MILANO (WSI) – Si chiude in gran rialzo la seduta per i mercati europei, dopo i buy che hanno interessato l’azionario asiatico e prima ancora Wall Street. È effetto Fed sugli indici delle Borse globali e tutto il resto – Russia e Grecia sopratutto – passanoo in secondo piano.
La Banca centrale Usa si è impegnata a essere “paziente” riguardo alla decisione di alzare i tassi sui fed funds. Il mercato anticipava una stretta possibile anche a inizio 2015.
Il Ftse MIB sfonda i 19 mila punti sul finale e chiude a +2,65%, in area 19.060,99 punti.
Sul mercato dei titoli di Stato, si alleggerisce la tensione. Il tasso del Btp a 10 anni è scivolato al nuovo minimo storico dell’1,91%. Lo spread con il Bund cala a 136 punti base. Sul Ftse Mib acquisti sui bancari ed energetici.
Molto bene le big Intesa e Unicredit. Frenate dalle anticipazioni sulle richieste della Bce per dare il via libera ai piani di salvataggio invece MPS e Carige.
Comntinua la fase di recupero dei petroliferi, in scia alla risalita delle quotazioni del greggio: si mettono in evidenza Eni, Saipem e Saras.
L’indice di riferimento MSCI Asia Pacific ha rimbalzato dal minimo in quasi nove mesi, reduce da una perdita -5% dalla fine di novembre. Rally di Tokyo, indice Nikkei segna un balzo 2,32%, tornando sopra quota 17.000, a 17.210,05.
Balzo per i prezzi del petrolio, con i futures sul greggio WTI scambiati a New York che balzano +3% a $58,17 al barile. Brent +3,14% a $63,10. Oro +1,31% a $1.210.
Sul mercato valutario, le dichiarazioni della Fed comunque sostengono il dollaro in vista di un rialzo prima o poi dei tassi. Euro in flessione sul dollaro con -0,19% a $1,2319. Dollaro/yen -0,06% a JPY 118,58, euro/yen -0,24% a JPY 146,08. (Lna-DaC)