MILANO (WSI) – Chiusura poco mossa per la Borsa di Milano. Il Ftse MIB nel finale scambia in calo dello 0,07% a 23.765,41. Si esaurisce il rally scattato sulle prospettive del salvataggio della Grecia. Gli investitori vanno a caccia di qualche prese di profitto nell’ultima seduta della settimana. Debole il resto d’Europa. Francoforte (-0,37%) e’ stata la piu’ penalizzata, mentre le altre hanno chiuso sulla parità.
Le prese di beneficio, la debolezza dell’euro e un barile di petrolio ai minimi da tre mesi hanno fatto soffrire le Borse visto anche l’andamento sottotono di Wall Street. Le vendite hanno colpito soprattutto energia e materie prime.
Per le piazze finanziarie del continente si tratta comunque la migliore settimana da gennaio, un mese in cui la Bce ha annunciato un piano per alimentare la crescita senza precedenti, che prevede l’acquisto di titoli di Stato per 1.100 miliardi di euro.
Euro corregge ancora sul dollaro: il cambio si attesta a 1,0856 da 1,0891 di ieri sera.
Alle 13 il Parlamento tedesco ha dato mandato alla Cancellera Merkel di avviare i negoziati sui nuovi aiuti alla Grecia. Così come Tsipras ha chiesto al parlamento di approvare un piano su cui non si trova d’accordo, per evitare il peggio, le autorità del governo tedesco hanno fatto lo stesso al Bundestag. Il ministro delle Finanze Schaeuble dice di credere ancora che un’uscita temporanea di Atene sarebbe la soluzione preferibile.
Ieri anche Draghi si è aggiunto al coro di voci illustri che chiede un alleggerimento del debito ellenico, a cui i paesi più virtuosi e intransigenti dell’area euro si oppongono. L’Fmi si è spinto fino a chiedere una riduzione drastica del fardello statale.
A Piazza Affari focus su Telecom Italia, dopo il successo del piano di buyback da 980 milioni, e Cucinelli, dopo i conti fiscali. I ricavi del gruppo della moda sono aumentati a 200,3 milioni nel primo semestre (+13,9% su base annua).
Chiusura con ribassi del 2% circa per Saipem e Tenaris. Seduta incolore anche per CNH Industrial (-1,57% a 8,74 euro) che ha ritracciato dopo i recenti rialzi pagando anche le indicazioni arrivate da Volvo sul calo della domanda oltreoceano. Il gruppo svedese ha detto oggi che gli ordini di camion in Nord America risulta sceso del 19% a 10.528 veicoli rimarcano che il picco del ciclo potrebbe essere già alle spalle, anche se non è previsto un “drammatico calo della domanda”.
Sul mercato del reddito fisso, chiude la settimana in calo, sotto la soglia dei 120 punti base, lo spread BTp/Bund con il rendimento dei decennali italiani che tocca i minimi da fine maggio scorso, ben sotto il 2 per cento. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco ha infatti terminato la seduta a 119 punti base, due in meno rispetto alla chiusura di ieri. Piu’ significativo il calo del rendimento del decennale italiano, all’1,93% dal 2% della vigilia.
Sul fronte macro, è uscito il bollettino economico di Bankitalia. L’andamento dei mercati finanziari e valutari sta sostendendo la ripresa economica dell’Eurozona e quindi anche dell’Italia, che dovrebbe crescere nel secondo trimestre in misura analoga a quanto registrato nei primi mesi dell’anno e dello 0,7% in media annua.
In Asia, la ripresa dell’economia cinese, la seconda al mondo, sostiene i listini azionari del continente. La Borsa cinese guadagna il 3,5%, erodendo le perdite subite in settimana. Il listino Nikkei giapponese ha messo a segno un rialzo dello 0,25%.
Sul valutario, si interrompe la corsa del dollaro, dopo che la valuta si era issata sui massimi di tre mesi nei confronti dello yen favorita dalle prospettive di un rialzo dei tassi. Ieri il numero uno della Federal Reserve Janet Yellen ha detto che “saremo prudenti e graduali nel rialzare i tassi”.
Occhi sull’euro, che ieri è caduto vittima di speculazioni al ribasso, in un contesto sfavorevole dal punto di vista monetario e del ritorno del rischio. Oggi la moneta unica rimonta un pochino, con un segno più dello 0,2% a 1,0897 dollari. Il biglietto verde si attewsta a 123,97 yen (-0,14%). Euro sterlina -0,14% a 0,6975. EUro franco svizzero +0,06% a 1,0422.
Tra le materie prime, i futures sul petrolio recuperano lo 0,18% a 51 dollari al barile. I contratti sul Brent fanno +0,33% a 57,11 dollari. L’oro cede lo 0,05% a 1.144,87 dollari l’oncia. L’argento scambia in progresso del +0,03% a $15,02 l’oncia.
(DaC-mt)