Milano – Borsa Milano chiude in progresso, ma non riesce a confermarsi sopra quota 14 mila punti, con i guadagni che sono stati piu’ che dimezzati anche per via della performance debole della borsa USa. In preda a forti oscillazioni per gran parte della sessione, l’indice Ftse Mib finisce per rimbalzare +0,40%, dopo aver fatto segnare anche +2%, beneficiando soprattutto dell’allentamento delle tensioni sul mercato dei titoli di stato. Tra i settori, molto bene i titoli hi-tech, guidati dal balzo fino a +9% di ASML Holding, dopo che Intel ha deciso di investire nel produttore di attrezzature chip fino a 4,1 miliardi di dollari.
Riguardo alle altre piazze finanziarie Londra fa +0,81%, Francoforte +0,88%, Parigi +0,80%, il Dow Jones e il Nasdaq scambiano in rosso. L’indice benchmark del Vecchio Continente Eurostoxx 50 fa segnare +0,77%. L’euro fa un bel tonfo nel giro di una mezz’ora nel primo pomeriggio, penalizzato dal nervosismo in attesa dell’apertura di Wall Street. Spread Italia-Germania in area 460.
L’attenzione era rivolta alla riunione dell’Eurogruppo, che ha dato l’ok alle misure anti-spread proposte dall’Italia e permesso alla Spagna di avere a disposizione un anno in più per portare il rapporto deficit/Pil al 3%. Alla Spagna è stata anche garantita l’erogazione di una prima tranche di prestiti da 30 miliardi di euro. Monti ha confermato che non si ricandidera’ nel 2013 e che e’ proprio l’incertezza sul futuro politico dell’Italia dopo l’esperienza del governo dei tecnici uno dei fattori che mette sotto pressione i titoli di stato del nostro paese. Il quale non dovrebbe chiedere aiuti esterni come hanno fatto Portogallo, Grecia e Irlanda, ma potrebbe ricorrere allo scudo taglia spread.
I ministri finanziari dell’Eurozona hanno stabilito che l’anno prossimo sarà creato un unico organismo di supervisione bancaria: a quel punto, gli istituti iberici potrebbero essere anche direttamente ricapitalizzati dal Fondo Salva stati senza che ci sia bisogno di una garanzia da parte dello stato. In realtà, rimangono ancora dubbi sulla solidità di queste misure: soprattutto, molti aspetti tecnici devono essere ancora definiti, soprattutto riguardo al meccanismo contro l’ampliamento dello spread.
A confortare il sentiment degli investitori sono stati soprattutto alcuni dati economici; la produzione industriale del Regno Unito ha segnato un rialzo a sorpresa, salendo a maggio +1,2% rispetto al mese precedente e anche la produzione industriale italiana, sebbene in forte calo su base annua, è cresciuta a sorpresa su base mensile, registrando a maggio +0,8%.
ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Seduta caratterizzata dalle forti oscillazioni per il comparto bancario. Sono soprattutto titoli di altri settori, come i tecnologici e gli industriali, a registrare rialzi significativi. Exor +2,9%, Fiat Industrial +2,53%, Tenaris +2,19%, Fiat +2,53% e soprattutto Finmeccanica +4,28%. Negativi Telecom, Stm e A2A. Tra le banche hanno virato in rosso nel pomeriggio Intesa Sanpaolo e Popolare Emilia.
BTP – Spread Italia-Germania a 10 anni -4%, a 456,96 punti base. Rendimenti BTP a 10 anni -3% al 5,92%, tornano sotto la soglia del 6%, ampiamente superata nei giorni scorsi, quando il valore era salito fino al 6,15%; tassi spagnoli a 10 anni -3,06% al 6,84%. Anche in questo caso, importante movimento dei rendimenti, che tornano sotto la soglia del 7%, che ha portato paesi come Grecia, Portogallo e Irlanda a bussare alla porta dell’Unione europea per ricevere aiuti.
VALUTARIO – L’euro in calo sul dollaro a $1,2260 (-0,43%). Dollaro/yen -0,11% a JPY 79,45, mentre euro/yen -0,57% a JPY 97,39.
MATERIE PRIME – I futures sul petrolio giù -1,21%, a quota $84,95 al barile, mentre le quotazioni dell’oro a $1.589,30 l’oncia (+0,01%).
HIGHLIGHT DI GIORNATA
– Nel mese di maggio, l’esposizione delle banche italiane verso il debito sovrano italiano è salita a 302,5 miliardi di euro, con un rialzo di 7,5 miliardi. E’ quanto riporta Bankitalia.
– Ocse: Disoccupazione Giovanile Al 16%, Grecia E Spagna 50%.
– Alert Ocse: in Italia disoccupazione salira’ ancora, in Spagna al 25,4%.
– Il direttore del fondo salva stati guadagnera’ piu’ della Merkel.
– Rabbia di Londra contro Barclays: ad lascia con “solo” 3 milioni dollari.
– Argentina: i dollari sono finiti, rischia di nuovo il default.
– Produzione industriale: tonfo -6,9% a maggio, ma su base mensile registra rialzo inatteso +0,8%.
– Banche Europa, ondata licenziamenti in arrivo.
– Germania: si va verso bocciatura dell’ESM.
– Eurodollaro: continua la fase di consolidamento senza rompere livelli.
– Eurogruppo: via libera a misure per fermare la febbre degli spread.
– Egan-Jones declassa l’Austria e l’Olanda per effetti contagio.
– Francia: Produzione Industriale Cala A Maggio, -1,9%.
– Cina: Sale Surplus Commerciale A Giugno.
– Crisi: Rendimento Decennale Apre Sopra 6%, Spread In Calo A 474 Punti.
– Cambi/ Euro stabile sul dollaro a quota 1,2294.
– Borsa Tokyo: Quarto Ribasso Di Fila, Nikkei Chiude A -0,44%.
– Crisi: accordo Eurogruppo, esteso mandato Juncker.
– Euro in leggero ribasso, alle 8.30 italiane a $1,2292 (-0,17%).
– Petrolio: in calo a 84,62 dollari al barile a New York.
– Indice Nikkei di Tokyo chiude con -39,15 punti (-0,44%) a 8.857,73.
– Eurogruppo: sì a misure per fermare febbre spread.
– Borse Asia appesantite dal dato commercio Cina.
– Egan-Jones declassa l’Austria, e l’Olanda perde la AAA.
– Wall Street ancora in calo: prosegue la scia negativa.
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