MILANO (WSI) – Reazione concitata dei mercati alle parole che Mario Draghi ha proferito dopo la decisione della Bce di lasciare i tassi di rifinanziamento invariati al minimo storico dello 0,25%, come previsto.
Borsa Milano, dopo aver scontato l’ennesimo nulla di fatto dell’Eurotower, convinta che il QE rimarrà un miraggio, ha intrapreso la via dei rialzi di pari passo con le altre piazze europee, per chiudere in progresso di oltre il 2%.
Dal canto suo l’euro corre verso quota $1,40, attestandosi ai massimi dal 2011, a $1,3984.
Tutto è cambiato quando Draghi ha lasciato intendere che la Bce potrebbe agire a giugno: a quel punto gli investitori sono tornati a premiare l’azionario e vendere euro. Il risultato è che il Ftse Mib ha testato e chiuso sui massimi della seduta, con un rialzo del +2,3% a 21.729,64 punti. L’euro ha azzerato tutti i guadagni ed è tornato sotto $1,39, con una flessione di più dello 0,3%, a $1,3861.
Da segnalare che la moneta unica è salita +9% nei confronti del dollaro dallo scorso luglio, riducendo la competitività delle aziende dell’Eurozona. Per molti analisti, una volta raggiunta la soglia a $1,40, l’euro avrebbe nuovi margini di rialzo. Riguardo agli altri rapporti di cambio, euro/yen -0,48% a JPY 141,03, euro/franco svizzero -0,062 a CHF 1,2183, dollaro/yen -0,16% a JPY 101,72.
Indice Ftse Mib osservato speciale dopo i cali degli ultimi giorni. Sul fronte ribassista il listino, secondo l’analisi tecnica, rischia di scendere al di sotto della media mobile a 50 giorni e capitolare sotto la soglia dei 21.000 punti. Fondamentale la tenuta dell’area a 21.200/250, mentre la resistenza a 22.000 punti potrebbe essere raggiunta solo in caso del raggiungimento di un nuovo livello.
Sul mercato dei titoli di stato, spread BTP-Bund a 10 anni accelera al ribasso con -3,60% a 147,99 punti base, a fronte di rendimenti decennali in forte flessione -2,49% al 2,93%, nuovo minimo storico. Tassi sui bond tedeschi a due anni in ribasso allo 0,11%, al minimo da marzo.
Tra i titoli da monitorare Fiat, crollata alla vigilia -12% dopo la presentazione del piano da 55 miliardi da parte dell’amministratore delegato Sergio Marchionne. Recupero delle quotazioni del lingotto, che dopo il crollo registrano un balzo in avvio di seduta +3%, per poi più che dimezzare i guadagni, con +0,87%. La Consob ha deciso il divieto temporaneo delle vendite allo scoperto sul titolo (anche di quelle con a latere titoli presi in prestito) nella seduta odierna.
Tra i bancari: Mps +1,79%, Bper +2,33%, BPM +5,83%, Banco Popolare -3,25%, Intesa SanPaolo +4,52%, Unicredit +2,91%, Ubi Banca +4,99%. In altri settori Enel +3,5% dopo il bilancio, che si è confermato migliore delle attese, Mediaset +2,78%, Saipem +1,88%, Prysmian +1,21%.
Azionario asiatico positivo, indice Topix della Borsa di Tokyo +0,7%, con i volumi in ribasso -11% rispetto alla media degli ultimi 30 giorni. Nikkei +0,93%. Mitsubishi Corp in rally +7,2% a 1.948 yen dopo aver diffuso utili superiori alle stime e successivamente all’annuncio di un’operazione di buy back. Positivi i dati sulla bilancia commerciale della Cina, con le esportazioni di aprile che sono salite +0,9% su base annua, più del -1,7% atteso dagli analisti di Reuters e dopo la flessione -6,6% di marzo. Importazioni in rialzo +0,8% dopo -11,3% di marzo. Hong Kong +0,21%, Shanghai +0,18%, Kospi +0,55%.
ALTRI MERCATI – Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -0,42% a $100,35 al barile, quotazioni oro -0,12% a $1.287,30.