MILANO (WSI) – Borsa di Milano conclude le contrattazioni in forte rialzo, si conferma il listino migliore in Europa, sostenuta dalla vittoria del premier Renzi e del Partito Democratico alle elezioni europee.
In una sessione caratterizzata da bassi volumi, complici la chiusura del listino di Londra e di Wall Street, l’indice principale di Piazza Affari Ftse MIB avanza del 3,6% attestandosi a 21.494 punti e attaccando la resistenza chiave di 21.300. Il balzo del Ftse Mib è il più forte da quello dello scorso 16 aprile.
Molto pericoloso sarebbe un ritorno sotto il livello psicologico dei 20.000 punti, che lascerebbe immaginare una estate vissuta nel segno dell’orso.
Dopo la brusca flessione accusata dai massimi dell’anno in area 22.000/22.200, il Ftse Mib sembra aver trovato in area 20.000 un livello da cui ripartire. Ora che sono state superate le soglie dei 21.000 punti e dei 21.300, si punta a 21.500 nel breve. (a un passo dal valore di chiusura odierno).
Tornando al market mover della sessione, ovvero il risultato delle elezioni europee, se in Francia e Regno Unito hanno trionfato gli euroscettici, in Italia il Pd di Renzi ha incassato una vittoria record, portando gli investitori a scommettere sulla soliditĂ del governo italiano.
In generale le elezioni europee hanno visto confermati i grandi partiti di centro destra e centro sinistra. In alcuni casi specifici nazionali, il voto è stato però uno shock per i partiti dell’establishment, con gli elettori che hanno mandato un chiaro messaggio anti europeo in Francia e Danimarca, con una bella scossa anche nel Regno Unito.
La vittoria del Front National in Francia e il grande progresso della sinistra anti auterity Syriza in Grecia giocheranno dunque un ruolo. Eurofobici ed euroscettici dovrebbero riuscire a ottenere circa 140 seggi, ripartiti tra sovranisti, anti federalisti, non iscritti e nuovi arrivati come il Movimento 5 Stelle.
Tra i candidati alla presidenza della Commissione, nonostante l’erosione di voti dei Popolari (PPE) Juncker dovrebbe spuntarla su Schulz (Socialisti).
Sull’Italia, “in ambito domestico, è arrivato un segnale di stabilità , con il grande successo elettorale del principale partito di Governo. I timori dei mercati si concentravano però, in chiave europea, sui potenziali effetti destabilizzanti dell’avanzata dei partiti “euro-scettici”. E il consenso raccolto dal Front National di Le Pen in Francia e dall’Ukip di Farage in Gran Bretagna potrebbe condizionare l’andamento delle Borse europee”, commenta Luca Comi di Icbpi nel daily report citato da Reuters.
Secondo Renzi, grande trionfatore del voto, “questo è il momento per investire in Italia”. Il premier ha ricordato le “fibrillazioni” sui mercati pur assicurando che dopo le Europee “le riforme vanno avanti”.
Tra i singoli titoli scambiati sul Ftse Mib, banche molto richieste, in alcuni casi fanno segnare progressi di anche oltre +8%. Sono queste società , più di altre, ad aver sofferto l’incertezza della scorsa settimana legata a un possibile successo elettorale del M5S. Bper +8,54%, Bpm +6,57%, Banca Mps +4,92%, Ubi Banca +4,88%, Banco Popolare +4,24% e Intesa Sanpaolo +3,97%, Ubi Banca +6,10%, Unicredit +4,49%. Mediaset +1,56% nonostante la perdita di consensi di Forza Italia. Telecom quasi +6% dopo le dichiarazioni di Galateri circa l’uscita da Telco. Altri titoli, Finmeccanica +5,16%.
“La conferma di Renzi ha aumentato la fiducia sugli asset italiani in attesa del meeting della Bce – ha commentato in una intervista a Bloomberg Benedict Goette, amministratore delegato di Compass Capital AG a Zurigo – Riteniamo che la forza dei mercati europei possa continuare fino all’inizio di giugno”.
Il balzo dei titoli bancari italiani porta l’indice di riferimento dell’azionario europeo, lo Stoxx 600, a salire al record dal 2008. Da segnalare che l’indice ha guadagnato +8% dal minimo del 2014 testato lo scorso 4 febbraio, grazie alle notizie legate al mercato M&A (fusioni e acquisizioni), e alle aspettative di un intervento della Bce – la prossima riunione è in calendario il 5 giugno – per scongiurare la deflazione. A tal proposito, Draghi ha affermato che la Bce deve essere “in allerta” per i rischi legati all’andamento dell’inflazione, in particolare “il potenziale di una spirale negativa fra bassa inflazione, aspettative di inflazione al ribasso e credito, specie nei Paesi stressati”. Parole che hanno aumentato le aspettative su un intervento dell’Eurotower.
In calo la forbice tra Btp e Bund a dieci anni, con lo Spread che è sceso fino a -12%, a 158 punti base, con il rendimento scivolato nei minimi intraday sotto il 3%. Nel finale spread -9,30% a 161,29, a fronte di tassi -5,23% al 2,98%.
Bene nel complesso i listini asiatici. Ha chiuso in progresso la Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei ha guadagnato lo 0,97% a quota 14.602,52 punti.
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ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,12% a $1,3650; dollaro/yen -0,12% a JPY 101,84; euro/franco svizzero invariato a CHF 1,2206 e euro/yen +0,08% a JPY 139,02.
Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -0,19% a $104,15 al barile, oro +0,07% a $1.292,80.
IL COMMENTO DI JP MORGAN
In Italia Matteo Renzi si è assicurato una “grande vittoria” e la performance ottenuta con le elezioni europee “apre la possibilità di un impegno italiano più robusto con la Germania sulla direzione generale della politica nella zona euro”, in vista del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea. E’ quanto hanno detto gli analisti di JP Morga.
“I risultati delle elezioni europee sono in linea con le aspettative eccezion fatta per l’Italia. Il PD di Renzi ha significativamente sovraperformato le aspettative, in tutti i dati dei sondaggi. Il risultato fa di Renzi l’unico leader dei più grandi partiti europei ad aver aumentato significativamente la propria quota di voto”.
I risultati italiani “confermano la nostra view costruttiva sulla politica italiana che abbiamo tenuto dalla fine dell’anno scorso. La nostra preoccupazione era quella che, nel corso delle elezioni europee, una buona prestazione del M5S di Beppe Grillo avrebbe potuto danneggiare lo slancio di Renzi. In pratica, la posizione interna di Renzi dovrebbe essere notevolmente rafforzata da questi risultati, anche in caso di incertezza nel breve termine innescato da altre partiti”.