Avvio in lieve rialzo per le borse europee dopo cinque sedute consecutive in perdita. Aiuta la ripresa messa a segno ieri sera da Wall Street, che ha ridotto il calo sulla scia del ritracciamento dai massimi dei prezzi del greggio, contribuendo a placare i timori sulla crescita globale. I prezzi del Brent hanno stornato rispetto ai massimi di ieri a ridosso dei USD 120,0 al barile, anche sulla scia delle rassicurazioni dell’Arabia Saudita che ha detto che potrebbe controbilanciare interruzioni di forniture dalla Libia.
Sul fronte delle trimestrali, focus questa mattina sul gruppo telefonico spagnolo Telefonica, che ha chiuso l’ultimo quarto con un utile netto di EUR1,33 mld sotto il dato di dodici mesi fa (EUR2,44 mld) e sotto il consenso di EUR2,4 mld. Meglio delle stime invece i ricavi saliti del 9,9% dal 2009 a EUR16,46 contro un consenso di EUR16,3 mld.
PIAZZA AFFARI
Piazza Affari ha aperto in rialzo stamane, con l’indice FTSE/MIB a 22.050 pts. Attenzione rivolta questa mattina a Saras, che ha archiviato il 4Q10 con una perdita netta adjusted per EUR3,5 mln, in miglioramento rispetto al rosso di EUR24,0 mln dell’anno precedente, mentre il risultato netto reported è negativo per EUR10,3 mln rispetto al +5,2 mln del 4Q09. Nel periodo l’Ebitda comparabile è migliorato portandosi a EUR80,5 mln da EUR24,6 mln.
Focus anche su Telecom Italia, che in una nota ha illustrato i principali target del piano 2011-2013 che vedono per il 2011 ricavi ed Ebitda organici sostanzialmente stabili rispetto al 2010, investimenti industriali pari a circa EUR4,8 mld e un indebitamento finanziario netto rettificato acirca EUR29,5 mld.
Da monitorare infine Fiat dopo he ieri sera S&P’s ha abbassato il rating di lungo termine a ‘BB’ da ‘BB+’ confermando quello di breve a ‘B’. In agenda oggi i risultati di Mediobanca.
MolMed (EUR0,435): ha annunciato l’espansione internazionale dellostudio clinico di fase III NGR015 del biofarmaco antitumoralesperimentale NGR-hTNF per il trattamento del mesotelioma pleurico maligno. Lo studio, che già è in corso i 10 centri clinici italiani, sarà allargato a 45 centri dell’Unione Europea, degli Usa e del Canada. L’esito è previsto nel 2013.
Italcementi (EUR6,585): attraverso la subholding Ciments Français ha raggiunto un accordo per la vendita a Limak Holding di Set Group Holding e delle sue controllate sulla base di EUR290,0 mln, al lordo della posizione finanziaria e di cassa. Limak Holding è un gruppodiversificato turco attivo nei settori della costruzione, delleinfrastrutture, dell’energia, dei trasporti e del turismo.
APPROFONDIMENTO SUI TITOLI
Eni (EUR17,3): per l’Ad Scaroni la produzione di greggio della Libia si è ridotta del 75% a 400.000 barili al giorno dai precedenti 1,6 mln. La produzione di idrocarburi è diminuita a 120.000 barili/equivalenti da circa 280.000. Il gruppo petrolifero ha perforato con successo il pozzo Perla 4, nell’offshore del Golfo del Venezuela.
Fiat (EUR6,695): Standard & Poor’s ha abbassato il rating di Fiat di lungo termine a BB da BB+ e ha confermato quello di breve a B. L’outlook è negativo. S&P ha invece assegnato BB+ a Fiat Industrial. Il gruppo si appresta ad affrontare un nuovo anno debole per il mercato europeo auto e in lieve rialzo in America Latina e per i veicoli commerciali e prevede di segnare un aumento delle immatricolazioni del 5-10%. La società punta a raggiungere 2,2-2,3 mln di veicoli venduti rispetto ai 2,085 mln registrati a fine 2010 grazie anche ad un miglioramento delle quote di mercato nel secondo semestre.
Telecom Italia (EUR1,046): ha annunciato un utile netto 2010 di EUR3,121 mld (+97,4% sul 2009), ben sopra le attese medie degli analisti pari a EUR2,372 mld. Proporrà un dividendo di 5,8 centesimi per azione ordinaria e di 6,9 per le azioni risparmio, con un incremento di circa EUR160 mln rispetto allo scorso esercizio.
CAMBI E COMMODITIES
Sul mercato dei cambi, l’euro è in apprezzamento sul dollaro ai massimi da inizio febbraio sopra la soglia di 1,38, sostenuto dalle numerose parole di chiaro stampo anti inflazionistico pronunciate negli ultimi giorni da diversi esponenti della Bce. Parallelamente il dollaro tocca un nuovo minimo record sul francosvizzero, tradizionale valuta rifugio, in scia ai timori di contagio dei disordini dalla Libia ad altri paesi produttori di greggio della regione. La flessione del biglietto verde è stata ad ogni modo temperata dal parziale storno del greggio dai massimi da due anni e mezzo.
Sul fronte delle commodities, il petrolio ripiega dai massimi da due anni e mezzo raggiunti ieri, in un contesto in cui il mercato continua tuttavia adessere fortemente condizionato dalla crisi libica e dai timori che l’instabilità possa estendersi a tutta la regione, mettendo a rischio la continuità delle forniture. Non bastano per ora le rassicurazioni dell’Arabia Saudita, il primo produttore al mondo di greggio, che si è detta pronta a coprire ogni eventuale ammmanco dell’offerta.
MACROECONOMIA
In un momento in cui dominano i timori per il riaccendersi dell’inflazione, arrivano oggi i primi dati di febbraio resi noti dai 6 lander tedeschi che contribuiranno al dato preliminare nazionale. Le stime per quest’ultimo sono per un rialzo congiunturale dello 0,5% e tendenziale del 2,1% da rispettivi -0,5%, 1,9% di gennaio.
La Bce renderà noto oggi il dato dell’aggregato monetario M3 di gennaio e quello relativo ai prestiti ai privati. In dicembre erano risultati rispettivamente in rialzo dell’1,7% edell’1,9%.
Negli Stati Uniti sono invece in arrivo i dati su Pil del 4Q10(atteso +3,3%) e la fiducia dei consumatori della Michigan University (75,3pts). In Giappone, scende l’indice dei prezzi al consumo in gennaio, ma al ritmo meno veloce da quasi due anni, segno che il rialzo dei prezzi delle materie prime si sta progressivamente trasferendo agli altri prodotti. L’inflazione si è attestata al -0,2% su anno, dopo il -0,4% di dicembre. Le attese erano per un tasso al -0,4%. L’inflazione dell’area di Tokyo, che guarda un mese avanti rispetto al dato nazionale, ovvero relativa afebbraio, è risultata negativa dello 0,4%, dopo il -0,2% di gennaio e afronte di attese per un -0,3%.
OBBLIGAZIONI E MONETARIO
Apertura debole per l’obbligazionario europeo. Il mercato italiano è impegnato oggi nelle aste a medio lungo con un importo di titoli offerti per 7,5-9,5 mld. In particolare l’attenzione è per il nuovo Btp decennale settembre 2021, offerto per l’ammontare maggiore di 4-5 mldi, con cedola del 4,75%, da 3,75% dell’attuale benchmark decennale marzo 2021. Sul grey market il rendimento ieri sera era di 5 bp superiore a quello del marzo 2021 e di ben 10 bp sopra quello dell’agosto 2021.
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