto del 2011. Al contrario del manifatturiero, che ha perso posti di lavoro al tasso più sostenuto da marzo 2009, il terziario ha visto un incremento di questa voce.
L’indice Nikkei dei 225 titoli guida ha guadagnato 307,29 punti, pari al 2,17%, ed è salito a quota 14.462,41. Positivo anche l’andamento del Topix, che è cresciuto di 26,77 punti, pari a 2,3%, e ha chiuso a 1.189,14 punti. Le azioni passate di mano sul primo mercato sono state 2,69 miliardi.
Da parte loro, Hong Kong e Shanghai hanno registrato rialzi dell’1,10% e dello 0,39% rispettivamente.
Sul valutario, euro +0,21% a $1,3616; dollaro/yen +0,07% a JPY 102,15; euro/franco svizzero -0,08% a CHF 1,2234. Euro/yen +0,27% a JPY 139,12.
Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio +0,34% a $98,17, il prezzo dell’oro +0,56% a quota $1.264,30 l’oncia.