MILANO (WSI) – Gli orsi sono tornati a farsi sentire sul mercato dopo che i tori avevano permesso all’indice allargato di Wall Street, l’S&P 500, di toccare i nuovi massimi di sempre e al petrolio di guadagnare il 3% circa. In Europa è una seduta volatile dopo i rialzi visti in Asia grazie agli ultimi dati macro cinesi che allontanano lo spauracchio deflazione. La Borsa di Tokyo ha chiuso a +0,69%. Gli utili delle aziende Usa hanno registrato nel loro complesso un calo per il seconda anno di fila: è la prima volta da quando la crisi finanziaria è terminata.
In un calendario macro scarno e mentre la stagione delle trimestrali volge al termine banchieri centrali si stanno rendendo conto che la politica dei tassi bassi “non rappresenta certo una soluzione ottimale”, dice in una nota Peter De Coensel, CIO Fixed Income di Degroof Petercam Asset Management. Detto questo l’attesa di uno stimolo fiscale più aggressivo – con premi al rischio più alti per le durate più lunghe – richiede tempo, dato che i programmi di acquisti di titoli rientrano nella strategia studiata dal G20.
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