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Borsa Milano ai massimi di seduta, euro sotto $1,34. Finmeccanica -6%

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NEW YORK (WSI) – Si affievolisce pian piano il nervosismo alla Borsa di Milano, con il Ftse Mib che, all’indomani della perdita -2% circa, chiude ai massimi di seduta, in rialzo delo 0,52% a 18.961,71 punti. A mettere sotto pressione l’indice azionario sono alcune storie societarie, ma anche la pubblicazione del rapporto occupazionale Usa, che si è confermato migliore delle attese, alimentando, così come aveva fatto alla vigilia il Pil Usa del terzo trimestre, i timori di un’imminente decisione della Fed di lanciare il tapering (ovvero di smorzare la maxi iniezione di liquidità che da anni inietta nel sistema finanziario).

Piazza Affari e i mercati azionari europei guardano alla performance di Wall Street, indebolitasi subito dopo la pubblicazione del report. Il listino milanese è riuscito a contenere comunque le perdite anche nel momento peggiore di giornata.

Tra i titoli focus soprattutto su Telecom Italia, dopo la presentazione del piano industriale, con cui la societĂ  venderĂ  la quota in Telecom Italia e le torri in Italia e Brasile. Nessun dividendo nel 2014, congelato lo scorporo della rete. Il titolo non riesce a fare prezzo nei primi minuti della seduta per poi aprire e cedere oltre il 5%. Quotazioni in pesante ribasso (-5,56%).

Non riesce a fare prezzo, inizialmente, neanche Finmeccanica, che apre con un tonfo -8% dopo i risultati di bilancio. In chiusura il titolo cede -5,99% circa. A pesare sulle quotazioni del colosso della difesa sono i risultati di bilancio. La società ha chiuso i primi nove mesi in rosso per 136 milioni di euro, rispetto a un utile di 141 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente; nel terzo trimestre, perdita per 73 milioni, da +74 milioni nel terzo trimestre 2012. In più, tagliate le stime sulla redditività per il 2013.

Nel commentare i conti, Alessandro Pansa, amministratore delegato di Finmeccanica, ha detto chiaramente che: “Il nostro problema ha un nome, quello di AnsaldoBreda”.

Occhio anche al pesante giudizio degli analisti che ha colpito il titolo Finmeccanica prima dell’avvio della sessione. La flessione subita dal titolo è la più forte dallo scorso febbraio.

Giudizi positivi invece per Pirelli, Azimut e Prysmian, mentre una valutazione da monitorare poco positiva è quella su A2A, che infatti ha chiuso in rosso. Ansaldo in vetta al paniere delle blue chip con +5,40%.

Pesa il downgrade di S&P sulla Francia, vendite sui bond francesi e sulle banche che hanno le pance piene di titoli statali.

Poca presa alla fine ha avuto sui mercati la decisione della Bce di tagliare a sorpresa i tassi di rifinanziamento al nuovo minimo storico dello 0,25%. Si teme che l’impatto del taglio sull’economia non sarà sufficiente e gli investitori iniziano a preoccuparsi del fatto che le condizioni della congiuntura europea siano peggiori di quanto sembri, con la minaccia deflazione che diventa uno dei temi più discussi in Europa.

La Bce ha comunque avuto un effetto sulle quotazioni dell’euro, che scivola di nuovo sotto $1,34 con il cambio con il dollaro -0,43% a $1,3360; dollaro/yen +0,74% a JPY 98,83, euro/franco svizzero +0,16% a CHF 1,2308 e euro/yen +0,32% a JPY 132,04.

Sell off in Asia: Tokyo-1%, Seul -0,96%, Sydney -0,39% e Hong Kong -0,61%. Le borse cinesi hanno perso più dell’1%, sulla scia della stretta alle erogazioni al sistema finanziario da parte della banca centrale e nonostante l’export a ottobre sia tornato a salire (+5,6%). Indice dei mercati in via di sviluppo MSCI Emerging Markets in calo per il settimo giorno consecutivo, segna la fase ribassista più duratura dallo scorso marzo, e conclude la peggiore settimana da agosto.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,46% a $94,63 al barile, il prezzo dell’oro -1,60% a quota $1.287,50 l’oncia. Quanto ai rendimenti dei Treasuries, i tassi decennali scambiano in rialzo +5,18% al 2,73%.