MILANO (WSI) -Le Borse europee hanno vissuto una giornata contrastata, complice l’andamento debole di Wall Street e l’attesa per il voto del Parlamento greco alle riforme. Dopo la frenata della vigilia, Francoforte, Londra e Parigi hanno chiuso ancora in calo, mentre hanno tentato di rialzare la testa Madrid e Milano. Sul finale, però, il Ftse Mib è scivolato dello 0,13% a 23.681,11 punti.
Sul fronte dei cambi l’euro è scambiato a 1,0888 dollari 1,0942 ieri) e a 135,44 yen (135,53). Il dollaro/yen si attesta a 124,07 (123,86). Il petrolio (wti) si attesta poco sopra i 50 dollari al barile: a 50,25 dollari, in ribasso dello 0,6%.
Chiusura di seduta in calo per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco e’ a quota 120 punti base, stessa posizione di apertura, rispetto ai 125 punti della chiusura di ieri. In flessione anche il rendimento, all’1,95% dall’1,98% della chiusura di ieri.
A Piazza Affari sono andate bene alcune popolari che continuano a essere al centro di rumor e ipotesi di imminenti fusioni. Bper è salita dell’1,5% e Bpm dello 0,5%. Gli occhi sono rimasti puntati anche su Mps (+0,38%), nel giorno in cui Il Sole 24 Ore ha riportato la notizia che i soci dell’istituto senese starebbero pensando di non rinnovare il patto di sindacato siglato un anno e mezzo fa. Pesante calo per le Stm (6,6%), alla vigilia della diffusione dei conti del secondo trimestre. Male anche il comparto degli energetici.
In ambito di notizie societarie, Exor gioisce dell’apertura a trattare di PartnerRe, dopo che la holding della famiglia Agnelli ha alzato l’offerta per la compagnia di riassicurazioni Usa. Intesa Sanpaolo si appresta a vendere le attività di Personal Finance. Salini si è aggiudicata intanto contratti in Polonia e in Georgia, da 170 milioni e 1,1 miliardi, rispettivamente.
In tutta Europa i semiconduttori accusano il colpo dopo che Apple ha ceduto il 7% nell’after hours e Microsoft il 4%, in scia a trimestrali deludenti.
Sul fronte macro, in Italia le vendite al dettaglio sono calate a maggio dello 0,1% sul mese precedente, ma hanno registrato un incremento rispetto all’anno prima (+0,3%).
Sui mercati azionari grava il calo del comparto hi-tech. Dialog Semiconductor e Imagination Technologies Group, due fornitori di chip di Apple, cedono più del 2%. ARM Holdings, la cui tecnologia viene utilizzata negli iPhone, lascia sul campo il 3,8%.
Nel caso del gruppo di Cupertino, le aspettative di mercato sono sempre molto alte, anche perché Apple ha ‘viziato’ il mercato con risultati sempre sorprendentemente positivi nell’ultimo anno. Nonostante il rialzo di utili e ricavi, il fatto che le vendite di iPhone non abbiano mantenuto le promesse ha innervosito i trader.
Ben diverso il discorso sui conti di Microsoft, che ha accusato la perdita peggiore della storia del gruppo, su cui ha pesato Nokia.
Tra le materie prime, i futures sul petrolio cedono l’1,44% a 50,13 dollari al barile. Il Brent fa -1,12% a quota 56,40 dollari. L’oro lascia sul campo un altro -0,66% attestandosi a 1.093,94 dollari l’oncia. L’argento perde lo 0,58% a 14,76 dollaari.
Sul valutario, l’euro guadagna appena lo 0,03% a 1,0938 dollari. Sulla sterlian cede lo 0,42% a 0,7001, mentre sul franco svizzero avanza dello 0,05% a 1,0487. Dollaro e yen scambiano in area 123,76 (-0,10%).
(DaC-MT)