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Borsa Milano accusa contraccolpo tonfo di Tokyo

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MILANO (WSI) – Anche la Borsa di Milano, in avvio di seduta tra le migliori dell’area euro, accusa il colpo per via dell’ennesimo tonfo della Borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei che ha terminato la sessione con un calo -3,83% a 13.014,87 punti. Il listino Ftse Mib ha ceduto lo 0,96% a 16.971,17 punti. In controtendenza Monte Paschi (+3,97%) e Fiat (+1,61%), che rimbalza dopo i ribassi di ieri. Euro debole sotto $1,31, Spread tra Btp e Bund risale a 265 punti base. Il Dax a Francoforte ha perso l’1,2%, il Cac40 a Parigi l’1,87%, il Ftse100 a Londra il 2,12%. Cresce l’attesa per la riunione della Bce che si svolgerà domani e soprattutto per le parole che saranno proferite da Mario Draghi.

Gli aiuti che la Bce ha erogato alle banche non si sono affatto tradotti in Italia in un miglioramento dei fondamentali economici. La stessa agenzia di rating S&P denuncia come gli istituti di credito italiani abbiano tagliato 44 miliardi di euro alle aziende, e come l’Italia sia a rischio di nuove riduzioni del rating.

Piazza Affari riesce comunque a resistere, in un contesto di indebolimento generale dell’azionario europeo, che sconta il calo di Wall Street: la preoccupazione rimane sulla possibilità che la Fed riduca la portata del quantitative easing. Londra -0,69%, Francoforte -0,44%, Parigi -0,60%, Madrid +0,38%.

“Il sentiment è condizionato dal quantitative easing, in quanto sarà questo il fattore chiave che condizionerà i mercati”, ha detto Daniel Morris, strategist del mercati presso JP Morgan Asset Management, in un’intervista alla televisione di Bloomberg – Se pensiamo che, causa un rapporto sull’occupazione in miglioramento (il dato sarà diffuso venerdì), che la Fed staccherà la spina prima delle attese, si potrebbe assistere a una debolezza di breve periodo nel mercato, a causa della perdita di quella liquidità”. A tal proposito, non è di certo confortante la dichiarazione del presidente della Federal Bank di Kansas City, Esther George, che è stata contraria alle ultime manovre di QE della Fed – quelle che implicano un acquisto dei titoli di stato Usa per un valore di $85 miliardi al mese – e che ieri ha chiesto alla Fed di tagliare il suo programma di acquisti.

Tornando alla borsa di Tokyo, l’indice Nikkei, insieme a quello allargato Topix, stava salendo e ha poi azzerato i guadagni virando in profondo rosso dopo il discorso del primo ministro Shinzo Abe, che a Tokyo ha presentato il nuovo piano di riforme.

Piano che ha deluso gli investitori. “Il sell off si è ripresentato in quanto il piano di Abe non ha soddisfatto le aspettative eccessivamente alte del mercato – ha commentato in una intervista a Bloomberg Takahiro Nakano, senior strategist presso Mizuho Trust & Banking Co, divisione della terza banca giapponese per valore di mercato – Le dinamiche del mercato, complici anche le attese di una riduzione della portata del quantitative easing da parte della Fed, stanno cambiando”.

L’indice benchmark asiatico MSCI Asia Pacific Index ha perso -1,5%, con tutti i 10 sottoindici in territorio negativo. Il listino rimane +4,1% da inizio anno fino alla sessione di ieri. Tornando alla borsa di Tokyo, il Topix è in calo -14% dal record in quasi cinque anni testato lo scorso 22 maggio. Rimane ancora in crescita +30% da inizio anno. “Dobbiamo ridurre le nostre aspettative riguardo all’Abenomics – ha detto Ayako Sera, strategist presso Sumitomo Mitsui Trust Bank – Le iniziative (presentate) non sono affatto rilevanti. La direzione è quella giusta, ma i commenti sono tutti rivolti al lungo termine. Sembra che ci si stia muovendo troppo lentamente”.

Indice australiano S&P/ASX Index -1,1% dopo il dato sul Pil che ha mostrato che l’economia è salita +0,6% lo scorso trimestre su base trimestrale, contro il +0,7% atteso.

A determinare il crollo dei listini il nuovo piano di riforme presentato dal premier Shinzo Abe, bocciato dai mercati.

BTP ITALIA – Spread Italia-Germania a 10 anni -0,70% a 256,82, a fronte di tassi sui BTP decennali -0,31% al 4,08%.

PIAZZA AFFARI – Occhio alla corsa di MPS che incamera un guadagno superiore a +5%, per poi fare quasi +4%. All’interno del settore bancario non sono mancati pero’ i segni meno. Pop Emilia Romagna ha ceduto -3,09%, Mediolanum -2,76%, Pop Milano -2,63% e Banco Popolare -2,03%. Tra gli altri titoli positivi Fiat +1,61%, Ansaldo Sts +1,42%, Finmeccanica +1,15% e A2a +1,07%.

ALTRI MERCATI – Euro -0,05 a $1,3071; dollaro/yen -0,13% a JPY 99,87, euro/franco svizzero +0,02% a CHF 1,2389. Il rapporto di IG scrive: “collochiamo la resistenza settimanale a 1,3230, mentre il supporto transita per 1,29”.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,34% a quota $93,63 al barile, oro +0,21% a $1.400.

Approfondimento Piazza Affari di Roberto Maggi, Unicredit

Secondo un report di S&P, la difficoltĂ  di accesso al credito bancario spinge le imprese italiane, anche di dimensioni medio piccole, a virare dalla loro tradizionale fonte di approvigionamento e a rivolgersi direttamente al mercato per finanziarsi, tramite emissioni corporate. Nel 2012, infatti, a fronte di una contrazione del credito bancario di EUR44 mld, le imprese italiane hanno emesso EUR20 mld di obbligazioni sui mercati internazionali. Per il nostro Paese viene confermata la previsione, fornita a fine marzo, di una flessione di 1,4% del Pil e una crescita di 0,4% nel 2014.

Eni(EUR25,03): l’AD Scaroni non prevede che ci possano essere problemi di fornitura di energia in Europa a causa dei disordini in corso in Turchia.

Fiat Industrial (EUR8,88): l’assemblea degli azionisti che dovrà approvare la fusione della controllata CNH nella newco FI CBM Holdings, è stata convocata per il prossimo 9 luglio. Successivamente, il 23 luglio si riunirà anche l’assemblea del gruppo Usa. Le azioni ordinarie della nuova società saranno quotate al Nyse e, subito dopo la fusione, anche su Borsa Italiana.

Generali (EUR14,51) : dopo la cessione degli asset Usa alla francese Scor, secondo il Sole 24 Ore il gruppo prova adesso a stringere sulla vendita di Bsi per cui ci sarebbe l’interesse della cinese Icbc, della brasiliana Safra e della spagnola Bankinter. Inoltre sarebbe in arrivo, entro il 18 giugno, un’offerta di Cattolica Assicurazioni per la controllata Fata assicurazioni

L’analisi di Mps Capital Services

Tassi & Congiuntura: Secondo quanto riportato da Reuters, il vice direttore del FMI, Shafik, in un’intervista al quotidiano “La Stampa” ha mostrato preoccupazione per la frammentazione finanziaria dell’area Euro, aggiungendo che il meccanismo di trasmissione della politica monetaria ancora non funziona.

La BCE quindi, per il Fmi, dovrà fare di più per abbassare il costo del credito dei paesi del sud Europa. Riguardo all’Italia, Shafik ha aggiunto che per ritornare alla crescita è necessario perseguire una serie di riforme, tra cui quella del mercato del lavoro.

Allo stesso tempo l’agenzia di Rating S&P500 ha riportato che non è da escludere un taglio del rating italiano qualora non vi sia una ripresa dell’economia nella parte finale dell’anno. Il responsabile del meccanismo ESM, Regling, in un’intervista ha dichiarato che l’aiuto diretto alle banche da parte dell’Esm sarà possibile una volta che la BCE avrà assunto la supervisione bancaria.

Secondo Regling inoltre il 22% circa di titoli ESM sono stati acquistati da investitori asiatici.

Sul fronte macro, ancora notizie incoraggianti giungono dagli indici PMI. In Spagna il PMI Servizi di maggio si è portato a 47,3 da 45,3 restando ancora al di sotto della soglia di espansione.

Negli Usa seduta stabile per i tassi governativi che chiudono comunque in lieve rialzo in un clima di incertezza tra gli operatori. La seduta di ieri ha visto nuovamente il tema del QE al centro dell’attenzione del mercato con le dichiarazioni di alcuni membri Fed concentrate su questo argomento. George, membro dissenziente del board, ha ribadito la proprio idea che il piano debba essere ridotto subito; della stessa opinione è stato Fisher, membro non votante, secondo cui i minori acquisti debbano interessare il comparto degli MBS visto il recente recupero del mercato immobiliare.

Su tale tema si è espresso anche Bill Gross, gestore di PIMCO, secondo cui il piano di QE inizia ad essere un problema per l’economia americana che necessiterebbe di riforme strutturali piuttosto che di stimoli monetari.

Oggi il mercato potrebbe ritornare ad essere volatile in vista della pubblicazione del report privato ADP sull’occupazione che potrebbe offrire un indizio sull’andamento del mercato del lavoro in vista del dato generale di venerdì. Importante sarà anche la pubblicazione dell’ISM non manifatturiero di maggio atteso dal consenso di Bloomberg in lieve rialzo.

Sul fronte emergente il Brasile ha eliminato l’imposta sulle transazioni finanziarie (IOF) sui bond acquistati da investitori esteri, precedentemente fissata al 6%. La manovra è stata effettuata per tentare di frenare il deprezzamento del real verso dollaro Usa.

Valute: la mattina si apre con lo yen che si è apprezzato verso quasi tutte le principali valute mondiali sulla scia del calo della borsa nipponica in seguito al deludente discorso del primo ministro Abe sulla crescita. Oltre ad una carenza di nuovi dettagli (il piano sarà messo a punto il 12 giugno ed approvato dal governo il 14), il primo ministro ha dichiarato che la legislazione pro-business sarà emanata al più presto in autunno.

Verso euro lo yen si è leggermente apprezzato con il cambio compreso tra il supporto 129,50 e la resistenza 132,20. Verso dollaro il cross è tornato sotto soglia 100 con il supporto presso 98,85. L’euro/dollaro continua a stazione in prossimità della resistenza 1,3110 in attesa delle indicazioni in arrivo dalla BCE domani. Segnaliamo l’apprezzamento del real brasiliano verso quasi tutte le principali valute dopo la rimozione dell’imposta sui bond per frenarne il deprezzamento. La valuta più debole della notte è stato invece il dollaro australiano penalizzato dalla crescita del PIL del primo trimestre sotto le attese di mercato.

Commodity: secondo giorno consecutivo di rialzo per l’indice GSCI ER guidato dal buon andamento dei metalli industriali. Tra i migliori troviamo il rame (1,6%) sulla scia di timori legati all’offerta dopo il protrarsi della chiusura della seconda miniera mondiale in Indonesia dopo l’incidente mortale di metà maggio.

Buon rialzo anche per il petrolio con il Brent (1,2%) salito oltre la resistenza 102,50$ sulla scia di attese di calo delle scorte Usa. I dati settimanali del Dipartimento dell’Energia Usa saranno pubblicati oggi pomeriggio; ieri i dati relativi alle scorte monitorate dall’API hanno evidenziato un calo marcato. Andamento misto all’interno del comparto agricolo, in calo i metalli preziosi con l’oro che continua ad oscillare intorno ai 1400$/oncia.