MILANO (WSI) – Borsa Milano chiude in lieve rialzo in sintonia con il resto d’Europa: l’Ftse Mib segna un aumento dello 0,56% a 21.964 punti dopo l’accordo di venerdì scorso raggiunto nella riunione dell’Eurogruppo, con cui il prestito alla Grecia è stato esteso per altri quattro mesi, per poi ridurre dopo la pubblicazione dell’Ifo tedesco che, pur in rialzo per il quarto mese consecutivo, ha deluso le attese.
Tra i titoli a maggiore capitalizzazione di Piazza Affari, Finmeccanica è stata premiata (+6%) dalla prospettiva di una stretta nella vendita della divisione trasporti a Hitachi.
Nuovo balzo per Mps (+4,12%) in un mercato soddisfatto per l’approvazione dell’aumento di capitale e le rettifiche di bilancio annunciati l’11 febbraio. Dalla seduta successiva è partito il rally del titolo, con oltre un terzo del capitale passato di mano.
Bene Wdf, con il gruppo svizzero Dufry che potrebbe rilevare la maggioranza della societa’ dalla famiglia Benetton. Deboli le Popolari e i titoli del petrolio.
Sul mercato dei cambi, euro in lieve correzione a 1,1340 dollari (1,1381 venerdì in chiusura) e 134,81 yen (135,51), mentre il rapporto dollaro/yen è a 118,86 (119,03). In deciso calo, infine, il prezzo del petrolio: il future aprile sul Wti cede il 2,56% a 49,51 dollari al barile
Acquisti sui BTP, sul mercato dei titoli di stato, spread BTP-Bund in forte flessione, -5,39% (ma era sceso oltre -6%) a poco al di sopra di quota 118 punti, a fronte di tassi decennali che tornano sopra l’1,50%, dopo essere crollati a inizio seduta all’1,49%. Il tasso sul 5 anni è sceso fino allo 0,6010%.
Il rally dei titoli di stato interessa anche i bond portoghesi: tanto che nel caso dei decennali, i rendimenti scendono al di sotto dei tassi decennali dei Treasuries Usa. E’ la prima volta dal 2007.
Da segnalare che lo Stoxx 600, indice di riferimento dell’azionario europeo, è salito +12% quest’anno fino alla fine della scorsa settimana, complice il QE lanciato dalla Bce lo scorso 22 gennaio. Ciò ha portato l’indice di forza relativa – indicatore del momentum di mercato – al di sopra della soglia a 70 punti e al massimo dal maggio 2013: un segnale, secondo quanto riporta Bloomberg, che potrebbe significare che il rally è stato troppo veloce per essere mantenuto.
L’entusiasmo per la Grecia premia in generale tutte le borse europee. Protagonista la borsa di Londra che paga l’effetto HSBC, ma che testa anche il nuovo record in 15 anni, a 6.943 punti. Si tratta del valore superiore ai 6.930 testati il 31 dicembre del 1999, ma inferiore seppur di poco al massimo intraday dello stesso giorno del ’99, a 6.950 punti, prima dell’esplosione della bolla dot com. Anche il Dax della borsa di Francoforte ha testato un nuovo record a inizio seduta.
Performance positiva per l’azionario asiatico, con l’indice di riferimento MSCI Asia Pacific Index che ha chiuso al valore più alto da settembre, dopo che venerdì scorso Wall Street ha segnato nuovi record.
I mercati cinesi continuano a essere chiusi in occasione della festività nazionale del Capodanno Lunare. Appuntamenti chiave di questa settimana saranno l’audizione del presidente della Fed Janet Yellen alla Commissione bancaria del Senato, domani 24 febbraio. Alla borsa di Tokyo, il Nikkei ha chiuso in rialzo +0,73% a quota 18.466,92 punti, testando il nuovo record in 15 anni. Sidney +0,45%, vicino al record in sette anni. Seoul +0,35%, Hong Kong piatta con +0,02%. Chiuse le piazze di Taiwan e di Shangai.
Oro sotto pressione, vicino ai minimi in sette settimane, con gli investitori che si allontanano dal bene rifugio eccellenza dopo l’accordo sulla Grecia. Il metallo prezioso è reduce da quattro settimane consecutive di cali ed è sceso fino a $1.197,95. “Con la Cina temporaneamente fuori dal mercato e i progressi apparenti sul bailout della Grecia, il cammino della resistenza sembra più basso per l’oro e anche per l’argento”, ha commentato a Cnbc James Steel, analista di HSBC.
Sul mercato valutario, euro -0,23% a $1,1352. Dollaro/yen +0,19% a JPY 119,24. Euro/franco svizzero +0,52% a JPY 1,0742. Euro/yen -0,05% a JPY 135,37.
Sul mercato delle materie prime i futures sul greggio -0,41% a $50,60. Brent -0,08% a $60,17. Oro -0,18% a $1.202,70. Argento -0,25% a $16,28.
(DaC-Lna)