Mercati

Borsa Milano chiude in lieve calo

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

MILANO (WSI) – Piazza Affari ha concluso con un piccolo calo una seduta una seduta tranquilla, priva di grandi spunti e in generale attendista per le principali Borse europee. L’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,3% a 21.319,7598 punti, l’All Share ha segnato -0,31% a 22.630,8906 punti.

Poco variato anche lo spread tra i rendimenti di Btp e Bund decennali, che ha terminato in area 145 punti base. Tra le blue chip, ceduta UnipolSai (-2,51% a 2,33 euro), prima nella lista delle performance negative e seguita da Saipem (-2,34% a 19,64 euro). Giù anche Mps, che ha perso l’1,67% a 1,47 euro nell’ultimo giorno dell’aumento di capitale fortemente diluitivo da 5 miliardi di euro. Brillante, invece, Mediaset che ha guadagnato il 4,03% a 3,618 euro all’indomani dell’accordo sulla spartizione dei diritti televisivi del campionato di calcio di serie A per il triennio 2015-2018. Bene anche Bper (+2,33%) e Yoox (+1,02%).

Circa Mps, si è concluso con successo l’aumento di capitale: è stato sottoscritto il 99,85% dell’offerta per un ammontare di 4,9 milioni. Lo rende noto l’istituto, aggiungendo che i diritti di opzione non esercitati saranno offerti in borsa a partire dal 1 luglio 2014.

In Europa occhi puntati sulla seconda giornata del Consiglio Ue. A Bruxelles si decide il programma futuro della Ue. Al vertice Renzi e il PSE insistono su parametri più flessibili.

Il primo ministro italiano ha ottenuto per ora qualche concessione, in cambio dell’ok alla nomina di Juncker come presidente della Commissione Ue. I socialisti chiedono più flessibilità sugli obiettivi di bilancio e più stimoli e investimenti per la crescita.

Sul versante macro, nessuna sorpresa dalla seconda stima del Pil francese del primo trimestre: confermata crescita zero su base congiunturale e +0,8% su base annuale.

Nel mese di giugno, l’indice euro-coin, indicatore anticipatore della dinamica del Pil dell’Eurozona, è rimasto invariato a 0,31 punti. “Il contributo positivo fornito dal miglioramento delle condizioni dei mercati finanziari e dal recupero dell’attività industriale è stato compensato dal peggioramento della fiducia delle imprese”, scrive Bankitalia.

Le piazze finanziarie in Asia sono scivolate dai minimi di sei anni, appesantite dalle prospettive di un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve americana.

Nel dettaglio, l’indice MSCI della regione Asia Pacifico fa -0,5%. La Borsa giapponese paga il rafforzamento di mezzo punto percentuale dello yen nei confronti del dollaro. L’indice principale dell’azionario nipponico cede l’1,34%.

L’inflazione nipponica è salita al ritmo più sostenuto degli ultimi 32 anni, spinta dall’incremento delle tasse sui consumi e dalle bollette su elettricità e altri servizi utility. I prezzi al consumo ex alimentari sono balzati di ben il 3,4% in maggio rispetto a un anno prima, in linea con le stime.

Sul valutario, euro in rialzo a 1,3624 dollari da 1,3608 segnati alla chiusura di Wall Street. La moneta unica passa di mano a 138,15 contro lo yen.

Tra le materie prime, oro poco mosso a 1.316,40 dollari l’oncia sui mercati asiatici. Il metallo giallo è salito del 5,3% a giugno. Il petrolio è stabile sui mercati asiatici con i futures che scambiano in area 105,80 dollari per il barile Wti e a 113,19 dollari per il Brent. Nelle precedenti sedute il contratto londinese era arrivato a superare quota 115 segnano i massimi degli ultimi 9 mesi.