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Borsa Milano chiude in rialzo, ma Carige e Mps fanno capitombolo

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MILANO (WSI) – La Grecia torna a scombussolare i mercati e la Borsa Milano si rende protagonista di una seduta volatile, con il Ftse Mib che testa i minimi della seduta per poi risalire nel primo pomeriggio, complici le buone notizie economiche in Usa.

I dati sul Pil e sui sussidi aiutano a migliorare il clima in Europa e a Piazza Affari, che chiude a +0,19%. Ma le banche italiane sono sempre sotto attacco a Milano. Le banche bocciate negli stress test MPS e Carige hanno rispettivamente perso il 7% e il 10,7%. Il mercato preferisce uscire in attesa di capire quale sarĂ  la soluzione allo shortfall evidenziato dagli esami della Bce.

Forti le oscillazioni; l’indice aveva aperto in rialzo +1% circa, per poi ridurre i guadagni, accelerare improvvisamente al ribasso e infine salire a 19.194 punti. Sono ancora una volta le banche a impedire all’azionario italiano di ben figurare. In primis MPS, sospesa più volte per eccesso di ribasso (-7% in chiusura).

I timori di una rinnovata incertezza politica in Grecia spingono la Borsa di Atene in calo anche del 4% e i rendimenti dei decennali greci arrivano a sfiorare l’8%. Gli investitori nel mercato del debito fisso europeo e greco devono prepararsi a 4 mesi di montagne russe con il governo che prova a contenere il rischio di elezioni anticipate, come ricordato dal ministro greco delle Riforme Amministrative, Kyriakos Mitsotakis.

In mattinata il Tesoro italiano ha venduto in asta tutti i Btp a 5 e 10 anni per complessivi 5,25 miliardi di euro.

Secondo lo scenario di breve periodo per il Ftse MIB stilato dagli analisti di Teleborsa, il listino evidenzia un declino dei corsi verso area 18.958,8 con prima area di resistenza vista a 19.425,8. Le attese sono per un ampliamento della fase negativa verso il supporto visto a 18.760,2.

A livello europeo, l’indice Stoxx Europe 600 Index viaggia a un valore inferiore -5,7% rispetto al massimo testato a settembre, scontando i timori sulla ripresa economica in Europa e sul rallentamento anche della Cina.

Occhi puntati sulla decisione della Fed di porre fine al programma di quantitative easing – ovvero di acquisti di bond – concepito per sostenere l’economia. La decisione è stata commentata con il miglioramento del mercato del lavoro. La Banca centrale americana ha preferito considerare più questo aspetto che non le minacce di bassa inflazione. Detto questo, i membri del Fomc – il braccio di politica monetaria della Fed – hanno reiterato l’impegno a tenere i tassi sui fed funds bassi per un “periodo di tempo considerevole”. Una cosa però è certa: i mercati si trovano orfani del QE, una vera e propria stampella che negli ultimi anni ha alimentato gli acquisti sull’azionario.
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Il Ftse Mib fa ancora i conti con le vendite sulle banche successive alla pubblicazione degli stress test effettuati su di esse dalla Bce. Mps torna a soffrire con un tonfo del 7% dopo diverse sospensioni al ribasso.

Tra i titoli scambiati sul Ftse Mib l’attenzione rimane su FCA che è reduce da un forte balzo in Borsa, successivo all’annuncio dello scorporo di Ferrari. Il titolo apre in rialzo, ma poi si allinea alla performance del listino e vira in rosso. Sotto pressione tra gli altri titoli Saipem (-2%).

Sul fronte aziendale, reso noto il bilancio di Eni, che ha assistito a un calo degli utili scontando la fase ribassista dei prezzi del petrolio. Eni ha rilasciato un commento su Saipem, affermando che la partecipazione è no-core, e che quindi si stanno studiando diverse opzioni. Il titolo del cane a sei zampe sale leggermente.

Immediati gli effetti della Fed sul valutario, con il dollaro che è balzato al record in quattro settimane. Il Bloomberg Dollar Spot Index, che monitora il trend del biglietto verde contro le principali dieci valute, è salito a 1.071,85, al valore più alto dallo scorso 3 ottobre. L’euro sul dollaro a 1,2589 (-0,33%); dollaro/yen +0,11% a JPY 109. Euro/franco svizzero -0,06% a CHF 1,2053. Euro -0,24% sulla valuta giapponese a 137,22 yen.

Tra le materie prime, i futures sul greggio -0,72% a $81,61 al barile; oro a $1.204,90 (-1,63%).

Sui mercati asiatici, bene l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo, +0,67%. Rialzi anche per Shanghai +0,75%, male invece Seul -0,11%. Bene Sidney +0,52%.