MILANO (WSI) – Seduta in calo per la Borsa di Milano che chiude con l’indice Ftse Mib in flessione dello 0,53% a 19.005 punti. Lo spread tra il Btp e Bund tedesco resta stabile sui 236 punti base, col rendimento del titolo decennale al 4,14%. Il differenziale tra i decennali spagnoli e tedeschi si attesta a 233 punti base, col tasso sui Bonos al 4,10%. Nessun impatto dall’asta di Bpot a 1 anno, con i tassi che sono scesi al minimo dall’introduzione dell’euro.
Domani la prova dei Btp a 3 e 30 anni. A influire sul forte calo dei rendimenti è stata la decisione della Bce di tagliare i tassi al minimo storico dello 0,25%.
Altri listini europei: Londra -0,02%, Francoforte -0,34%, Parigi -0,61%, Madrid -0,84%.
Tra i titoli scambiati sul Ftse Mib, occhio a Unicredit, dopo la comunicazione dei risultati di bilancio. Attenzione ai giudizi degli analisti. Il titolo è piatto con -0,09%.
Bene Enel +0,61%, che beneficia di alcuni giudizi positivi.
Male Atlantia con -1,37%. Negli altri settori, Telecom Italia -1,66% (leggi Cosa fare con titolo Telecom Italia.
Pesa la decisione di Moody’s di tagliare le stime sull’economia globale. L’agenzia di rating afferma comunque che i rischi maggiori sono spariti. Nei G20 prevista crescita dell’1,3% quest’anno e del 2% nel 2014. Sull’Italia, Moody’s ha affermato che dopo due anni di recessione il Pil tornerà a crescere, ma che a salire sarà anche la disoccupazione.
Riguardo all’Italia, all’ottimismo del governo Letta si contrappone la presenza di tre incognite che minacciano la ripresa: si tratta dell’euro troppo forte, del rischio di instabilità politica e del fisco. Inoltre, il paese rimane sorvegliato speciale dell’Ue.
Intanto, dal fronte economico italiano, arriva la prova del nove del calo dell’inflazione e delle minacce relative alla deflazione; a ottobre, l’inflazione ha rallentato il passo, facendo +0,8% su base annua, in decelerazione, seppur lieve, rispetto a settembre.
Proprio per far fronte alla deflazione, BNP Paribas consiglia alla Bce di seguire la stessa strategia di Fed e Bank of Japan, acquistando asset e iniettando così liquidità all’interno del sistema.
Dall’altro lato, El-Erian, amministratore delegato di Pimco, lancia l’alert sulla supremazia delle banche centrali.
In generale, i mercati azionari globali continuano a riportare un trend positivo, con Wall Street che ha assistito alla vigila al 35esimo record da inizio anno. Focus sul tasso sui Treasuries decennali, che hanno testato il 2,77%, al massimo dallo scorso 20 settembre.
Al rialzo dei tassi, nell’ultimo periodo si è accompagnato il calo del valore di bond, per la relazione inversamente proporzionale che esiste con i rendimenti. Il risultato è che il debito americano con scadenza superiore ai 10 anni è scivolato -11% quest’anno, segnando la peggiore perdita tra i 144 indici che vengono compilati congiuntamente da Bloomberg e dalla European Federation of Financial Analysts Societies.
Focus sulle dichiarazioni di Richard Fisher, presidente della Fed di Dallas che, in una intervista rilasciata alla Cnbc, ha affermato che “i mercati dovrebbero tenere in mente che il programma del QE non potrà andare avanti per sempre. Il nostro bilancio si è gonfiato e aun certo punto dovremmo smorzare il ritmo degli acquisti (di asset), ma questo non significa che ci fermeremo”.
Buona la performance dei listini asiatici, in modo particolare di Tokyo, con l’indice Nikkei balzato +2,23% a quota 14.588,68 punti. Indice allargato Topi +12,4%. Michael Kurts, responsabile della strategia sull’azionario presso Nomura Holdings, ha scritto in una email riportata da Bloomberg che “il nostro ottimismo di medio-lungo periodo sul Giappone rimane intatto”.
Altri indici asiatici: Hong Kong -0,73%, indice australiano S&P/ASX 200 +0,11%, Shanghai Composite Index +0,82%, indice coreano Kospi +0,92%.
ALTRI MERCATI: euro +0,17% a $1,3435; dollaro/yen +0,50% a JPY 99,65; euro/franco svizzero -0,05% a CHF 1,2319; euro/yen +0,74% a JPY 133,86.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,62% a $94,55 al barile, quotazioni oro -0,12% a $1.279,60.