Milano – Piazza Affari peggiora con Wall Street, che vede il Dow Jones rompere importanti supporti e scivolare sotto quota 13.000 punti, perdendo oltre -115 punti. Il sentiment peggiora su tutte le piazze finanziarie, la notizia del taglio dei tassi di interesse da parte del Brasile mette in evidenza il difficile momento che la congiuntura globale sta attraversando. Anche i BRIC, così come aveva anticipato Moody’s, rallentano il ritmo di crescita e la domanda che si insinua nelle menti degli operatori è la seguente: senza il traino delle economie dei paesi emergenti, quale sarà il futuro per l’economia di tutto il mondo? Torna la paura, il Ftse Mib chiude con -1,09%, sotto quota 14.800 punti. Altre piazze finanziarie: Londra -0,28%, Francoforte -1,49%, Madrid -1,40%, Atene -1,08%, Parigi -0,75%, indice Eurostoxx 50 -1,01%.
Aumenta l’avversione al rischio, come testimonia il calo dell’euro. Intanto il Fondo Monetario Internazionale rende noto che non sta lavorando ad alcun aiuto finanziario a favore della Spagna e sottolinea che la Banca centrale europea ha spazio per avviare altre misure di stimolo monetario. L’istituto di Washington parla però anche di “grandi sfide” da parte della Grecia nel riuscire a rendere esecutive le misure di risanamento dei conti. E come se non bastasse giunge l’avvertimento del premier slovacco Robert Fico, che afferma che esiste una possibilità del 50% di una rottura dell’euro. Le notizie provenienti dall’Europa scatenano immediatamente un sell off sugli asset più rischiosi: a essere colpito però anche l’oro, insieme al petrolio, all’argento e all’euro, che scendono tutti ai minimi intraday.
Intanto il nodo e le incertezze riguardano le prossime manovre – se ci saranno – delle banche centrali. Se i mercati azionari sono riusciti a sventare un agosto “caldo”, mettendo a segno anzi buoni rialzi, è stato proprio per le scommesse sulle prossime mosse di Bce e Fed. Il giorno della verità sta arrivando. Trepidazione per la giornata di domani, quando il numero uno della Fed Ben Bernanke parlerà da Jackson Hole, nello stato dello Wyoming, in un simposio che vedrà partecipare economisti e altri banchieri centrali, e a cui sarà assente il presidente della Bce, Mario Draghi. Ma, a giudicare dal trend di Wall Street, invece di scommettere sull’arrivo di una buona notizia, gli investitori stanno mostrando tutte le loro preoccupazioni sulla possibilità di una correzione post discorso di Bernanke.
Il punto è che il Beige Book reso noto nella serata italiana di ieri da parte della Fed ha comunicato che l’economia americana si sta espandendo “gradualmente”, smorzando così ulteriormente le scommesse su un intervento dell’istituto. “Gli investitori che attendono che Bernanke si faccia avanti con un chiaro impegno nei confronti del QE3 potrebbero essere delusi; fattore che potrebbe dare il via a una sorta di sell-off che colpirebbe gli asset più rischiosi – ha commentato a Bloomberg Mikio Kumada, strategist globale per LGT Capital Management – Non è ancora il momento di scommettere sull’abilità delle principali banche centrali di intervenire sui mercati”.
Intanto Bill Gross, il gestore di Pimco, fondo obbligazionario numero uno al mondo, afferma di ritenere che la Fed lancerà comunque nuove misure di stimolo “relativamente presto”, anche se Bernanke non dovesse indicare nessun passo in tale direzione, nella giornata di domani.
Sul fronte Piazza Affari l’effetto positivo dell’asta è durato decisamente poco. Piazza Affari ha virato poco dopo in territorio negativo, con lo spread che è tornato a salire e gli investitori che valutano attentamente il risultato del collocamento dei titoli di stato a cinque e dieci anni. Certo, i tassi sono scesi in entrambi i casi, ma non si può ancora tirare un sospiro di sollievo, perchè il calo decisamente marginale dei rendimenti a 10 anni dimostra come gli investitori siano ancora restii a credere nell’Italia nel lungo termine. L’incognita del dopo Monti è molto forte tra gli operatori di tutto il mondo.
Spagna sempre in primo piano dopo che anche la Valencia, dopo la Catalogna, si è rivolta a Madrid per chiedere aiuti per 4,5 miliardi di euro.
Timori generali per lo stato di salute dell’economia globale, dopo che le vendite al dettaglio del Giappone sono scese a luglio -0,8% su base annua, più delle attese. Nella Coread del Sud, la fiducia delle imprese manifatturiere è rimasta vicina al minimo dall’inizio della crisi finanziaria globale. Notizie no anche dall’Italia, che ha assistito al crollo dell’indice della fiducia dei consumatori. Moody’s peggiora poi le previsioni sull’economia del paese, disegnando un quadro sconfortante per l’intera economia globale e lancia un chiaro avvertimento: “Il rischio di ulteriori turbolenze sui mercati finanziari nell’eurozona rimane elevato”. In luce poi anche i dati negativi provenienti dalla Germania, con gli ordini di macchinari -2% su base annua a luglio.
FTSE MIB – Tra le banche Monte dei Paschi di Siena peggiora di nuovo con -5,90% dopo il tonfo della vigilia fino a -11% e sulla scia di alcuni rumor di mercato; Bper -2,38%, BPM -3,14%, Banco Popolare -3,17%, Mediobanca +1,05%, Intesa SanPaolo -0,91%, Ubi Banca -3,16%, Unicredit -2,37%; tra altri titoli negativi Fiat -2,30%, A2A -2,84%, Impregilo -3,11%, Pirelli -3,21%, Ferragamo -5,49%. Pochi i titoli positivi, tra cui Lottomatica +1,35%.
BTP – Lo spread Italia-Germania +1,41% a 444,83 punti base. Il tasso sui BTP decennali fa +0,24% al 5,77%. Tasso spagnolo +2,09% al 6,59%. Aumentano acquisti sui bund tedeschi, rendimenti -4,28% all’1,32%.
VALUTARIO – L’euro fa dietrofront sul dollaro a $1,2499 (-0,24%). Rapporto dollaro/yen -0,20% a JPY 78,52, mentre euro/yen a JPY 98,14 (-0,47%).
MATERIE PRIME – Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -1,29%, a quota $94,26 al barile, mentre le quotazioni dell’oro a $1.657 l’oncia (-0,36%).
HIGHLIGHT DI GIORNATA
– Il Brasile taglia i tassi di interesse.
– Wall Street giù, aumentano timori di una correzione post Bernanke.
– Warren Buffett batte S&P 500 con i bancari.
– Grecia: Samaras, Tagli Dolorosi Ma Inevitabili Per Restare In Eurozona.
– Spagna: Rajoy, Nessuna Sorpresa Nella Richiesta Aiuti Da Regioni .
– Crisi: Hollande, Rajoy E Io Riteniamo Euro Irreversibile .
– Crisi: Hollande Annuncia Vertice Franco-spagnolo Il 10 Ottobre.
– Dopo la Catalogna anche Valencia bussa alla porta di Madrid.
– MPS: la quota che lo stato acquisterà.
– Crisi: Ocse, rallenta import-export maggiori economie Ue.
– Italia supera prova asta. Ma investitori scettici nel lungo termine.
– Société Générale scappa a gambe levate dalla Grecia.
– Italia. Moody’s peggiora stime Pil: calo fino a -2,5% in 2012.
– Crisi: Moody’s Taglia Stime Crescita Di 20 Economie Paesi Emergenti.
– Fondi Comuni: Assogestioni, A Luglio Raccolta Netta -1,3 Mld Di Euro.
– Crisi: Moody’s, Elevato Rischio Ulteriori Turbolenze In Eurozona.
– Imprese/ Istat: Ad agosto crolla indice fiducia.
– Eurozona: Ad Agosto Indice Fiducia Economica Scende A 86,1 Punti.
– La Cina ci crede: disposta ad acquistare bond europei.
– Germania: A Luglio Ordinativi Macchinari -2%, Male Mercato Interno.
– Crisi: Merkel, Volonta’ Politica Assoluta Di Rafforzare Euro.
– Retribuzioni: Istat, Invariate A Luglio. In Crescita Dell’1,5% Su Anno.
– Lavoro/ Istat: A luglio retribuzioni ferme su mese, +1,5% anno.
– Rcs: inarrestabile in borsa, da venerdi’ +116%.
– Scudo anti-spread: tanto rumore per nulla.
– Prelios: sugli scudi a Piazza Affari, +8,93%.
– Mercati: consolidamento la parola d’ordine. Operatività di breve.
– Europa flop, Bce: altro uppercut di Weidmann, Draghi barcolla.
– Euro in rialzo sul dollaro, alle 8.10 italiane a $1,2553 (+1,19%).
– Borse Asia: timori crescita annullano i rialzi di agosto.
– Crisi/ Merkel: C’è volontà politica di rafforzare l’euro.
– Wall Street incerta: miglioramento Pil alimenta le incognite sulla Fed.
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