MILANO (WSI) – Dopo aver ridotto le perdite, borsa Milano accelera al ribasso nel finale, con il Ftse Mib che chiude con -2,33% a 20.817 punti, dunque sotto 21.000 punti, soglia già violata in mattinata. Si è realizzata l’evoluzione in senso negativo della curva verso il bottom a 20.891,9. Sul mercato dei titoli di stato, spread BTP-Bund a 10 anni +0,20% a 164,08 punti base, a fronte di rendimenti decennali -1,75% al 3,11%.
Pesanti i cali di Mps; il titolo è stato sospeso anche per eccesso di ribasso e non ha aiutato la decisione della Consob di imporre il divieto di vendite allo scoperto. La banca ha confermato che è in fase di valutazione l’importo sull’aumento di capitale in vista del rimborso integrale dei Monti bond. MPS paga le indiscrezioni su un aumento di capitale da 5 e non pìu 3 miliardi, e vede le quotazioni scivolare -9,5% a 0,227 euro circa.
A livello di altri singoli titoli, l’azionario non ha reagito bene alle nomine dei vertici delle grande aziende partecipate come Eni -0,11%, Enel -2,19% e Finmeccanica -4,93%. Nel caso di quest’ultima, un broker dà rilievo a ipotesi avanzate dalla stampa, secondo le quali il nuovo Ceo Mauro Moretti potrebbe ripensare la strategia di cedere i trasporti. Ansaldo Sts cede oltre il 3,5%.
Sell su altri bancari, come Bper -3,91%, BPM -0,87%, Intesa SanPaolo -3,17%, Unicredit -2,45%. In altri comparti, male Fiat -4%, Mediaset -6% circa, Telecom Italia -2,58%.
Giornata negativa anche per l’euro, su cui pesano i toni accomodanti di Draghi. La divisa ora dovrà tenere il primo supporto a $1,3801 se non vorrà subire ulteriori ribassi.
Sul versante macro diffusi i dati sul Pil, che nel primo trimestre del 2014 pare ha registrato un rialzo dello 0,2%, secondo i calcoli dell’Istat. L’indice Zew è sceso a 43,2 ad aprile.
Scivolano per un terzo giorno di fila le Borse dei mercati emergenti. In calo anche le materie prime, dopo che l’offerta monetaria della Cina ha registrato la crescita più bassa degli ultimi 13 anni, minando l’ottimismo generato dai dati Usa.
I mercati azionari cinesi sono in forte calo. L’indice giapponese Topix è invece in rialzo per la prima volta negli ultimi otto giorni. In ribasso il dollaro australiano. Sull’euro influiscono i commenti accomodanti di Draghi ieri.
A Milano, dal punto di vista tecnico, Piazza Affari continua a giocare con il supporto. Come osservano i graficisti, l’indice Ftse Mib ha toccato nella prima seduta dell’ottava il supporto offerto a 21100 punti circa dalla base del canale crescente disegnato dai minimi di febbraio (il lato alto e’ stato toccato ad inizio aprile), gia’ messo alla prova venerdi’, ma dopo averlo marginalmente violato durante la seduta, spingendosi fino a 20932 punti, e’ risalito in chiusura a 21314 punti.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro -0,12% a $1,3802; dollaro/yen -0,19% a JPY 101,63; euro/franco svizzero +0,01% a CHF 1,2156; euro/yen -0,36% a JPY 140,26.
Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio +0,16% a $103,91 al barile, quotazioni oro -1,30% a $1.301,80.