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Borsa Milano cede -1%. L’Europa mette KO l’oro

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MILANO (WSI) – L’uno due inflitto da Cina e dati macro Usa stende la Borsa di Milano e gli altri mercati internazionali. Il calo della fiducia dei costruttori immobiliari americani e dell’attivita’ manifatturiera dell’area di New York sono andati a sommarsi all’indebolimento della crescita economica cinese. Il Pil della seconda economia del mondo è cresciuto a un tasso annuo +7,7% nel primo trimestre, contro il +8% atteso e in flessione rispetto a +7,9% del trimestre precedente.

Il risultato di bilancio del colosso americano Citigroup, che ha visto i propri utili crescere +30% nel primo trimestre, offre una misera consolazione, limitando i cali delle banche. Euro debole e oro ai minimi di due anni in area $1.357 l’oncia.

La lotta tra rialzisti e ribassisti va appannaggio di questi ultimi: Milano ha ceduto lo 0,96%, Parigi e Francoforte cedono lo 0,58% e 0,46% rispettivamente, mentre Londra ha perso lo 0,64%. L’indice di riferimento della regione Eurostoxx 50 ha chiuso in rosso dello 0,41%. Stabile lo spread tra Btp e Bund, sotto i 310 punti base. La sottoscrizione della quarta tornata di Btp Italia ha superato gli 8 miliardi di euro, stando a quanto riportato da fonti finanziarie. I titoli sono indicizzati all’inflazione e hanno una scadenza a 4 anni.

Tra i singoli nomi a Piazza Affari male Telecom e Rcs dopo che il gruppo proprietario del Corriere della Sera ha perso piu’ di mezzo miliardo di euro nel 2012. Bene invece le banche, che si muovono in controtendenza grazie ai conti migliori del previsto di Citigroup. Il settore non risente troppo dell’effetto Cipro.

In Europa attenzione su Cipro, per la riunione straordinaria con cui il governo discuterà l’urgenza di un piano di crescita per il paese. Occhio al mercato valutario, secondo gli analisti il dollaro potrebbe soffrire questa settimana dopo i dati economici diffusi negli ultimi giorni, che hanno indicato un quadro meno ottimistico dell’economia Usa.

Detto questo, anche se potrebbe trovare un supporto dal miglioramento dell’indice tedesco Zew, per Credit Agricole l’euro rimane da vendere. E infatti nella seduta odierna la moneta unica perde terreno nei confronti del biglietto verde.

Citigroup, dal canto suo, avverte che ci sono tre ragioni per essere ribassisti sulla valuta europea. La prima è l’Italia.

“Nel breve termine l’Italia potrebbe alimentare una maggiore incertezza tra gli investitori, soprattutto nel caso di un mancato accordo dei partiti per trovare una soluzione riguardo alla creazione di un governo di coalizione, dopo le elezioni del Presidente della Repubblica del 18 aprile. La potenziale mancanza di un accordo politico darebbe il via a nuove elezioni già nella seconda metà di giugno”.

Secondo Mario Draghi l’unica via d’uscita per i paesi piu’ in difficolta’ dell’area euro e’ ritrovare la competivita’ attraverso ambiziose riforme strutturali. Il numero uno della Bce ha parlato durante una lecture ad Amsterdam.

Il Pil cinese ha provocato un vero e proprio tonfo delle quotazioni dell’oro, con i futures che sono crollati più di $60 dollari, incrementando le perdite dopo che il metallo giallo è entrato la scorsa settimana in un mercato orso.

Da segnalare che già nella chiusura delle contrattazioni di venerdì, l’oro si era attestato infatti a un livello -20,5% inferiore al massimo di $1.888.70 testato il 22 agosto del 2011. Toccati i minimi intraday di $1.385 l’oncia. Secondo l’analista di Société Générale Stephanie Aymes il prossimo obiettivo al ribasso e’ $1.265 che dovrebbe essere raggiunta nel giro di 1-3 mesi. Petrolio al minimo dal 26 dicembre.

Le quotazioni del metallo giallo hanno perso fino a -$116 l’oncia, con il contratto spot che ha testato il minimo intraday a $1.385 l’oncia, dopo essere stato scambiato a quasi $1.500 alla vigilia: in quattro giorni, i prezzi sono crollati di $200. Incidono tra i vari timori anche quelli che l’Europa decida di imporre la vendita di oro su altri paesi insolventi, oltre che su Cipro Il risultato è che la flessione è arrivata fino a -7,8%, con 230.000 contratti scambiati in un giorno, e che i sell off sono i più forti dal 1999, dunque in 14 anni.

Gli analisti della banca Usa parlano di un 2013 in cui suoneranno le campane a morto per le commodities, con l’espressione “Death bells ring”: ci saranno a loro avviso “più perdenti che vincenti” nel settore in questo trimestre e la maggior parte dei metalli preziosi e industriali perderanno terreno.

Indicazioni dalla Troika (composta da Bce, Commissione Ue e Fmi) in Grecia, che nel rapporto conferma le prospettive di un gruaduale ritorno alla crescita nel 2014, grazie anche ad un’inflazione ben al di sotto della media e una maggiore flessibilita’ dei salari. Cosi’ una nota Ue.

Indice di riferimento asiatico MSCI Asia Pacific Index in calo -0,8%, dopo aver riportato la scorsa settimana il guadagno settimanale più forte degli ultimi sette mesi.

“I dati della Cina confermano i timori sull’outlook – ha commentato Koji Toda, responsabile gestore dei fondi presso Resona Bank a Tokyo – I realizzi hanno dominato (i listini asiatici), visto che sembra anche che per il momento lo yen non scenderà oltre quota 100 nei confronti del dollaro”.

BTP – Spread Italia-Germania a 10 anni piatto con -0,03% a 306,75 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali -0,05% al 4,33%.

ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Tra i titoli migliori i bancari, come Pop Milano (+2,54%), Mediobanca (+1,38%), Mediolanum (+1,32%) e Monte Paschi Siena (oltre +1%). Buy anche su Lottomatica e Terna. Forti sell su Fiat (-4,21%), Telecom (-3,23%), Buzzi Unicem (-3,4%), Tenaris (-3,17%) e Pirelli (-3,13%). Fuori dal paniere principale sotto intensa pressione Rcs dopo che il Cda ha deliberato sull’aumento di capitale da 400 milioni (piu’ altri 200 facoltativi da realizzare entro il 2015) e il piano di rifinanziamento del debito per 575 milioni. Il gruppo editoriale ha archiviato il 2012 con una perdita netta di 509,3 milioni, in aumento rispetto al rosso di 322 del 2011. Non tutti i soci hanno condiviso la scelta del Cda, si e’ dimesso Paolo Merloni che ha ritenuto il piano di rilancio troppo favorevole per le banche(sul fronte della rinegoziazione del debito) e troppo punitivo per gli azionisti (sul fronte della ricapitalizzazione).

TRA GLI ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro -0,53% a $1,3062; dollaro/yen -0,02% a JPY 97,77. Euro/franco svizzero -0,11% a CHF 1,2149.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -3,35% a $89,11, oro -7,47% a 1.389,30.

SPUNTI DAL DESK

Oro in caduta libera, sell mai così forti in 14 anni.

Thermo Fisher Scientific e’ in pole per assicurarsi Life Technologies.

Colomba Rosenberg (membro votante Fed) ottimista sul futuro .

JP Morgan taglia stime Pil Cina al 7,8%.

Cosa deve fare chi ha posizioni su oro e petrolio.

Cresce l’appetibilità dei Treasuries americani.

Cipro: necessario dibattito su eventuale necessità di lasciare euro.

John Paulson ha perso più di $300 milioni con tonfo oro.

Bank of Japan considera di revisione al rialzo outlook inflazione.

Borsa: piazze cinesi chiudono in calo, Shanghai -1,13%.

Borsa Tokyo: Chiude In Calo, Nikkei -1,55%.

SCIVOLONE ORO: ENTRA IN MERCATO ORSO

ORO E OUTLOOK NEGATIVO

IL LISTINO CHE CONTINUERA’ A SALIRE