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Borsa Milano a fondo, colpa di Volkswagen e Robin Tax

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MILANO (WSI) – Appesantita dai forti ribassi di materie prime e auto, Piazza Affari accusa un calo di piu’ di tre punti percentuali in chiusura. Il Ftse MIB fa -3,33% a 21.031 punti con gli schermi degli operatori che sono completamente tinti di rosso. L’Eurostoxx 50, il paniere di riferimento europeo dei 50 titoli a maggiore capitalizzazione, ha perso -3,54%.

Se da un lato il comparto auto e quindi anche FCA (-6,2%) sono penalizzati dal nuovo tonfo di Volkswagen in Germania, A2A, Enel, Terna, Snam sono tutti sotto pressione. Il comparto delle utility e dell’energia paga le prospettive di una nuova Robin tax. La tassa, secondo le indiscrezioni stampa, verrà applicata solamente agli utili delle aziende attive nel comparto energetico. Finmeccanica perde il 5% circa, pesanti anche altri industriali come CNH Industrial. Tra le banche MPS cede intorno al -5%.

Focus sulle banche, dove le novità non mancano. Unicredit ha fatto sapere che garantirà l’aumento di capitale da 1,5 miliardi di Pop Vicenza. Mps deve trovare un nuovo Cfo: in pole position ci sono Arturo Betunio e Federico Vitto, secondo le indiscrezioni di Milano Finanza. Ubi Banca da parte sua sta lavorando alla riunione del prossimo 10 ottobre, quando sarà chiamata ad approvare la trasformazione in spa.

In Grecia, citando Il Gattopardo, tutto è cambiato per non cambiare nulla. Al governo, la cui formazione ufficiale verrà annunciata oggi, sono saliti i due partiti anti austerity di sinistra e destra, Syriza e I Greci Indipendenti. Il presidente del parlamento Ue non ha gradito che Alexis Tsipras si sia alleato ancora una volta con la fazione anti europeista. Al Tesoro il favorito è Euclid Tsakalotos, l’ex ministro delle Finanze che aveva preso il posto di Varoufakis.

In Asia la Borsa di Shangai guadagna lo 0,95% in attesa del dato clou sul PMI manifatturiero che sarà rilasciato domani mentre l’attenzione di concentra sulla visita negli Stati Uniti del Presidente Xi Jinping. Tokyo è chiusa anche oggi.

Sul valutario euro si indebolisce a 1,1137 dollari. Sul franco la moneta unica è pure invariata a 1,0876, mentre sulla sterlina è in progresso dello 0,07% a 0,7220. Dollaro yen meno 0,034% a 120,150.

In ambito di materie prime, i futures sul petrolio cedono l’1,67% a 45,90 dollari al barile. Oro in rialzo dello 0,24% a 1.136,18 dollari l’oncia.

(DaC)