MILANO (WSI) – Effetto Cipro sui mercati mondiali. Borsa Milano riduce le perdite nel pomeriggio ma fa segnare un calo comunque consistente, pari a -0,85% sotto quota 16 mila punti. In mattinata testati i i minimi di seduta in corrispondenza di una flessione -2,8%. L’euro ha registrato il minimo del 2013, scivolando fino a $1,2882, al valore più basso dal 10 dicembre scorso – per poi tornare in territorio positivo. Scossa pesante anche per le commodities: i tassi a due anni sui Bund tedeschi sono scesi al di sotto dello zero, con conseuente impennata dello spread, che raggiunge anche quota 340. In rialzo i tassi sui titoli pubblici di riferimento spagnaoli e italiani.
L’indice S&P GSCI che rappresenta 24 commodities perde -1% circa, segna la flessione più forte dallo scorso 21 febbraio, con le quotazioni del rame che scivolano fino a $7.545 la tonnellata, al minimo dal 20 agosto, riportando la perdita maggiore dallo scorso 27 febbraio.
Ancora, il Markit iTraxx Financial Index- che monitora la performance dei credit default swap di 25 tra banche e assicurazioni europee – cresce al ritmo più forte dallo scorso 26 febbraio, con i cds italiani e spagnoli che segnano il trend peggiore.
Gli investitori di tutto il mondo si chiedono se altri paesi potranno essere puniti allo stesso modo. Moody’s commenta subito la notizia affermando che la tassazione sui conti ciprioti è un fattore di allerta per tutti coloro che hanno depositi presso le banche europee. Se una misura del genere è stata imposta una volta, potrà essere imposta ancora. Cosa dire poi dell’Italia?
Ci si rifugia, oltre che sui Bund tedeschi, anche sui bond Usa, giapponesi e australiani, e il rialzo dei Treasuries a 10 anni provoca il calo dei rendimenti più forte in tre settimane, con i tassi che scendono fino all’1,9%, al minimo dallo scorso 6 marzo. Si tratta della flessione in una seduta più sostenuta dallo scorso 25 febbraio. Balzo tassi Cipro, con i rendimenti sui bond con scadenza febbraio 2020 che volano di 196 punti base al 10,51% e quelli sui titoli di stato a tre anni fino a +404 punti base al 13,56%.
“La mossa alimenterà ulteriormente i timori di contagio e porterà gli investitori della periferia europea a spostare i loro fondi in paesi più sicuri come la Germania, o anche sotto il materasso – ha commentato Mark Bayley, strategist del credito con sede a Sidney, presso la società di consulenza Aquasia – Si tratta di un precedente pericoloso”.
Bailout da 10 miliardi di euro e prelievo forzato sui conti dei cittadini ciprioti: l’Europa torna a mostrare il suo vero volto, quello dell’austerity, decidendo di “aiutare” un paese tassando i risparmi dei cittadini depositati presso le banche.
Focus sull’Italia, che ha già vissuto una situazione simile con il governo Amato: come se non bastasse la banca tedesca Commerzbank propone l’idea di una tassa sul patrimonio sul paese, affermando che “un’aliquota del 15% sugli asset finanziari sarebbe sufficiente a spingere il debito sotto la soglia critica del 100% del Pil”.
L’azionario asiatico registra il calo maggiore in otto mesi scontando, oltre al fattore Cipro, anche gli sforzi della Cina volti a tagliare i prezzi nel mercato immobiliare. Il risultato è che l’MSCI Asia Pacific Index scende -1,8%, registrando la flessione più forte dallo scorso luglio. L’indice di riferimento è salito +5,6% quest’anno.
Nella Borsa di Tokyo, il Nikkei 225 ritraccia -2,7%, il Kospi sudcoreano -0,9%, Taiwan -1,5%, indice australiano S&P/ASX 200 Index -2,1%.
“La notizia su Cipro sta provocando un sentiment risk-off, alimentando acquisti sui Treasuries e su altri beni rifugio – commenta Hiromasa Nakamura, investitore senior presso Mizuho Asset Management a Tokyo – Il fattore Cipro scatena i timori secondo cui i correntisti di altri paesi cercheranno di ritirare i propri risparmi prima che qualsiasi altro prelievo forzoso venga imposto, elemento che potrebbe portare il sistema finanziario a perdere la propria (già fragile) stabilità”.
Dal fronte economico, positivi i dati sulla bilancia commerciale italiana, che ha visto le esportazioni salire a gennaio +8,7% su base annua.
BTP – Spread Italia Germania a 10 anni balza fino a 340 punti base, per poi ridurre i rialzi e chiudere a 320,88 (+2,35%), a fronte di un rendimento al 4,61% (+0,56%).
FTSE MIB – Bancari sotto pressione, in particolare MPS (-5,03%), Unicredit (-3,61%), Pop Emilia (-2,83%), Ubi Banca (-2,64%) e Intesa (-2,52%). Tra gli altri titoli in rosso, spiccano i cali di Enel Green Power ed Exor. Titolo Stm in rialzo +5,38% dopo le novità appena arrivate. In netta controtendenza Parmalat (+8,26%).
In ambito valutario, l’euro rialza lievemente la testa con un rialzo +0,10% a $1,2950; rapporto dollaro/yen -0,34% a JPY 94,94. Euro/francosvizzero -0,48% a 1,2216.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -1,16% a $92,37 al barile, mentre le quotazioni dell’oro +0,58% a $1.601,80 l’oncia.
TRA GLI HIGHLIGHT DI GIORNATA:
– Wall Street al quinto anno di rialzi. E ora?.
– Putin: tassa sui conti è pericolosa.
– Borsa: Milano prosegue pesante, Mediobanca -4%.
– Commercio Estero: Istat, A Gennaio Saldo Negativo Ma Scende A -1,6 Mld.
– Cipro/ Vegas: E’ caso particolare, non drammatizzerei.
– Borsa/ In Europa avvio negativo,Francoforte -1,5% e Parigi -1,9%.
– Borsa: Madrid in profondo rosso (-2,9%).
– Borsa: Milano affonda, Ftse Mib -2,8%.
– Cipro: Banca Centrale Blocca Trasferimenti Denaro Dopo Piano Ue.
– Crisi/ Spread Btp-Bund in forte aumento a quota 340 punti.
– Borsa: asia sotto pressione, timori per crisi cipro.
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