MILANO (WSI) – Borsa Milano archivia la settimana in positivo, ma senza troppo slancio, sostenuta da alcuni giudizi positivi di Goldman Sachs sulle banche. Spread in calo, interessi BTP decennali al 4,40%, euro piatto attorno a $1,31, bancari a luci ed ombre dopo la nota di Goldman. L’indice Ftse Mib ha fatto registrare un progresso dello 0,44% a 16.124 punti, confermandosi al di là della resistenza tecnica chiave di 16.000 punti.
Tecnologici osservati speciali: pesano gli utili di Google e Microsoft, che sono stati inferiori alle previsioni degli analisti. I colossi Taiwan Semiconductor e Intel hanno comunicato inoltre outlook sulle vendite che hanno deluso il consensus. In Asia, l’indice dei titoli di information technology ha ceduto -1,5%.
Proprio ieri, in Europa il colosso dei software SAP aveva ceduto dopo aver sottolineato che il rallentamento della Cina sta pesando sul suo fatturato; il colosso ha dichiarato di prevedere vendite software in crescita +10% nel 2013, contro il precedente outlook +11/+13%.
Dal fronte economico italiano, nuovi numeri negativi, con gli ordinativi all’industria scesi -1,1% su base annua. Su base mensile, tuttavia, il rialzo è stato del 3,2%.
Sul fronte degli Stati Uniti, positivo il giudizio dell’agenzia di rating Moody’s, che ha migliorato l’outlook sul paese, ribadendo la valutazione della tripla AAA. Sempre dagli Usa, arriva la notizia della richiesta di bancarotta da parte di Detroit, la capitale americana dell’auto.
Proseguono da ieri gli acquisti sui bond italiani e in generale dei titoli periferici – anche se il tono è decisamente più smorzato – dopo che la Bce ha ampliato la gamma di titoli che le banche possono presentare come collaterale per ricevere i prestiti.
Ma il problema dei debiti continua a offuscare il futuro dell’Italia. L’abbattimento del debito per 400 miliardi di euro, secondo un opinionista, è un target impossibile da raggiungere. Non ci sarà alcun cambio di rotta, a suo avviso, in mancanza di uno shock strutturale, come un default o una patrimoniale.
A tal proposito, attenzione a Eni, Enel, Finmeccanica le cui partecipazioni del Tesoro sono in vendita, una strategia volta per l’appunto a ridimensionare il debito, stando a quanto detto dal ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni.
A livello globale, si aspettano i risultati delle elezioni della Camera alta in Giappone del prossimo 21 luglio; nel caso in cui il partito del primo ministro Shinzo Abe riuscisse a vincere, il premier avrebbe maggiori chance di rendere esecutivi i suoi piani di crescita: piani che finora hanno permesso allo yen di scivolare di ben il 14% nei confronti del dollari nel corso del 2013.
“Ci saranno prese di beneficio (sui mercati giapponesi), in attesa delle elezioni – ha commentato in una intervista a Bloomberg Seiichiro Iwamoto, gestore di Mizuho Asset Management – I mercati hanno già scontato la vittoria di Abe alla Camera alta e c’è la sensazione che tutte le buone notizie siano state ormai già scontate. I titoli dovrebbero tornare a crescere una volta che vedremo buoni risultati di bilancio da parte delle aziende”.
Tornando ai listini asiatici nello specifico, l’indice Nikkei è sceso dal massimo dei due mesi, arrivando a cedere fino a -2,7% per poi ridurre le perdite a -1,48%; Hong Kong piatta con -0,05%, indice australiano ASX 200 -0,43%, Shanghai -1,37%, Kospi -0,22%.
Attesa per la riunione dei ministri delle finanze dei paesi del G20, a Mosca, nel fine settimana.
BTP ITALIA – Lo spread tra Btp e Bund a 10 anni -0,94% a 291,24 punti, con il rendimento sui BTP decennali -0,49% al 4,39%.
PIAZZA AFFARI – Bancari in generale positivi dopo che la Bce ha ampliato i titoli che possono essere presentati come collaterali per ricevere prestiti. Bancari condizionati anche dai giudizi di Goldman Sachs che consiglia di vendere Mps e di acquistare BPM. Unicredit viene poi considerato il titolo bancario italiano migliore della banca d’affari, che lo inserisce nella “convinction buy list”. MPS -0,77%, Bper -0,42%, BPM +4,17%, Intesa +2,35%, Unicredit +2,97%. Tra altri titoli Ansaldo -1,24%, Prysmian +1,70%, Finmeccanica -2,54%, Mediaset -2,33%, Stm -0,86%.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, euro +0,06% a $1,3117. Il cambio dollaro yen si attesta a 100,24 (-0,16%), euro-franco svizzero -0,21% a 1,2357. Euro/yen -0,08% a JPY 131,49.
Sui mercati delle commodities, i futures sul petrolio +0,57% a 108,66 dollari al barile. Il prezzo dell’oro +0,51% a 1.290,80.
MPS, ANALISI MERCATI, TASSI VALUTE
Tassi & Congiuntura: in area Euro ieri si è assistito ad acquisti generalizzati sui bond governativi dopo che la BCE ha modificato le regole sul collaterale usato per il rifinanziamento delle banche ed annunciato che sta studiando delle modalità per aumentare i prestiti alle piccole/medie imprese.
E’ stato abbassato il rating per gli ABS accettati come garanzia da “due AAA” a “due A-“, riducendo lo sconto (haircut) dal 16% al 10%. Allo stesso tempo l’istituto aumenterà i vincoli sul collaterale composto da covered bond, modificando le valutazioni sul rischio, in modo che l’effetto complessivo sul collaterale sia neutrale.
Al 31 marzo, gli ABS depositati dalle banche europee presso la BCE come collaterale rappresentavano il 14% (338Mld€) del totale depositato. La notizia ha favorito moderatamente i titoli dei paesi periferici con lo spread Italia-Germania sceso sotto i 290pb questa mattina e quello spagnolo a 313. La Spagna ha collocato 3,06Mld€ di titoli a medio/lungo verso i 3 di target ricevendo un bid-to-cover in rialzo sul tratto decennale e quinquennale, mentre è leggermente calato quello sul 3 anni.
Questa mattina nelle prime fasi di scambio si assiste ad acquisti generalizzati sui bond. Sul fronte Grecia, ieri il ministro delle finanze tedesco Schaeuble ha dichiarato che una ulteriore svalutazione del debito non è possibile perché distruggerebbe la fiducia. Ha aggiunto che la Grecia ha intrapreso riforme significative e che, sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare, si stanno vedendo i primi segnali di successo.
Ieri il primo ministro Samaras ed il presidente della banca tedesca per lo sviluppo (KFW) hanno firmato l’intesa per la creazione di un fondo ellenico da 500Mln€ a sostegno dell’economia reale. Di questi, 100Mln arriveranno dalla Germania se la Grecia rispetterà gli impegni.
Segnaliamo che il segretario al Tesoro Usa Lew ha dichiarato che al G20 chiederà alle controparti europee di stimolare la crescita, citando il recupero dell’economia Usa come un esempio. Negli Usa, tassi di mercato in rialzo soprattutto sulla parte lunga della curva sulla scia del calo delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione che alimentano le aspettative di riduzione del QE.
Sul fronte aste ieri il tesoro ha venduto 15 Mld$ di titoli decennali legati all’inflazione, TIPS, ad un tasso positivo per la prima volta da novembre 2011, segnalando come tali asset erano stati fino ad ora sopravvalutati su attese di pressioni inflazionistiche non arrivate.
Bernanke, nell’audizione alla commissione bancaria del senato, ha dichiarato che ancora non è sicuro che la Fed inizi a ridurre il piano di acquisti a settembre poichè è ancora troppo presto per prendere decisioni. Sarà quindi importante monitorare l’andamento dei dati macro, particolarmente quelli relativi al mercato del lavoro e alla dinamica dell’inflazione nei prossimi 2 mesi per capire quale potrebbe essere l’orientamento della Fed.
L’agenzia di rating Moody’s ha alzato l’outlook sul debito sovrano da “negativo” a “stabile” giustificando tale revisione sulla base della dinamica del deficit in pubblico, visto in calo anche per i prossimi anni, e sulle buone prospettive di crescita dell’economia. Sul fronte macro l’indice manifatturiero della Fed di Filadelfia è salito ai massimi da oltre 2 anni.
Valute: ieri si è assistito ad un apprezzamento del dollaro verso euro, seguito da un deprezzamento durante la notte. Nel complesso il cambio resta sempre compreso all’interno della resistenza 1,32 e dell’area di supporto presso 1,30. Yen stabile questa notte verso le principali valute nonostante il calo delle borse asiatiche. L’apprezzamento marcato si è invece verificato verso alcune valute emergenti come la rupia indiana, il peso cileno ed il ringit malese. Verso euro il cambio si colloca al di sopra del supporto 131, con la resistenza per oggi a 132,20. Ieri è proseguito l’apprezzamento della sterlina verso euro favorita dal secondo mese consecutivo di aumento delle vendite al dettaglio UK. Stamani si sta invece assistendo ad un recupero dell’euro. Tra le valute emergenti tra le peggiori valute troviamo la rupia indonesiana calata ai minimi dal 2009 verso dollaro Usa.