MILANO (WSI) – In un mercato italiano sottile e povero di spunti, Wall Street e i timori su un ‘tapering’ imminente da parte della Fed hanno continuato a condizionare la performance dell’azionario. Gli investitori sono restii a prendere posizioni nette e preferiscono attendere l’esito della riunione del Fomc, ormai imminente, che si terrà i prossimi 17 e 18 dicembre.
L’indice Ftse Mib ha chiuso piatto a 17.805,73 punti, mentre l’Allshare è salito di un frazionale 0,01%. Dai massimi di oltre due anni toccati a novembre, il principale indice milanese ha lasciato sul terreno circa il 6%. Sul mercato il controvalore dei volumi è stato intorno a 1,5 miliardi di euro.
Il Dow Jones è sceso al minimo in cinque settimane dopo che il dato positivo Usa relativo alle vendite al dettaglio ha rafforzato le speculazioni su un imminente intervento della Fed volto a smorzare le iniezioni di liquidità, che hanno permesso all’indice S&P di incamerare un guadagno superiore a +160% dal minimo in 12 anni testato nel 2009.
“Ritengo che dati macro positivi rappresenteranno un fattore negativo per l’appetito verso il rischio, con le preoccupazioni sul tapering della Fed che avranno la meglio sulle indicazioni di crescita (dell’economia Usa)”, ha commentato in un’intervista rilasciata a Reuters Alan Ruskin, responsabile globale della strategia dei cambi presso Deutsche Bank a New York.
A Piazza Affari, banche a due velocità. Piazzetta Cuccia in rialzo dell’1,35%. Negativa invece la reazione del titolo Mps all’alta tensione venutasi a creare con la Fondazione riguardo alla questione dell’aumento di capitale. Le quotazioni vengono colpite dai Sell, -3,28%. Misti gli altri titoli bancari.
“Mi sembra che il mercato non abbia voglia né di salire né di scendere”, osserva a Reuters un trader, sottolineando i volumi contenuti. “Oggi è tutto guidato dalle raccomandazioni dei broker”.
Tra i nomi quotati nel paniere principale, attenzione anche a Telecom Italia, in progresso dopo le dichiarazioni del presidente della Consob Giuseppe Vegas, che ha affermato che la società di tlc non deve essere per forza italiana e che ha dato praticamente il suo ok all’eventuale lancio di un’Opa da parte di Vodafone o qualsiasi altra azienda.
Focus sulle indiscrezioni che riguardano sempre Telecom; da monitorare, per i giudizi degli analisti, A2A, Enel Green Power, Enel, Snam.
I rumors della giornata interessano Mediobanca +2,45% e Pirelli -0,18%.
Italia sotto i riflettori dopo la decisione dell’agenzia di rating S&P di confermare la valutazione sul paese a “BBB”, con outlook negativo.
Notizie no sul fronte dei conti pubblici, con Bankitalia che ha reso noto che a ottobre il debito pubblico italiano ha toccato un nuovo record.
Sul mercato dei titoli di stato, lo spread tra Btp e Bund a 10 anni segna un rialzo +0,26% a 226,31 punti base, a fronte di un rendimento decennale +0,38% al 4,10%.
Sul mercato dei cambi occhio al balzo del dollaro nei confronti dello yen: il biglietto verde è salito fino a 103,70/103,74, un livello che non si vedeva dall’ottobre del 2008. Anche l’euro ha testato un nuovo commodities, i futures sul petrolio -0,37% a $97,10, oro -0,16% a $1.223,40.