MILANO (WSI) – Piazza Affari chiude in netto rialzo, con l’indice FTSE Mib a a quota 21.112, in progresso dell’1,55%. C’è attesa per le decisioni che la Fed annuncerà oltreoceano alle 20 italiane di questa sera. Wall Street intanto sale. La Banca centrale Usa pubblicherà anche le sue nuove previsioni di crescita, inflazione e occupazione spingendosi fino al 2017. Se non ci saranno sorprese la Fed proseguirà il ‘tapering’ riducendo di ulteriori 10 miliardi di dollari il suo piano di acquisto asset.
Domani, invece, grande attesa per il referendum sull’indipendenza scozzese.
Chiude debole la Borsa di Londra sulla scia dell’incertezza per il voto, con l’indice Ftse 100 che segna -0,2% a 6.780,90 punti. Parigi e Francoforte in rialzo.
Tra le commodities, i futures sul greggio (wti ny) con scadenza ad ottobre cedono lo 0,70% a quota 94,22 dollari al barile. Il brent invece è in lieve calo.
Sul valutario l’euro in lieve calo a $1,2956.
I titoli e i settori a Piazza Affari
Tra le banche da segnalare Mediobanca (+2,71% a 7,01 euro) che nell’esercizio 2013-2014 è tornata in utile per 465 milioni di euro contro il rosso di 175 milioni dell’esercizio precedente. I ricavi sono cresciuti dell’11,7% da 1,63 a 1,82 miliardi di euro milioni di euro, mentre il margine d’interesse è aumentato del 5,7% a 1,08 miliardi.
Acquisti anche sugli altri titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato il 3,08% a 12,70 euro, Popolare dell’Emilia Romagna l’1,79% a 6,515 euro, Popolare di Milano il 2,76% a 0,631 euro, Intesa SanPaolo il 2,15% a 2,46 euro, Ubi Banca il 3,87% a 6,57 euro, Unicredit il 2,09% a 6,345 euro.
Bene Telecom Italia (+1,55% a 0,914 euro) dopo la smentita sulle voci di una possibile acquisizione della brasiliana Oi . Voci che ieri avevano scatenato rumors su un eventuale aumento di capitale del gruppo tlc legato proprio all’acquisizione. Balzo di WDF (+4,75% a 8,815 euro) dopo la notizia che l’Ad José Maria Palencia lascerà la società entro la fine del 2014.
Il comunicato del gruppo ha indicato che il gruppo metterà maggiore enfasi sulla crescita organica e sulle combinazioni con altri operatori e che il Ceo e il resto del board condividevano gli obiettivi di base ma non le strategie per perseguirli.
Eni (+1,28% a 18,97 euro) ha proseguito il trend rialzista dopo aver effettuato una nuova scoperta a olio nel blocco 15/06, nel prospetto esplorativo Ochigufu, situato nelle acque profonde dell’Angola.
Bene Finmeccanica (+0,78% a 7,66 euro) dopo che ieri l’Ad Moretti ha svelato che oltre alle già note cinesi Cnr-Insigma,la giapponese Hitachi e la francese Thales, in lizza per l’acquisto del polo dei trasporti di Finmeccanica (Ansaldo STS e AnsaldoBreda c’è anche la spagnola Caf.
Sul versante macro, a parte l’attesa per l’esito della riunione di due giorni della Fed, il mercato è concentrato sui nuovi dati sull’inflazione in Eurozona, rimasta sostanzialmente stabile in agosto.
I prezzi al consumo sono stati rivisti al rialzo da +0,3% a +0,4% in agosto, grazie all’accelerazione dell’inflazione nel settore dei servizi. Il livello è ancora preoccupantemente basso. Italia in deflazione.
Positivi i dati sulle immatricolazioni auto in Europa: +1,8% ad agosto e +5,6% in luglio. Male invece Fiat che vede la sua quota di mercato scendere al 5%.
Rimbalzano anche le Borse asiatiche, interrompendo la striscia negativa più lunga in 12 anni. L’indice MSCI della regione Asia Pacifico guadagna lo 0,3%, mettendo a segno un rialzo per la prima volta in 10 giorni. La Borsa cinese fa un balzo dell’1,7%.
La Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta in ribasso. L’indice Nikkei dei 225 titoli guida ha perso alla chiusura 22,86 punti, pari allo 0,14%, scendendo a quota 15.888,67 punti.
Tra gli altri mercati, in rimonta i metalli industriali e i bond cinesi dopo le misure espansive della banca centrale. La PBOC fornirà alle banche più grandi del paese $81,4 miliardi di soldi freschi. Prezzi petrolio in lieve calo a $94,80 il barile dopo che l’Opec ha annunciato un taglio alla produzione.
Spread Btp-Bund stabile sui 140 punti base. Il rialzo dei bond a cinque anni non si vedeva da tre mesi, mentre il costo per assicurarsi contro un fallimento del debito asiatico (Cds) scivola per il secondo giorno di seguito.
Sul valutario, dollaro in lieve calo prima che la Federal Reserve riveda la politica e sopratutto i tempi sui tassi di interesse. L’euro è scambiato a 1,2955 dollari, mentre ieri la Banca centrale europea l’ha rilevata a 1,2949 dollari.
Da ieri, complice la pubblicazione di alcuni report, il mercato si è convinto che la Fed continuerà a promettere di mantenere il costo del denaro ai minimi per un “periodo di tempo considerevole”, anche dopo il completamento dell’exit strategy dal programma di Quantiative Easing.