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Borsa Milano chiude in rialzo seduta sull’ottovolante

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MILANO (WSI) – La seduta di Piazza Affari si conclude positivamente, ma ci sono stati momenti in cui i rialzisti hanno vacillato. Il Ftse Mib ha chiuso a +0,34% in area 9.569,00 punti. Il mercato sviluppa temi di rotazione settoriale tornando sui titoli del lusso, e si alleggerisce, invece, sui titoli bancari protagonisti del recente rally del listino. Tra le big, unica eccezione è Mediolanum.

Nel corso della mattinata il Tesoro italiano ha fatto il pieno con l’asta di Bot, collocando tutti gli 8,5 miliardi di euro di Bot a 1 anno, mentre l’agenzia internazionale Standard and Poor’s ha confermato il rating sovrano di tripla A alla Germania.

Sul mercato secondario del debito pubblico lo spread Btp-Bund si attesta a quota 204,03 punti, con il rendimento a 3,90%. Tra i 40 big del listino, le migliori performance sono quelle di Mediolanum +4,72%, Luxottica +2,08%, Tod’s +2,21%, Snam +2,21% e Prysmian +2,21%. Dal lato dei ribassi, le maggiori flessioni sono quelle riportate da Yoox (-2,98%), Pop Milano -2,98%, Mps -1,9%, Intesa -1,59%, Mediobanca -1,67%.

In Asia, listini contrastati: Nikkei +0,20%, Hong Kong +0,31%, indice australiano S&P/ASX 200 -0,23%, Shanghai -0,71%, Kopsi -0,39%. Indice Shanghai scende al nuovo minimo in cinque mesi, dopo i dati sulla bilancia commerciale di dicembre, che hanno messo in evidenza un rallentamento nella crescita delle esportazioni, pari a +4,3% su base annua, contro il +5% atteso. Importazioni in crescita +8,3%, con il risultato che il surplus è stato inferiore alle attese.

Le cattive notizie sui dati dell’occupazione Usa, però, hanno pesato sui mercati. Nel mese di dicembre gli Stati Uniti hanno creato solo 74 mila posti di lavoro, numero peggiore da ottobre 2011 e inferiore alle attese della vigilia, che erano per una cifra tonda di 200 mila unità.

Anche se il tasso di disoccupazione è sceso al 6,7% dal 7% di novembre, la percentuale su cui sono puntati gli occhi degli investitori è quella della partecipazione alla forza lavoro, scesa a un livello record che non si vedeva dal 1978.

Così i dati sull’occupazione provenienti dalla maggiore economia del mondo, vero market mover della giornata, hanno causato una frenata dei mercati azionari mentre l’euro sta accelerando sul dollaro.

Sul mercato valutario, infatti, l’euro vira in rialzo salendo +0,2% a $1,3627 rispetto al biglietto verde; dollaro/yen -0,13% a JPY 104,68; euro/franco svizzero sostanzialmente piatto a CHF 1,2344, euro/yen pure a JPY 142,66.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i commodities, i futures sul petrolio +1,07% a $92,64 al barile, oro +0,82% a $1.239,50.