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Borsa Milano fiacca, spread ritraccia da massimi settembre

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MILANO (WSI) – A Piazza Affari il FTSE Mib ha terminato con un calo dello 0,1% a 15.340 punti. L’indice italiano si è mostrato incapace di reagire alla lunga scia di cali della settimana e ha vanificato tutto il guadagno di oggi nel finale di seduta. Il raggiungimento del supporto a 15.090 punti viene spostato alla prossima ottava. Recuperano i bancari dopo la lunga striscia di cali.

Incomincia a scendere invece lo spread tra Btp e Bund decennali, che a inizio mattina aveva raggiunto quota 360 punti, al record di settembre. Tra le materie prime, vira pericolosamente sotto i 1.600 dollari/oncia l’oro nonostante il deprezzamento del biglietto verde.

Nonostante l’incertezza per la situazione politica incerta italiana, con l’agezia di rating Moody’s pronta a declassare il debito qualora non si dovesse delineare uno scenario con un governo politico stabile, rientrano dunque le tensioni sul mercato dei titoli di stato. Anche la paura di un contagio dalla crisi cipriota sembra per il momento sotto controllo.

“A fronte di Cipro che si prepara per fronteggiare una corsa agli sportelli (ricorrendo all’uso delle guardie armate), la vera fonte di instabilità è nel parlamento dell’Italia, paese molto più significativo (per l’Eurozona)”, commenta Jonathan Sudaria, trader presso Capital Spreads a Londra, in una nota diffusa dal sito Bloomberg.

Detto questo, la riapertura delle banche a Cipro smorza il sentiment negativo degli operatori.

Agenzie di rating e investitori guardano con estrema attenzione ai nuovi sviluppi in Italia dopo che le consultazioni tra il premier incaricato Bersani, parti sociali e partiti sono volte al termine. Diversi sono gli ostacoli che il leader del Pd ha incontrato nelle ultime ore dai rappresentanti dei vari partiti, con il Movimento 5 Stelle che ha confermato il no alla fiducia e le richieste del Pdl che il Pd non ha alcuna intenzione di soddisfare. Nel caso di fallimento, il capo di Stato Giorgio Napolitano potrebbe pensare gia’ da stasera a un piano B, dunque a un governo del presidente.

Attenzione anche ai disordini che potrebbero colpire l’isola di Cipro: dopo 12 giorni di chiusura le banche cipriote riapriranno oggi, le autorità temono la corsa agli sportelli e la fuga di capitali; pesanti controlli sono stati già decisi, ma la tensione è alta. Guardie armate stazionano di fronte agli istituti di credito.

“Il sentiment sull’Europa è negativo – ha commentato, intervistato da Bloomberg, Stephen Halmarick, responsabile della divisione di ricerca sugli investimenti presso Colonial First State Global Asset Management, a Sideney – L’incertezza creata dal salvataggio delle banche di Cipro e l’incapacità dell’Italia di formare un governo stanno pesando sui mercati, ricordandoci che l’Europa continuerà ad avere un’influenza negativa (sui mercati) nei prossimi anni”.

A tal proposito, è uscita una nuova nota di Moody’s, che ha affermato che “è possibile che il rischio di una uscita dall’euro da parte di Cipro aumenti ulteriormente”. Il rating sui bond ciprioti è stato abbassato a Caa3, con outlook negativo. Intanto l’investitore Marc Faber pronostica una situazione quasi di non ritorno e prevede un prelievo sui patrimoni tra il 20-30%. A suo avviso, non saranno più i contribuenti a pagare (via Esm e austerity) per gli errori del sistema finanziario, bensì la classe medio alta. Solo in questo modo, si potrà interrompere il ciclo vizioso tra banche e debito sovrano.

Altra notizia non confortante la decisione dell’agenzia di rating di Egan-Jones di tagliare la valutazione sul Regno Unito da AA- ad A+.

Dal fronte economico europeo, positivo il dato tedesco sulle vendite al dettaglio tedesche, che hanno battuto le attese. Attesa nella giornata di oggi per il Pil degli Stati Uniti. Riguardo all’Italia, resa nota la fiducia delle imprese, che è stata interessata da un lieve incremento a marzo.

Azionario asiatico in ribasso, con l’indice regionale di riferimento MSCI Asia Pacific Index che si appresta a cancellare i guadagni di questo mese, sulla scia delle preoccupazioni rinnovate sul destino dell’Europa. Forte scivolone dell’indice di Shaghai, che ha perso fino a -3% circa, dopo che le autorità finanziarie hanno chiesto nuove restrizioni alle banche.

L’indice Topix della Borsa di Tokyo è sceso -0,9%, quasi invariato l’indice sudcoreano Kospi, l’azionario australiano S&P/ASX 200 -0,40%, L’Hang Seng di Hong Hong -1,2%.

BTP – La minaccia di Moody’s di tagliare il giudizio sul credito italiano ha pesato in avvio sul fronte governativo. Questa mattina le tensioni sui mercati hanno spinto gli operatori ad incrementare le posizioni sul Bund e a vendere Btp. La conseguenza è stata un allargamento dello spread Btp-Bund a 362 punti base, poco sotto i massimi da metà novembre (365pb). La mancanza di governo stabile ci induce a pensare che probabilmente il differenziale tra Btp e Bund sarà destinato a salire ancora nel corso delle prossime settimane e i top di metà novembre saranno facilmente rotti. Non si può escludere che l’apice delle tensioni potrebbero condurre verso un target di 450 punti base, con il rendimento sul decennale italiano che potrebbe spingersi sino al 5,25-5,3%.

ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Sul listino milanese in rosso Finmeccanica (-1,9%), Mediaset (-1,4%) e Prysmian (-3%). Gli investitori si concentrano ora sui conti di Monte dei Paschi di Siena, che potrebbe mostrare perdite a seguito della svalutazione di alcuni asset. Dopo un avvio indeciso hanno recuperato terreno i bancari, a incominciare proprio da Mps. Pop Emilia Romagna chiude in vetta con +3,77%, segue a ruota Ubi Banca (+3,38%). Unicredit ha fatto +1,34%.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro in ripresa dopo aver testato alla vigilia $1,2751, il minimo dallo scorso 21 novembre. La moneta unica sale sul dollaro con +0,20% a quota $1,2805; dollaro/yen -0,19% a JPY 94,25; euro/franco svizzero +0,08% a CHF 1,2199.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio con scadenza a giugno +0,13% a $96,71 al barile, quotazioni oro -0,26% a $1.603 l’oncia.

TUTTI GLI HIGHLIGHT DI GIORNATA:

– Riaprono le banche. Ue: “A Cipro sette giorni di misure restrittive”.

– Incertezza Italia, torna a bussare Mr. Spread.

– Stallo politico. Spread a 360, ai massimi da settembre.

– Grilli: “Da pagamento debiti P.a. stimoli per ripresa”.

– Cipro: Ue, ristabilire libera circolazione capitali prima possibile.

– Economista: “Gli investimenti per far ripartire la produttivitá.

– Post Cipro: gli investimenti più sicuri e la banca italiana da evitare.

– Imprese: Grilli, rimborsi Pa hanno un costo, piu’ spesa interessi.

– P.A./ Grilli: Tetto 3% deficit-Pil resta invalicabile.

– Crisi: spread a 348 punti in avvio.

– Delude l’asta dei Btp. Moody’s prepara la scure. E dopo Cipro peggiora il caso Slovenia.

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