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Borsa Milano trainata dall’Europa. Londra verso mercato toro

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MILANO (WSI) – Nonostante un forte sbandamento lungo il percorso, la Borsa di Milano ha chiuso la prima sessione della settimana in positivo, con l’indice Ftse Mib in recupero dopo lo sbandamento della mattinata. Rialzo dell’1,21% in area 15.260 punti. Tuttavia non è mancata l’ennesima delusione proveniente da Unicredit, che nel finale rimane pesantemente venduta, con un calo superiore a -4%. Focus su MPS, che vola oltre +7%. Altri titoli bancari in ripresa, con Ubi Banca che guadagna circa un punto percentuale. Bper ha fatto quasi +4,7%. Tra i titoli di altri settori, solidi acquisti su Stm e Buzzi. Balzano oltre +4% Saipem e FCA, più del 3% Unipol e Mediaset.

La performance degli altri listini azionari europei è ancora più positiva, con la Borsa di Londra che guadagna l’1,4% e ormai ha recuperato quasi il 20% dai minimi toccati a febbraio. Il Ftse 100 si appresta a entrare in una fase di mercato toro. Il Dax tedesco ha fatto segnare un computo positivo del 2,12% mentre Parigi ha chiuso in progresso dell’1,76%. L’indice di riferimento EuroStoxx 50 ha realizzato un +1,62%.  Azionario positivo anche in Usa, con L’indice S&P 500 che straccia anche i precedenti record e tocca un nuovo massimo storico.L'andamento della Borsa di Londra che sta per entrare in una fase di mercato rialzista

Gli indici Usa continuano a beneficiare dei buoni numeri arrivati dal fronte economico Usa con la pubblicazione del report occupazionale di giugno. Il report Usa ha messo in evidenza una decisa creazione di nuovi posti di lavoro, facendo rientrare i forti timori che erano stati alimentati dai dati choc di maggio. Allo stesso tempo, l’aumento soltanto lieve dei salari – fattore che conferma la debolezza nel sentiero di crescita delle pressioni inflazionistiche in Usa, tiene a bada le preoccupazioni di un imminente rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve. Aiutano anche le speranze di nuove manovre di allentamento monetario in Giappone e nel Regno Unito.

Ma l’ottimismo nei confronti dell’economia Usa va di pari passo con la situazione decisamente più complessa dell’Eurozona, dove gli allarmi sono all’ordine del giorno. Quello di poche ore fa arriva dallo stesso responsabile economista del colosso bancario tedesco Deutsche Bank, che afferma che l’Europa è estremamente malata, e che ha bisogno di un fondo di bailout di 150 miliardi di euro per affrontare una volta per tutte i problemi delle sue banche.

Forti acquisti sull’indice Nikkei della borsa di Tokyo, +4% circa, che beneficia delle elezioni in Giappone di domenica, che hanno decretato la vittoria della coalizione di governo del premier Shinzo Abe: fattore che, secondo gli analisti, renderà probabilmente più semplice l’attuazione di altri stimoli economici, nell’ambito del programma noto come Abenomics. Tanto che Société Génerale prevede un maxi piano di stimoli pari al 2% del Pil del Giappone.

Tra gli altri mercati, sul valutario i trader sono testimoni di un’altra seduta molto volatile per la sterlina che scende sotto 1,2870 dollari prima di rimbalzare in seguito al placarsi dei timori circa l’incertezza politica post Brexit. La finalista nella corsa alla leadership del Regno Unito, Andrea Leadsom, ha rinunciato e ha lasciato la vittoria in mano alla collega di partito dei conservatori Theresa May. La futura leader del paese ha annunciato che la Brexit ci sarà e che “sarà un successo”. A mettere sotto pressione la sterlina da qualche giorno contribuisce la previsione che la Banca d’Inghilterra vari misure di sostegno monetario già a partire da questa settimana.

 

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