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Borsa Milano frena dopo conti banche, Telecom protagonista

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MILANO (WSI) – Rallenta il passo sul finale la Borsa di Milano, complice l’avvio in sordina dell’azionario Usa e la frenata dei due big del settore bancario. Il listino milanese Ftse MIB chiude pressoché invariato rispetto a ieri (-0,02%). Poco esaltante anche la performance delle altre piazze europee, con l’indice di riferimento FTSEurofirst 300 che ha guadagnato lo 0,28%.

Mentre l’attenzione degli operatori era rivolta ai risultati societari interni, gli scambi sono stati appesantiti nel pomeriggio dall’andamento contrastato di Wall Street.

I conti societari hanno effetti contrastati sui principali titoli interessati. Malgrado gli utili positivi di Unicredit e Intesa Sanpaolo, i due titoli sono deboli a Piazza Affari. Unicredit, il cui fatturato subisce l’effetto negativo del ciclo economico, è addirittura maglia nera con una perdita del -3%. Intesa ha chiuso poco variata.

Tra i titoli scambiati sul benchmark, si mette in evidenza Mps con oscillazioni estemporanee molto forti. In generale l’azione, che chiude in rialzo ma sotto i massimi di seduta, è favorita dall’editoriale di Reuters che parla di sinergie industriali per 3,4 miliardi con Bnp Paribas e la controllata Bnl.

Telecom Italia si porta in vetta al listino, spinta sia dalle indiscrezioni stampa circa la cessione delle torri in Brasile, sia dalle stime riviste in meglio della concorrente Vodafone.

Secondo quanto ha scritto Il Sole 24 Ore, il colosso delle infrastrutture di trasmissione American Tower starebbe accelerando sull’acquisizione delle torri di Tim Participacoes. La cifra messa sul tavolo sarebbe non lontana dai 900 milioni di euro, obiettivo che aveva fissato la stessa Telecom. Il titolo avanza anche grazie alla rivale Vodafone, che ha alzato le stime sui risultati dell’esercizio annuale.

Sullo sfondo resta sempre presente l’incognita Bce, dopo il discorso proferito da Yves Mersch in Germania; il membro del Consiglio direttivo della Bce ha detto che la Bce potrebbe considerare la possibilità di acquistare titoli di stato. Focus sul balzo della Borsa di Tokyo: l’indiceNikkei ha superato la soglia dei 17.000 punti per la prima volta in sette anni.

Sul valutario l’euro -0,13% sul dollaro a quota $1,2401; nei confronti dello yen il dollaro +0,91% a JPY 115,89. Euro/yen +0,77% a JPY 143,73. Da segnalare che lo yen è sceso al minimo in sette anni. Focus sul Bloomberg Dollar Spot Index, indicatore che monitora la performance del dollaro verso 10 principali valute, e che si è rafforzato fino a 1.096,88, vicino al massimo in cinque anni testato lo scorso 6 novembre.

Tra gli altri mercati, i prezzi delle materie prime toccano minimi ciclici, con il petrolio che continua a scivolare. I futures sul greggio fanno -0,32% a $77,15 al barile. Oro -0,83% a $1.150,20 l’oncia.

Riguardo ai mercati asiatici, Shanghai -0,12%, Seoul +0,24%, Sidney -0,12%, Hong Kong +0,27%.

(Lna-DaC)