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Borsa Milano chiude in calo, Ftse Mib -0,23%

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MILANO (WSI) – Piazza Affari chiude in calo. Il listino Ftse Mib cede lo 0,23% a quota 21.092. Sul listino pesa calo Eni (-1%), in rosso dopo notizia nuova inchiesta per tangenti. Il titolo riesce però a limitare i danni nel finale dopo il comunicato in cui la società “ribadisce la sua estraneità da qualsiasi condotta illecita” in merito “all’indagine preliminare avviata dalla Procura di Milano sull’acquisizione del blocco OPL 245 avvenuta nel 2011” in Nigeria.

L’indice aveva allargato le perdite fino a cedere lo 0,8% dopo dato sussidi Usa (aumento maggiore del previsto) per poi recuperare successivamente. A tenere banco sui mercati europei i timori che la Scozia possa dichiarare l’indipendenza dalla Gran Bretagna oltre che il “timing” del rialzo dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve. Borse Ue deboli.

Sul valutario, Euro in lieve rialzo sul dollaro: +0,12% a quota 1,2933.

Lo Spread tra Btp e Bund viaggia in area 140 punti base, con un rendimento decennale al 2,39%.

Sul parterre di Piazza Affari si è distinta Tenaris con un balzo di quasi il 3% a 17,63 euro. A spingere il titolo è stato sin dall’avvio di giornata l’upgrade a overweight deciso da Morgan Stanley con prezzo obiettivo passato da 47 a 60 dollari.

Promozione anche per Moncler (+0,92%) su cui Ubs ha alzato il rating a buy dal precedente neutral.

Prosegue il momento positivo di Fiat salita dell’1,53% a 7,82 euro. L’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha ribadito che non c’è nessun motivo per rivedere le previsioni sui risultati finanziari 2014 sottolineando come sia abitudine del Lingotto non rivedere le stime fino alla fine del terzo trimestre dell’anno. Per il trimestre in corso Marchionne si è detto fiducioso: “il terzo trimestre dovrebbe andare bene, stiamo aspettando i riscontri di settembre che è un mese estremamente importante”.

Sul versante macro, inflazione in Germania allo 0,8% ad agosto. L’Ufficio statistico federale conferma il dato preliminare sui prezzi al consumo che si attestano al livello piu’ basso negli ultimi quattro anni e mezzo.