MILANO (WSI) – La Borsa di Milano estende i guadagni in scia al rafforzamento delle altre borse europee e a Wall Street, dopo gli incoraggianti dati macro Usa, e chiude in deciso rialzo. L’indice principale Ftse Mib ha guadagnato l’1,45% a 15.459 punti. Tra le blue chip maglia rosa a Saipem (+8%) e Mediobanca (+5,2%). Spread a 375.
I mercati azionari mondiali hanno beneficiato del dato americano sull’attività manifatturiera, con l’Ism che a giugno segna espansione (indice a 50,9) rispetto alla contrazione del mese precedente (49,0). Bene anche le spese per le costruzioni, che nel mese di maggio hanno raggiunto i massimi livelli da quasi quattro anni. Tra i titoli da monitorare Rcs, che registra un balzo superiore a +25% dopo che Fiat è diventata primo azionista del gruppo editoriale.
Settimana cruciale per i mercati, con la decisione sui tassi Ue che sarà comunicata dalla Bce giovedì, 4 luglio. La maggior parte degli analisti ritiene che il costo del denaro sarà lasciato invariato ai minimi storici; tuttavia, guardando all’andamento delle pressioni inflazionistiche – in calo – c’è chi fa notare come sarebbe lecito sperare in un taglio del costo del denaro, parlando anche di rischio di deflazione e disinflazione.
Numeri negativi nel complesso giungono dall’Italia, con il tasso di disoccupazione, che è balzato a maggio al record di sempre. Tuttavia i mercati europei si concentrano sul PMI manifatturiero dell’Eurozona, che ha visto un miglioramento dell’attivita’ nei paesi periferici (Irlanda, Spagna, Italia e Grecia).
Vincenzo Longo, market strategist di IG, commenta: “Sale ai massimi degli ultimi 16 mesi l’indice Pmi manifatturiero dell’eurozona a giugno, passato a 48,8 punti dai 48,3 di maggio. Il miglioramento del sentiment delle imprese sembra essere più marcato nei Paesi periferici rispetto a quelli core. In particolare segnaliamo dati in netto miglioramento per Irlanda, Grecia e Spagna. Da rilevare che in quest’ultimo caso il dato è tornato a quota 50 punti, proprio sulla soglia che fa da spartiacque tra espansione e contrazione”. Continuando: “Decisamente incoraggianti i dati italiani. I livelli di produzione hanno mostrato un ritorno alla crescita, mentre i nuovi ordini si sono attestati ai massimi degli ultimi 26 mesi. I dati lasciano spazio a un cauto ottimismo”.
Tuttavia, “sarebbe molto prematuro parlare di ripresa in questo momento. Il termine stabilizzazione sarebbe certamente più appropriato. Probabilmente inizieremo a vedere segnali di rafforzamento solo in autunno, quando le misure adottate dal governo e le decisioni sul piano lavoro raggiunte nel Consiglio europeo della scorsa settimana inizieranno a produrre effetti. Prima di allora però la situazione rimane fragile e dati odierni rilasciati dall’Istat ne sono una dimostrazione.
Il tasso di disoccupazione in Italia a maggio ha segnato un nuovo record storico, passando al 12,2% dal 12%. Rimane elevato anche il dato riferito alla disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni), che si è attestato al 38,5%. Continuiamo a credere che non ci può essere crescita senza un calo della disoccupazione e questo spiega la nostra view cauta sulla ripresa“.
In generale, l’azionario europeo è reduce dalla prima settimana di guadagni dallo scorso 17 maggio, essendo salito dell’1,7%. L’indice Stoxx Europe 600 rimane però in flessione -7,7% da quando il presidente della Fed Ben Bernanke ha comunicato che la Banca centrale americana potrebbe ridurre la portata delle sue misure di quantitative easing.
Tra altri titoli europei, Nokia balza dopo aver raggiunto un accordo per acquistare la partecipazione di Siemens nella loro joint venture.
Cina osservata speciale dopo i pessimi dati arrivati dal fronte manifatturiero, che mettono in evidenza la crisi che sta travolgendo la seconda economia globale. Un tempo volano della congiuntura mondiale, la Cina rischia, secondo Société Génerale, di trasformarsi in un rischio per il mondo intero, causa anche la crisi di liquidità che la sta colpendo da settimane.
L’azionario asiatico ha così scontato i timori sul futuro del paese, con l’indice MSCI Asia Pacific Excluding Japan sceso -0,3%. A confermare la view pessimistica su Pechino anche Nader Naeimi, responsabile dell’allocazione di asset presso AMP Capital Investors: “la Cina appare al momento il principale rischio per i mercati. Se la sua crescita rallenterà troppo, il tasso di disoccupazione salirà e si potranno verificare anche tensioni sociali. Il mercato giapponese, dal canto suo, sembra orientato a un nuovo rally. Potremmo assistere ad alcune revisioni al rialzo degli utili da parte delle aziende, visto che gli effetti degli stimoli monetari iniziano a farsi vedere”.
L’indice della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in rialzo +1,28%, al valore più alto in un mese. Hong Kong chiusa per festività, indice australiano S&P/ASX 200 in calo -2% circa; Shanghai piatto con -0,07%, indice coreano Kospi -0,41%.
Da segnalare che l’indice di riferimento che include anche il Giappone, l’MSCI Asia Pacific Indec, ha perso -9,6% dallo scorso 20 maggio – quando ha testato il record dal giugno del 2008 – fino alla fine di giugno.
BTP ITALIA – Il differenziale fra Btp decennali e Bund tedeschi stabile a -2,42% a 276,79 punti circa, a fronte di tassi decennali al 4,4
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,36% a $1,3055; dollaro/yen +0,48% a JPY 99,60; euro/franco svizzero +0,34% a CHF 1,2335. Gli analisti di Mps Capital Services affermano, riguardo al rapporto euro/dollaro, che per i prossimi giorni i supporti si collocano a 1,2985 ed area 1,28, con le resistenze a 1,31-1,32 e 1,34.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,60% a $97,14 al barile, oro +1,55% a $1.242,70.
BUY & SELL DI PIETRO DI LORENZO, amministratore unico di SOS Trader
La borsa di Milano archivia la settimana invariata: FTSE Italia All-Share (Variazione ultimi 5 giorni +0.112% Variazione ultimo anno +13.43%) FTSE MIB Variazione ultimi 5 giorni -0.102% Variazione ultimo anno +13.8%) FTSE Italia STAR (Variazione ultimi 5 giorni +1.441% Variazione ultimo anno +27.94 %).
Fra i titoli maggiori si mettono in evidenza: Mediaset (+14.81%) Ferragamo (+5.46%) Atlantia (+5.12%) Fiat (+4.58%) Enel Green Power (+3.91%). In rosso invece: Pop Milano (-15%) Mediobanca (-9.17%) Pop Emilia (-8.74%) Exor (-8.31%) A2a (-6.39%).
I 5 titoli del Ftse Mib con maggiori rialzi da inizio anno sono: Mediaset +86,38% Fondiaria – Sai +49% Salvatore Ferragamo +43,81% Fiat +41,69% Parmalat +36,36%. I 5 titoli più deboli: Saipem -57,37% Banca Pop Milano -32,06% Banco Popolare -28,1% Enel -23,2%
Telecom Italia -21,82%
Passando ad un generale del mercato, il FTSE MIB disegna un Engulfing Bearish che riprende la via del ribasso dopo 2 sedute positive consecutive. L’indice archivia la quarta settimana negativa consecutiva chiudendo il peggior mese degli ultimi 13 con un bilancio del -11.47%.
Il FTSE MIB a Giugno brucia i rialzi realizzati nei primi 5 mesi chiudendo il primo semestre con un bilancio in rosso (-6.35%).
Graficamente i livelli da monitorare sono in area 15.550 e 15.000; in caso di superamento del primO livello si configurerebbe un interessante pattern di inversione 1-2-3 Low che avrebbe come target area 16.300. Una chiusura inferiore a livello psicologico rappresentato dai 15.000 punti avrebbe, invece, delle pericolose implicazioni ribassiste che potrebbero aprire ampi spazi di discesa.
Operativamente, in questa fase, riteniamo preferibile rimanere liquidi se si ha una ottica multiday in quanto l’elevata volatilità e i volumi che andranno via via in contrazione, possono generare diversi falsi segnali . Chi invece ha una logica intraday può sfruttare i violenti movimenti di prezzo (in particolare sui titoli bancari) e le repentine inversioni a cui si assisterà frequentemente durante la giornata.
ANALISI MERCATI DI MPS CAPITAL SERVICES
Tassi & Congiuntura: in area Euro la settimana si apre con un downgrade di S&P sul debito cipriota estero a lungo e breve termine a selective default e con quello di Fitch a restricted default sul debito in valuta locale in seguito alla fine dello swap di alcuni bond con altri più a lungo termine.
Fitch ha invece confermato a B- il rating dei bond in valuta estera a lungo termine non interessati dallo swap. La Bce ha momentaneamente sospeso l’accettazione dei bond ciprioti come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento.
Intanto il governo irlandese, secondo quanto riportato da Bloomberg, sta lavorando ad un piano che prevede il recupero di una parte dei fondi utilizzati per ricapitalizzare il sistema bancario. Lo scorso mese i ministri finanziari dell’area Euro si sono accordati nell’utilizzare l’Esm per ricapitalizzare direttamente sotto precise condizioni gli istituti di credito in difficoltà. L’applicazione retroattiva di questo strumento sarà valutato caso per caso.
Secondo Bloomberg la prima parte del piano del ministro delle finanze Noonan consiste nel persuadere la Bce a non bloccare lo swap delle cosiddette promissory notes, usate per il salvataggio di Anglo Irish Bank, la seconda parte nell’utilizzare 30 Mld€ di fondi dall’Esm per gli altri istituti bancari.
Con la ricapitalizzazione retroattiva si registrerebbe una forte riduzione del debito pubblico del paese. Ricordiamo che la questione delle promissory notes, sarà analizzata dalla Bce a fine anno in occasione della valutazione annuale delle banche in conformità all’articolo 123 del trattato che vieta il finanziamento della banca centrale ai governi. La sessione odierna si apre con un lieve calo degli spread (quello italiano resta sotto i 280 pb).
Dal lato macro buone notizie dal fronte degli indici Pmi di giugno, risultati migliori delle attese per Spagna ed Italia. Negli Usa, l’andamento dei mercati obbligazionari continua a riflettere l’alternanza delle dichiarazioni dei membri Fed, con gli operatori focalizzati su ogni indizio utile per comprendere se è lecito attendersi un ridimensionamento del piano di acquisti a settembre. Venerdì è stata la volta di Stein, membro votante Fed, il quale ha ricordato come la decisione di ridurre il piano nel mese citato dipenderà dal flusso complessivo dei dati dall’inizio del programma (settembre 2012) e non dai dati delle settimane immediatamente antecedenti la riunione del 17-18 settembre.
Le turbolenze sui mercati obbligazionari mondiali hanno avuto un impatto molto vistoso: il tasso di rendimento dei corporate high yield Usa è ritornato al 7% mentre sul fronte emergente le emissioni di bond emergenti in dollari sono scese a giugno al minimo da dicembre 2008, secondo le rilevazioni riportate da Dealogic.
Fitch ha confermato il rating AAA sul debito Usa, citando i progressi raggiunti per la riduzione del deficit di bilancio. La stessa agenzia di rating ha anche confermato l’outlook negativo sul debito. Su questo Fitch si esprimerà a fine anno, quando è attesa un ulteriore esame del rating del paese. La settimana si svolgerà nell’attesa dei dati sul mercato del lavoro.
Valute: venerdì si è assistito ad lieve un apprezzamento del dollaro verso euro con il cambio che comunque inizia questa settimana in prossimità di area 1,30. La riunione della BCE di giovedì ed i dati del mercato del lavoro Usa di venerdì sono i principali mover della settimana, con il potenziale di portare una certa volatilità. Secondo la CFTC gli speculatori hanno lievemente ridotto le posizioni nette lunghe sul cambio la scorsa settimana. Lo yen si è deprezzato verso quasi tutte le principali valute grazie al proseguimento del rimbalzo della borsa nipponica ed alle buone indicazioni arrivate dal report Tankan.
Le grandi imprese giapponesi sono risultate fiduciose per la prima volta da circa 2 anni, annunciando l’intenzione di aumentare gli investimenti oltre le attese nell’attuale anno fiscale (che termina il prossimo marzo).
Verso euro i livelli di resistenza da monitorare questa settimana si collocano a 130 e 132,50, mentre il supporto più importante passa da area 127. Rimbalzo del dollaro australiano questa notte in attesa della riunione della RBA di domani (gli swap prevedono un taglio dei tassi con una probabilità del 24%). Inoltre l’agenzia di rating Moody’s ha dichiarato che la AAA è stabile grazie alla forza finanziaria del governo e dell’economia. Infine segnaliamo l’apprezzamento dello yuan cinese verso dollaro nonostante i segnali di debolezza in arrivo dai Pmi manifatturieri di giugno (quello ufficiale ai minimi da 4 mesi).
INFORMAZIONI DI STAMPA SUI TITOLI
ATLANTIA – I Cda di Atlantia e Gemina hanno approvato una clausola integrativa del progetto di fusione che prevede l’emissione di diritti da attribuire ai possessori di azioni Gemina, contestualmente all’assegnazione delle azioni Atlantia.
CAMPARI – La società ha stretto un accordo per rilevare le attività della società australiana Copack Beverage, specializzata nell’imbottigliamento di bevande per conto terzi e già fornitore del gruppo, per 14,2 Mln€.
FIAT – Negli Stati Uniti, la controllata Chrysler e Ford stanno lanciando nuovi modelli per fronteggiare GM nel segmento dei pickup a 6 cilindri. Inoltre secondo quanto riportato da alcune fonti di stampa, alla base dell’aumento della quota di Fiat in Rcs potrebbe esserci un progetto di investimento diretto da parte di Exor nel settore editoriale.
RCS MEDIAGROUP – Fiat ha comunicato che, dopo l’aumento di capitale, avrà il 20,135% della società editoriale diventandone il primo azionista.
TELECOM ITALIA – Secondo quanto riportato dal Sole24Ore le trattative tra Telecom e H3G, tema su cui è previsto un Cda il 5 luglio, sono in stallo. H3G avrebbe avviato contatti per una aggregazione con Wind, anche se vi sono ostacoli legati alla eventuale quota di controllo della società derivante dalla fusione. Secondo FT inoltre vi sarebbero trattative tra Telecom e fondi del Qatar per acquisire una quota nella società di rete una volta separata.
TERNA – La società ha rinnovato il proprio programma di emissioni obbligazionarie denominate Euro Medium Term Note Programme (Emtn) incrementandone l’importo da 5 a 6 Mld€, come deliberato dal Cda del 14 maggio 2013. Alla società è stato assegnato il rating “A-/A-2” da parte di Standard & Poor’s, “Baa1/P-2” da Moody’s e “A-” da Fitch.
NOKIA – La società ha annunciato l’acquisizione del 50% del capitale detenuto da Siemens nella joint venture tra le due aziende (Nokia-Siemens) per 1,7 Mld€. Secondo quanto riportato da Bloomberg News, Siemens vuole uscire dal business della telefonia per concentrarsi sui settori energetico, healthcare e infrastrutture.
BLACKBERRY – Deludenti i dati trimestrali per il produttore di smartphone canadese. I ricavi sono risultati in crescita del 15% a 3,1 Mld$ ma al di sotto del consenso di mercato pari a 3,37 Mld$. Il gruppo ha registrato una perdita rettificata pari a 67 Mln$ (0,13$ per azione). Dopo la presentazione dei dati il titolo ha registrato un forte calo in borsa, chiudendo la seduta in perdita di oltre il 27% a 10,46$.