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Borsa Milano accelera, spread si sgonfia in area 250

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MILANO (WSI) – All’indomani della decisione della Bce di tagliare i tassi di rifinanziamento allo 0,50%, nuovo minimo storico, favoriti dagli ultimi dati sull’occupazione Usa i mercati europei riportano una performance positiva, mentre si registrano restringimenti a livello di spread tra area forte e debole dell’Eurozona. Il differenziale tra Btp e Bund e’ sceso a 250 punti per un calo di quasi il 5%. Borsa Milano avanza dello 0,7% quando manca mezz’ora alla chiusura.

In rialzo il comparto delle commodities dopo che la Reserve Bank of India, la banca centrale dell’India, ha ridotto anch’essa di 25 punti base i tassi di interesse. L’euro si rafforza portandosi ai massimi di seduta sul dollaro dopo i commenti del consigliere Bce Ewald Nowotny, che ha sminuito le parole pronunciate del presidente Mario Draghi riguardo la possibilità di portare i tassi dei depositi in territorio negativo. Secondo il membro dell’istituto di Francoforte il mercato le ha interpretate in modo esagerato.

All’interno del Ftse Mib milanese, salta all’occhio la performance positiva di Telecom Italia, favorita dagli ultimi rumor relativi all’operazione con Hutchison Whampo, principale azionista del gruppo tlc 3 Italia.

In accelerazione l’indice di riferimento europeo Stoxx Europe 600, dopo che aveva testato il massimo delle ultime sette settimane nella giornata di ieri. Da ricordare che il benchmark ha terminato aprile mettendo a segno l’undicesimo rialzo consecutivo su base mensile, la fase rialzista più lunga dal 1997.

Meglio del previsto il report occupazionale americano. Creati 165 mila posti in aprile, mentre il tasso di disoccupazione si attesta al minimo dal dicembre del 2008. Rivisti tuttavia al rialzo i dati di febbraio e di marzo. Gli analisti prevedevano una creazione di nuovi 140.000 posti di lavoro dopo il rialzo di 88.000 unità a marzo. Il tasso di disoccupazione era stimato al 7,6%.

Dagli Stati Uniti attesa anche per l’Ism servizi che secondo gli economisti si è attestato ad aprile a 54 punti dai 54,4 punti del mese precedente. Il dipartimento del Commercio renderà noti gli ordini alle fabbriche di marzo, previsti in flessione -2,9%, al ritmo negativo più intenso da agosto 2012.

Notizie poco confortanti per l’Italia dalla Commissione europea, che ritiene che il Pil dell’Italia subirà una contrazione -1,3% nel 2013, e che il debito continuerà a salire oltre il 132,2% nel 2014. In ogni caso, nel 2013 e anche l’anno prossimo il deficit rimarrà sotto il 3%, consentendo al paese di uscire dalla procedura Ue per disavanzo eccessivo. La disoccupazione continuerà invece a crescere aumentando nel corso del 2014.

Si faranno sentire dunque ancora per molto gli effetti collaterali delle misure di austerity adottate dai paesi dell’Eurozona: importante segnalare comunque che i paesi del Nord Europa, da sempre critici nei confronti di quelli periferici, sono riusciti a guadagnare con la crisi.

Detto questo, una notizia positiva per l’Italia è il trend dei tassi dei BTP a due anni, che hanno sfondato al ribasso anche la soglia dell’1%; acquisti anche sui bond spagnoli, con quelli a 10 anni che hanno visto il rendimento calare sotto la soglia del 4% per la prima volta dal 2010.

Si continua a scommettere su nuove manovre di politica monetaria espansiva da parte della Bce, fattore che porta gli investitori a credere anche in un futuro miglioramento dei fondamentali economici dellle economie più deboli. Per l’Italia sarà comunque fondamentale che il governo Letta riesca a tradurre nei fatti le intenzioni espresse finora solo sulla carta, mentre per l’Europa in generale sarà necessario che le banche tornino a fare il loro lavoro, riaprendo i rubinetti del credito.

Il deterioramento della congiuntura italiana continua a riflettersi anche nelle pessime condizioni in cui versa il mercato dell’auto.

In ogni caso, “la politica monetaria accomodante adottata da molti paesi aumenterà probabilmente l’appetito per il rischio – ha commentato in una intervista a Bloomberg Heo Pil Seok, amministratore delegato di International Asset Management – Sebbene l’economia globale mostri ancora segnali contrastati, ritengo che l’abbondanza di offerta di moneta beneficerà gli asset più rischiosi”.

Diametralmente opposto il giudizio di Bill Gross, guru di Pimco che, proprio in riferimento alla bolla che le banche centrali starebbero creando, gonfiando i mercati con le loro misure di quantitative easing, consiglia agli investitori di vendere gli asset più rischiosi citando, tra i motivi, la stessa apertura della Bce verso i tassi sui depositi negativi.

Overweight sull’azionario è invece Shane Oliver, responsabile strategia investitori presso AMP Capital Investors: “siamo in presenza di banche centrali negli Stati Uniti, in Giappone e in Europa, che stanno tutte adottando politiche accomondanti – ha detto – Il mercato è molto meno preoccupato per il destino dell’Europa, i profitti continuano a salire e rimaniamo overweight, ovvero sovrappesati sull’azionario, nei prossimi 12 mesi”.

Sempre in una intervista a Bloomberg Norman Villamin, responsabile investimenti presso Couts a Zurigo afferma: “Sospetto che gli investitori opteranno per il wait and see, ovvero per un atteggiamento attendista, dopo il taglio dei tassi operato ieri dalla Bce e prima dei numeri sul mercato del lavoro Usa. Credo che i mercati si stiano preparando a numeri deboli, visti i dati a cui abbiamo assistito di recente. I profitti sono stati contrastati. Sebbene in Europa gli utili siano lievemente meglio delle stime, i fatturati non appaiono buoni”.

Come mostra il grafico di JP Morgan, negli ultimi sette anni, circa, sono stati ben 10.000 i miliardi che le banche centrali del G7 hanno iniettato a favore dei mercati finanziari, che hanno inanellato nuovi record arrivando a livelli che sempre più economisti ritengono artificiali e soprattutto non avallati dai fondamentali economici.

Tra i metalli, occhio alle quotazioni del rame, che hanno perso -16% dal massimo di quest’anno testato lo scorso 4 febbraio, sulla scia dei timori relativi all’indebolimento dell’economia cinese. Tra i titoli europei, occhio a Bnp Paribas, la banca numero uno in Francia, che ha reso noto di aver riportato nel corso del primo trimestre un calo degli utili -45% a 1,58 miliardi di euro, battendo comunque le attese di 1,34 miliardi di euro.

Azionario asiatico misto, indice MSCI Asia Pacific Index escluso il Giappone appena +0,1%, chiude comunque le migliori due settimane in quattro mesi. Mercati azionari giapponesi chiusi per festività.

BTP – Spread Italia-Germania a 10 anni -3,35% a 253,79, tassi BTP decennali -1,79% al 3,72%.

ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Tra i bancari Mps -0,38%, Bper -0,46%, BPM -0,19%, Intesa SanPaolo -0,51%, Uni Banca -0,25%, Unicredit -0,15%; altri titoli negativi Diasorin -0,84%, Enel -0,54%, Parmalat -1,04%. Acquisti su Finmeccamica +1,25%, Lottomatica +1,68%, Telecom +1% circa sulle indiscrezioni per lo scorporo della rete.

TRA GLI ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,44% a $1,3121; dollaro/yen +0,20% a JPY 98,15; euro/franco svizzero +0,17% a CHF 1,2235.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,17% a $93,83 al barile, oro +0,57% a $1.475,90 l’oncia.

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